Nome d’arte Doris Brilli




Recensione di Manuela Baldi


Autore: Andrea Vitali

Editore: Garzanti

Genere: narrativa

Pagine: 259

Anno di pubblicazione: 2018

La notte del 4 maggio 1930, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa. Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di…, per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato. L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario. Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano. E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da nemmeno tre mesi. E lui, il Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare.

RECENSIONE


Andrea Vitali con questo libro racconta gli esordi del maresciallo Maccadò, già protagonista di altri suoi libri. L’ambientazione è quella solita del Lago di Como. La scrittura di Vitali sempre lineare, di facile comprensione, ammantata da una sottile ironia, favorisce la lettura.

Notevoli le descrizioni dei caratteri, anche fisici, dei protagonisti. Da sottolineare la scelta dei nomi propri dei personaggi che popolano i libri di Vitali, nomi particolari, antichi, che ben descrivono un’epoca. I personaggi vengono indicati in un elenco, rigorosamente in ordine alfabetico, che si consiglia di leggere prima di affrontare il libro.

Il maresciallo Maccadò, in questo libro, mostra già tutto il suo acume investigativo ma anche una profonda umanità. Vitali ce lo descrive meditativo, preoccupato per la giovane moglie che fatica ad ambientarsi al mutevole clima del lago.

Siamo nel 1928, in pieno regime fascista; con convenzioni sociali di un certo tipo, delle quali al maresciallo Maccadò sembra importare relativamente poco. La storia, ricca di particolari di vita vissuta, ci permette di immaginare il placido scorrere della vita in un paese di provincia, dove il pettegolezzo è linfa vitale e viene usato ad arte.

La conclusione della storia, nella sua modernità, lascia stupiti; l’autore tratta il tema con delicatezza ma lanciando un messaggio importante e lasciando aperta la possibilità di leggere un’altra avventura del maresciallo Maccadò.

Andrea Vitali


Andrea Vitali nasce a Bellano il 5 febbraio 1956, si laurea in medicina all’Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale.

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