Recensione di Simona Vallasciani
Autore: Rosa Ventrella
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Teresa e Angelina sono sorelle diverse in tutto: tanto delicata, schiva e silenziosa è Teresa, la voce narrante di questa storia, quanto vitale, curiosa e impertinente è Angelina, la sorella più piccola. Siamo all’inizio degli anni Quaranta a Copertino, nelle Terre d’Arneo, un’immensa distesa di campi coltivati nel cuore della Puglia. Qui, Teresa e Angelina crescono in una famiglia di braccianti, povera ma allegra e piena di risorse: i nonni sono dei grandi narratori, briganti, lupi e masciare diventano vivi nei loro racconti davanti al camino, mentre la madre Caterina ha ricevuto in sorte una bellezza moresca, fiera, che cattura gli sguardi di tutti gli uomini, compreso quello del barone Personè, il latifondista più potente del paese. “La tua bellezza è una condanna” le dice sempre nonna Assunta. Una bellezza – e una condanna – che sono toccate in eredità ad Angelina. Quando il padre parte per la guerra lasciando sole le tre donne, Caterina per mantenere le figlie non ha altre armi se non quella bellezza, ed è costretta a cedere a un terribile compromesso. O, forse, a un inconfessabile desiderio. È qui che comincia a essere braccata dalla malalegna, il chiacchiericcio velenoso delle malelingue, un concerto di bisbigli che serpeggia da un uscio all’altro e la segue ovunque. Questa vergogna, che infetta tutta la famiglia, avrà su Angelina l’effetto opposto: lei, che non sopporta di vivere nella miseria, inseguirà sfacciatamente l’amore delle favole. Anche a costo di rimanerne vittima. Sono la nostalgia e il rimpianto a muovere con passo delicato la voce di Teresa, che, ricostruendo la parabola di una famiglia, ci riconsegna un capitolo di storia italiana, dalla Seconda guerra mondiale alle lotte dei contadini salentini per strappare le terre ai padroni nel 1950.
Recensione. Ho avuto modo di conoscere Rosa Ventrella con il suo romanzo “Storia di una famiglia per bene” e dopo aver letto anche “La malalegna” mi sento di affermare con assoluta convinzione che sia una vera maestra nella creazione delle saghe famigliari italiane.
Con questo suo nuovo romanzo, l’autrice ci porta a compiere un vero e proprio viaggio nei ricordi di una donna, Teresa, figlia, moglie, madre, sorella, che giunta all’avvento della morte del padre decide di assecondare il suo ultimo desiderio e di raccontare la storia di Angelina, sua sorella minore, morta molti anni prima.
Ed è così che attraverso il suo racconto si viene catapultati nel paese pugliese di Copertino nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale dove abbiamo modo di assistere alla convivenza di tre diverse generazioni; quella dei nonni, radicati alla loro terra, alle leggende e alle superstizioni, quella delle madri, sole dopo la partenza dei mariti, costrette alle volte a subire gravi violenze per dare sostegno alla famiglia ed infine quella dei figli che su quel periodo storico fatto di atrocità e dolore dovranno porre le fondamenta per il loro futuro.
Tra di loro appaiono queste due sorelle, profondamente diverse l’una dall’altra ed unite da un rapporto complicato ed instabile che può passare in un attimo dall’eterna devozione al più sfibrante rancore. La loro storia si intreccerà inoltre con quelle del paese, il più delle volte crudeli e terrificanti e le due bambine dovranno imparare da quello che le circonda e scegliere la propria strada nella vita.
La narrazione di “La malalegna” percorre un arco di dieci anni, apparentemente molto breve ma in realtà estremamente ricco di avvenimenti che hanno fatto la storia del nostro paese; i drammi del dopo guerra, la fame, la povertà, ma anche la rabbia per ribellarsi ad un mondo che non si può più sopportare, le sanguinose lotte dei contadini, i difficili rapporti con i padroni ma anche la speranza per il futuro.
Rosa Ventrella riesce a far emergere tutto questo attraverso personaggi unici e caratterizzati con sapiente attenzione; molta importanza è data ai rapporti che li legano gli uni agli alti, i rancori, l’affetto, la rabbia e la voglia di perdono che rimane taciuta per anni prima di sfociare in un finale dal sapore dolce/amaro.
Anche con “La malalegna”, Rosa Ventrella è riuscita a porre i suoi personaggi nel cuore di ogni lettore che dopo aver concluso il libro li porterà con sé e attraverso di loro potrà imparare qualcosa di davvero importante sul proprio passato e il modo migliore per affrontare il futuro.
Rosa Ventrella
Rosa Ventrella è nata a Bari ma vive da più di vent’anni a Cremona con marito e figli. Laureata in Storia contemporanea, insegna Lettere e cura laboratori di scrittura creativa per ragazzi e adulti. Ha tenuto diverse conferenze sulla condizione femminile e scritto su riviste storiche specializzate. Con Newton Compton ha pubblicato “Il giardino degli oleandri”, “Innamorarsi a Parigi” e “Storia di una famiglia perbene”, in corso di traduzione in diciassette Paesi. “La malalegna” è il suo nuovo romanzo, pubblicato con Mondadori.
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