Cuore infranto




Recensione di Valentina Marcis


Autore: Tim Weaver

Editore: Fanucci Editore

Collana: TimeCrime

Traduzione: Gabriele Giorgi

Pagine: 421

Genere: Thriller

Anno di Pubblicazione: 2017

Tim Weaver è tornato, e con lui David Raker che, abbandonato il mestiere di giornalista dopo la morte della moglie, e avendo intrapreso il mestiere di “ricercatore” di persone scomparse, si trova ad affrontare un caso apparentemente semplice, ma che in realtà porta a galla i misteri di molti anni prima.

“Cuore infranto” ha i numeri giusti per essere definito un ottimo thriller: ogni personaggio ha una sua storia, ma il lettore lo conosce pian piano senza che da esso si allontani quell’alone di mistero che ci fa chiedere quale sia il suo ruolo nella trama; le descrizioni dei luoghi non sono molto dettagliate: è come se l’autore volesse darci le informazioni necessarie per ambientarci ma senza distogliere l’attenzione da ciò che accade.

Numerosi, invece, sono i colpi di scena: infatti, a una prima visione, sembrerebbe quasi di avere per le mani un libro banale, “il solito giallo”, ma in realtà, voltata la pagina, c’è sempre qualcosa che non avevamo messo in conto.

Mi viene quasi da dire che è un libro costruito principalmente da fili che sembrano non avere una connessione fra loro; tuttavia non si fa in tempo a porsi qualche domanda che, poche pagine dopo, il nodo si scioglie, dandoci risposte che non avevamo previsto, per poi ripresentarci una serie di eventi che fanno sorgere nuovi interrogativi. Insomma, possiamo dire che sicuramente non è un libro noioso.

Ciò che colpisce in questo nuovo romanzo è il fatto che l’autore si sia dimostrato un attento cinefilo: le descrizioni dei vecchi cinema, dei metodi di produzione dei film e la storia della “vecchia Hollywood” sono, assieme a David Raker, i protagonisti principali del romanzo.
Tutto ciò, però, non va a prevaricare quella che è la trama, bensì l’accompagna, in modo che il lettore non si limiti a una lettura superficiale ma possa assorbire tutte le informazioni necessarie per immedesimarsi meglio nella vicenda. Tali informazioni vengono sapientemente “dosate” da Weaver in modo che la storia cinematografica non sfoci in una noiosa lezione, ma vada ad arricchire la narrazione di ogni capitolo, suscitando la curiosità di chi legge.

È come se il lettore si trovasse a leggere due romanzi in uno: da una parte la storia del cinema e dall’altra un thriller, che si incastrano creando un ottimo romanzo.

Tim Weaver


Tim Weaver è nato nel 1977 a Bath, dove vive con la moglie e la figlia. Giornalista dai molteplici interessi, ha esordito come scrittore con Morte sospetta, primo romanzo della serie dedicata a David Raker, l’investigatore specializzato nella ricerca di persone scomparse, di cui, oltre a Oscure verità, fanno parte Tracce di morte, Svanito e Nessun ritorno, tutti pubblicati da Fanucci nella collana Timecrime.

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