Intervista a Lorenzo Sartori




A tu per tu con l’autore


 

 

Il filo sottile di Arianna ha molti richiami al mito di Arianna e Teseo. Come ti è venuta questa idea? La mitologia ha un ruolo importante nella tua vita?

Il filo sottile di Arianna è una storia con diversi fili conduttori e uno di questi è il riferimento al mito di Arianna. Volevo calare il protagonista, Andrea Basilio, un ex ispettore di polizia che ora si trova a fare senza particolare entusiasmo l’investigatore privato, in un caso complesso anche se non all’apparenza. Volevo infilarlo in un dedalo ma dargli comunque un filo da seguire, forse una falsa sicurezza. Da lì il nome di Arianna scelto per la bellissima ragazza che un venerdì sera si presenta in agenzia denunciando la scomparsa del suo ricco amante, sparito la sera prima durate una cena romantica. Sulle informazioni ricevute da questa Arianna, di cui si invaghisce, Basilio costruisce la sua indagine. Mi piaceva giocare con un clichè di partenza, quello della misteriosa femme fatale e dell’investigatore, tipico dell’hard boiled e anche la mitologia qui è usata come un gioco, soprattutto per alcuni riferimenti o per l’uso dei nomi: il conto cifrato denominato Dedalo, un personaggio che si chiama Domenico Tauro, detto Mino, una scultura di Teseo ecc. Ma tutto questo ha una dimensione puramente ludica. Mi sono solo divertito a seminare queste tracce insieme agli indizi che uno scrittore di crime semina durante una narrazione di questo tipo.

Il protagonista Andrea Basilio è un uomo che agisce, non va molto per il sottile e rischia in prima persona. C’è un che di autobiografico in questo?

Credo di avere in comune con Andrea una certa testardaggine, ma Andrea ha una vera a propria vocazione a mettersi nei guai, è un impulsivo, uno che agisce prima ancora di avere messo insieme tutte le tessere del puzzle. Ci accumuna anche un certo senso della giustizia, l’intolleranza nei confronti del sopruso. Andrea non riesce a stare fermo e neanche zitto di fronte a certe situazioni. La diplomazia non è il suo forte, io sono molto più diplomatico 😊 Che poi è il motivo per cui ha dovuto lasciare la polizia, compiendo forse il più grande errore della sua vita perché, come dimostrerà a se stesso durate questa indagine, lui è nato sbirro.


Consigliaci dei titoli: quali sono per te i romanzi dei quali i nostri scaffali non possono proprio fare a meno?

Immagino che i vostri scaffali siano più che saturi di ottimi romanzi. Io amo molto autori come Joe Lansdale, Lee Child, Jo Nesbo, Tess Gerristen, Dennis Lehane (adoro Shutter Island), Wulf Dorn, Frank Thilliez, Sebastian Fitzek, mentre tra gli italiani Massimo Carlotto, Piergiorgio Pulixi, Ilaria Tuti, Romano De Marco, Gianni Biondillo e andando un po’ più indietro il grande Scerbanenco a cui credo tutti noi dobbiamo molto. Ci sono scrittori che poi sono borderline con il genere noir, come Raul Montanari e Gianluca Morozzi che sono penne eccezionali. Dovendo tirare fuori un nome meno scontato direi T.M. Logan di cui ho letto Bugie e 29 secondi, molto avvincenti. Un romanzo invece che è stata una piacevolissima sorpresa, preso su una bancarella con zero aspettative, è Scomparsa di Tim Johnston, un thriller letterario davvero bello. Poi di recente ho letto e apprezzato due thriller di giovani autrici italiane, Le Segnatrici di Emanuela Valentini e Non salvarmi di Livia Sambrotta che sicuramente consiglio.

Come è nata la tua passione per la scrittura?

Mi sono dedicato alla narrativa da non molti anni per la verità, però ho sempre amato scrivere. Diciamo che scrivere mi ha accompagnato fin dall’adolescenza. Ho iniziato a scrivendo i testi dei brani per il gruppo in cui suonavo poi, sciolto il gruppo, ho proseguito scrivendo recensioni musicali, cosa che mi ha portato al giornalismo, anche di cronaca. Nel 2000 ho fondato una rivista specializzata di giochi di simulazione e storia e infine nel 2013 sono approdato alla narrativa, passando dalla Storia con la S maiuscola alle storie, quelle con s minuscola ma non per questo meno avvincenti.

Dopo Il sottile filo di Arianna hai già altri progetti che ti aspettano? Ritroveremo Andrea Basilio nei tuoi prossimi romanzi?

Al momento sto scrivendo un thriller psicologico ambientato in Trentino. Non ha nulla a che vedere con le vicende di Andrea Basilio anche se un personaggio de Il filo sottile di Arianna farà una comparsata, ma è giusto un cameo. Terminato questo thriller ho intenzione di scrivere il secondo romanzo di Basilio. L’idea di partenza c’è, al momento la sto facendo maturare. Non mi sento uno scrittore seriale ma per Andrea farò più di un’eccezione.

A cura di Valentina

 

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