La giornalaia



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Recensione di Maria Sole Bramanti


Autore: Veit Heinichen

Editore: Edizioni e/o

Pagine: 272

Genere: Noir

Anno di Pubblicazione: 2017

Trieste è sempre Trieste. Tutto ciò che succede tra le sue strade, tra le sue piazze, assume un particolare fascino. E ancor di più, se a scriverne è una penna come quella di Veit Heinichen e se la storia che si dipana tra quelle strade è così complessa, misteriosa, ricca di personaggi interessanti.

Proteo Laurenti, in questa sua nuova avventura triestina, rincorre un fantasma, o forse no. Sicuramente rincorre ricordi: i suoi, quelli di Tessie (la giornalaia, appunto), quelli di Lino La Rosa… In un viaggio che lo porta nella Trieste ‘bene’, quella dei circoli più esclusivi, a cui forse non è troppo avvezzo. Perché Proteo, per chi ancora non lo conoscesse (io stessa l’ho scoperto in questo libro…ma rimedierò), è un triestino adottivo, proprio come l’autore, e quindi guarda alla città e ai suoi abitanti con l’occhio di un esterno, di un estraneo, percependo molto di più di ciò che appare dietro la bora, dietro le facciate neoclassiche.

Non ti arrendi mai. Trovati un demone in carne e ossa, commissario

Diego Colombo, il gangster gentiluomo, il fantasma e la persecuzione di Proteo, forse è tornato. Troppe sono le somiglianze tra il furto al Porto Vecchio e il modus operandi di Colombo… ed ecco che l’istinto del commissario lo spinge a indagare dietro le facciate, a inseguire questo suo fantasma, che forse fantasma non è, in una caccia estenuante, ricca di colpi di scena ma anche divertente, perché Proteo sa far sorridere.

Oltre alla trama avvincente, “La giornalaia” racconta come le persone, anche le più insospettabili, riescano a nascondere se stesse e il loro vero modo di essere agli occhi degli altri.

Veit Heinichen trova grandi spunti noir in questa Trieste, e ci racconta una storia affascinante per i suoi intrecci e importante per le tematiche che, come sempre nei suoi libri, mostrano una realtà vera, a tratti sconvolgente. Non è un caso che i libri che vedono protagonista Proteo Laurenti siano diventati in Germania una serie televisiva di successo che, pare, abbia attirato un gran numero di turisti tedeschi nella nostra Trieste, alla ricerca dei luoghi in cui si muove il loro beniamino.

Un noir davvero affascinante.

Veit Heinichen


Veit Heinichen (1957) è stato libraio, collaboratore di diversi editori internazionali a Zurigo, Francoforte e Berlino e infine editore a sua volta con la casa editrice Berlin Verlag, della quale è stato cofondatore. I suoi noir, che nel corso degli anni hanno ottenuto molti riconoscimenti e sono stati tradotti in una decina di lingue europee, sono ambientati a Trieste, dove l’autore si è trasferito nel 1997: il protagonista, il commissario Proteo Laurenti, è stato interpretato dall’attore Henry Hübchen nella serie per la televisione tedesca tratta dai romanzi. Per le Edizioni E/O sono usciti I morti del Carso, Morte in lista d’attesa, A ciascuno la sua morte, Le lunghe ombre della morte, Danza macabra, La calma del più forte, Trieste. La città dei venti (libro scritto assieme alla chef Ami Scabar e dedicato alle particolarità culinarie e culturali della città), Nessuno da solo, Il suo peggior nemico, La giornalaia.

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