A cura di Denise Antonietti
Autore: Alessia Sorgato
Editore: Torre dei Venti
Genere: Giallo – legal
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. In una Milano semi deserta, chiusa nel secondo lockdown, un famoso medico napoletano, esperto in procreazione medicalmente assistita, trova la morte sotto un ponteggio nella zona della Stazione Centrale. Inizia immediatamente l’inchiesta ufficiale, diretta dal Pm Traiano Fumagalli, un tipo schivo, amante della montagna, che identifica l’omicida grazie a un’immagine tratta dai filmati delle videocamere della zona. È un rider, diretto a uno degli hotel della zona. Immediatamente colpito da ordinanza cautelare, il giovane nomina come suo difensore l’unico avvocato che conosce: una donna che passa ogni giorno davanti alla sua bancarella e gli acquista le mascherine blu. Ed è così che Anastasia Soldato – per tutti Asia – avvocato penalista, si ritrova coinvolta in un caso giudiziario grave e delicato, convinta dell’innocenza del suo assistito. Ad aiutarla, coi mezzi e il raggio di azione limitati dal momento storico particolare, sua nipote Ulyssa, che con Alice e Berenice forma un trio noto come le whippets; Roby, il compagno, e pochi amici. Da un caso di cronaca realmente accaduto, una non-fiction narrative che si trasforma in legal thriller.
Recensione
Quando ho iniziato la lettura di “Ulyssa lo sa” ero, devo ammetterlo, molto scettica: non mi piacciono le storie di lockdown.
Ma Alessia Sorgato mi ha fatta ricredere: ha raccontato un mondo reale, limitato, certo, ma abitato da persone normali, ottimiste, che non si autocommiserano. Che hanno altro a cui pensare: un omicidio, un ragazzo accusato ingiustamente, e un forte desiderio di giustizia da soddisfare.
Così ho conosciuto Anastasia Soldato e il suo amore per l’avvocatura; Ulyssa e le whippets, un gruppo di amiche curiose e determinate; e Mamadou, un ragazzo senegalese che si trova – ma ci si trova davvero, poi? – nel posto sbagliato al momento sbagliato.
La trama procede in modo lineare, seguendo l’andamento cronologico dell’indagine, e racconta senza mai annoiare i dettagli della procedura penale in modo così chiaro che, non mi vergogno ad ammetterlo, per me che sono del tutto ignorante in materia ha avuto il valore di una vera e propria lectio magistralis. Perché quando si impara con piacere, si impara meglio.
Mamadou, il ragazzo che viene accusato dell’omicidio, fotografa la realtà di un’Italia da cui spesso distogliamo lo sguardo: l’Italia vista dall’interno, ma da chi qui vive da straniero. La paura, l’ignoranza, e il ribaltamento delle priorità che avviene quando la paura di perdere un permesso di soggiorno diventa più importante che scagionarsi da un crimine che non si ha commesso.
Chi invece abbia commesso l’omicidio in via Mauro Macchi… beh, lo dovrete scoprire voi.
Intervista
Ciao Alessia e grazie mille di aver accettato l’intervista di Thrillernord.
Per prima cosa, vorrei farti una domanda d’obbligo: oltre a un avvocato sei una saggista, ma è la prima volta che ti addentri nell’ambito della narrativa. Qual è stata la genesi di questo romanzo?
Beh oltre che avvocato devo dire che sono una lettrice compulsiva di gialli. Quando ho cominciato la collaborazione con Thriller Café mi è venuta la curiosità di fare anche un corso di scrittura creativa, per essere “più consapevole”, diciamo, al momento di recensire. Al termine del corso ci venne assegnato il compito finale di ideare la trama di un racconto giallo… e io ovviamente mi ridussi ad aspettare l’ultimo secondo per consegnare. Nello stesso periodo un mio vicino dello spazio di co-working dove lavoro mi parlava spesso di un fatto di cronaca che stava seguendo sulla stampa, l’omicidio di un medico ischitano in via Mauro Macchi, qui a Milano. Così mi è venuta l’idea, io e il mio compagno abbiamo iniziato a indagare… e il resto è storia – anzi, romanzo! Da ultimo mi hanno spinta a orientarmi sul legal i (frequenti) errori procedurali che in quanto avvocato riscontro tra le pagine dei gialli. Ho voluto provare a rappresentare la realtà del mondo giuridico in modo esatto.
La protagonista, che narra in prima persona, si chiama Anastasia (Asia) Soldato, e non si può non notare la somiglianza con te. Ma quella che mi ha incuriosito di più è il personaggio che dà il titolo al romanzo: Ulyssa, la nipote di Asia. Il suo nome mi è subito sembrato parlante: è inevitabile collegarla al personaggio omerico. Che ci puoi dire di lei e del suo vagabondare?
Sì, Anastasia mi somiglia, e anche io ho una nipote nella vita reale che ha studiato negli Stati Uniti come Ulyssa. Così come esistono molti degli altri personaggi che le circondano: le amiche di Asia, il suo compagno, le nipoti, il medico legale… sono tutte persone che conosco nella vita reale, e che sono state felici di ritrovarsi tra le mie pagine. Nel romanzo, Ulyssa è combattuta tra una possibilità di carriera all’estero e la vita che ama in Italia. Il nome non è affatto casuale: il tema del nostos, del viaggio e del ritorno, è un tema che mi è molto caro e che sento molto vicino: io stessa ho il costante desiderio di cambiare, di non fermarmi mai.
Ultima domanda prima di salutarci: Ulyssa alla fine tornerà ai suoi studi negli Stati Uniti – per il momento. Ma non sembra aver preso una decisione definitiva: hai in mente un sequel per i tuoi personaggi?
Dobbiamo prima vedere come va questo libro! A me piacerebbe molto, perché scrivere mi ha molto divertita, oltre che appassionata. E ho in mente un reato molto particolare su cui poter costruire un nuovo episodio… ma non vi anticipo nulla, dovrete aspettare!
Grazie Alessia, speriamo di ritrovarci presto!
Grazie a voi, a presto!
A cura di Denise Antonietti
https://deniseantonietti.wordpress.com
Alessia Sorgato
avvocato penalista esperta in violenza di genere, giornalista pubblicista e vittimologa, già vicepresidente del Circolo Giuristi telematici e della sezione Lombardia della Union Internationale des Avocats, recensore di libri gialli presso Thriller Café, docente di criminalistica presso la Bottega di Narrazione e al Master sulla Criminalità informatica dell’Università Statale di Milano. Ha pubblicato una decina di volumi giuridici per Giuffrè, Giappichelli, IlSole24Ore e Utet e il divulgativo “Giù le Mani dalle donne” per Mondadori, che ha vinto 12 premi. Questo è il suo primo romanzo.
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