Accadde a Torino




Recensione di Valentina Cavo


Autore: Roberto Ceresa

Editore: Giunti

Genere: Poliziesco

Pagine: 262

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Nicolò è un diciannovenne torinese di Mirafiori che si ritrova, dopo la morte del padre, a dover affrontare i debiti familiari. Così, quando conosce per caso Massimo, rapinatore professionista, si fa coinvolgere in una serie di rapine che lo porteranno in poco tempo a diventare uno degli inafferrabili “cavalieri oscuri”, come la stampa ribattezza i componenti della sua banda. Insieme a Massimo, Riccardo e Susanna, Nicolò metterà a segno un colpo dopo l’altro, in una escalation che arriverà a coinvolgere persino un commando croato. Le cose si complicano, però, quando comincia a indagare l’affascinante commissario Mazzucchi, donna algida e determinata. Con lei Nicolò ingaggia una sfida personale, a suon di messaggi e rose rosse, che resterà aperta fino all’ultimo colpo.

Recensione

Accadde a Torino è un libro che racconta una storia più che plausibile nella sfera delle probabilità che la vita ci pone di fronte. In questa vicenda ci imbattiamo in un gruppo di ragazzi i quali, per motivi diversi, si ritrovano ad agire come banditi, per meglio dire, come rapinatori.

Malgrado quello che fanno sia, per ovvie ragioni, moralmente discutibile, non è affatto difficile empatizzare con i membri di questa banda, al punto che ci si trova a sperare in un bel lieto fine per loro. Ogni colpo viene studiato nei minimi dettagli, tutto è cronometrato al decimo di secondo, i rapinatori creano una macchina ben oliata che fa sì che i loro crimini siano sempre puliti, senza mai lasciare tracce dalla prima azione del furto, per tutto il percorso fino ad arrivare allo smercio della refurtiva – e neanche la minima sbavatura.

I protagonisti indiscussi della storia sono senza dubbio Nicolò e Rita, due figure completamente diverse e contrapposte tra loro. Il primo, infatti, da ragazzo studioso e per bene si trasforma in un bandito che, pur mantenendo stile, classe e raffinatezza, fa parlare di sé per i casi malavitosi che lo vedono coinvolto insieme alla sua banda. La seconda è una donna determinata che non si fa mettere i piedi in testa da chicchessia, esecutore della legge e dal cervello fino che indaga sui “cavalieri oscuri” in modo perentorio, senza mezzi termini.

Tra i due si creerà una sorta di legame che vedrà il suo epilogo solo nell’atto finale della storia tra rose, bigliettini e calze smagliate. Insomma, con questi estremi la questione morale legata a identificare quella eterea zona grigia tra il lecito e l’illecito si sposta dalla legalità alla sfera personale e intima di due personalità complesse.

La scrittura di Roberto Ceresa è molto coinvolgente e fluida, che permette una lettura scorrevole e piacevole del romanzo. Come già detto sopra, riesce talmente bene a descrivere le imprese di questi ladri che non si può fare a meno di empatizzare con loro, la tensione che ne scaturisce fa quasi sudare e, ogni volta che la situazione precipita, fa tenere il fiato sospeso finchè non si conoscono le sorti di questi antieroi.

Esattamente come i suoi “cavalieri oscuri”, Ceresa riesce a scrivere una trama priva di macchie o di dubbi, molto approfondita in ogni aspetto, che porta questa storia poliziesca nella complessa dimensione della verosimiglianza, in cui ci si aspetterebbe di leggere trame simili nella sezione “cronaca” dei principali quotidiani.

Roberto Ceresa


Roberto Ceresa, piemontese con un passato da imprenditore, appassionato e studioso di storia del pesiero politico, si presenta al pubblico con questo romanzo poliziesco, ambientato prevalentemente nell’amatissima Torino, città ricca di fascino e di riservata bellezza.

 

Acquista su Amazon.it: