Adolesco




Recensione di Francesca Marchesani


Autore: Timothy Megaride

Editore: Il ramo e la foglia

Genere: Narrativa

Pagine: 224

Pubblicazione: 2021

Sinossi. “Tommaso ha 16 anni e un dramma più grande di lui da raccontare. Affida la sua testimonianza alla memoria di un registratore vocale e lo fa nei modi enfatici e dissacranti dell’adolescenza. Induce al sorriso, talvolta alla commozione, irrita, ma aiuta a capire un universo spesso ignoto o ignorato. Spara sentenze sul mondo che lo circonda, la famiglia, i compagni di scuola, noti personaggi dello spettacolo o della politica, i professionisti che devono in qualche modo gestirne le intemperanze. Tuttavia, dietro il discorso scontorto e irriverente, infarcito di neologismi, gergalità e volgarità, si cela la generosità di un eroe romantico dei nostri giorni, ignaro delle conseguenze di azioni a loro modo generose. Irride i veri miti romantici, rivela la pochezza granguignolesca degli odierni sogni di gloria, ma conquista una fresca moralità che ha qualcosa da insegnare anche agli adulti. Adolescoè un romanzo di formazione rivolto ai giovani, ma anche uno strumento di riflessione per quanti degli adolescenti si occupano. Croce e delizia del nostro confuso presente, i ragazzi sono il nostro futuro. Conoscerli e prendersene cura è un servigio reso alla Storia.”

Recensione


Devo dire la verità, inizialmente il mio approccio a questo libro è stato davvero scettico.

Ho pensato, che avrà mai da raccontare questo scrittore, nascosto dietro a uno pseudonimo, che fa parlare un ragazzino di sedici anni con lo stesso stile di un qualsiasi personaggio di Arancia Meccanica?

È spaventosamente reale la voce di Tommaso, il protagonista, che racconta a un registratore tutta la sua storia, con tutti i suoi tic, il suo slang, con l’ingenuità e l’ignoranza tipica di chi è troppo pigro per capire veramente le cose.

In queste poche pagine l’autore riesce letteralmente a metterci faccia a faccia con questo ragazzino, impaurito e che non sa dove sbattere la testa. Ci sbatte addosso tutti i disagi tipici degli adolescenti, ma di quelli moderni però.

Affronta temi come il bullismo, il revenge porn e lo stupro con un candore che sembra quasi finto, se non fosse che davvero i ragazzi fanno le cose così, senza pensarci.

Vittime più che della cattiveria, molto più spesso dei propri ormoni e della mancanza di una guida. Cosa che invece Tommaso trova in Giona, un terapeuta in debito con i suoi genitori e che lo riceve a casa sua, senza impegno, molto spesso in vestaglia.

Tommaso racconta la sua storia a pezzi, senza cominciare letteralmente dall’inizio, perché sembra proprio non afferrare che spesso le cose che ci accadono non succedono per caso, ma sono frutto di azioni compiute in precedenza.

È un libro scorrevole, ma non leggero. Anzi piuttosto crudo per quanto è reale. Non voglio raccontare di più per non rovinare la sorpresa. Ma se avete voglia di fare un salto nei ricordi dell’adolescenza, mischiata al senso di onnipotenza e impotenza insieme che pervade quei giorni, questo è il romanzo che fa per voi.

 

Timothy Megaride


Timothy Megaride è il nome di penna di uno scrittore già più volte edito. Con questo pseudonimo ha firmato alcuni brevi saggi pubblicati in una rivista. Un suo contributo appare nel volume multiplo “Napoli – a bordo di una metro sulle tracce della città”, ESI 2020.

 

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