Recensione di Simona Vallasciani
Autore: Marco G. Dibenedetto
Editore: Golem edizioni
Pagine: 197
Genere: Giallo
Anno pubblicazione: 2017
Affresco familiare”, giallo pubblicato da Marco G. Dibenedetto con Golem Edizioni, segna il ritorno dell’ispettore della Polizia di Torino Rubatto con una nuova indagine.
Rubatto è un poliziotto tutto d’un pezzo, un po’ riservato, incline a perdersi nei suoi pensieri e più affezionato alla buona cucina e ai buoni vini che alle persone.
Quando, però, a pochi giorni dall’elezione del nuovo sindaco, viene ritrovato il corpo della giovane Luisa Lovisolo, per la prima volta in vita sua si ritrova a vacillare.
Luisa, infatti, è una sua vecchia conoscenza, essendo figlia del suo ex amico Marco Lovisolo, che altro non è che uno dei candidati alle elezioni.
Insieme a Marco non torna alla luce solo una vecchia amicizia rovinata ma anche una colpa che solo Rubatto sa di aver commesso e che forse avrebbe fatto prendere una piega assai diversa a tutta la storia.
Molte le piste che si aprono nel corso dell’indagine, dal mondo politico a quello della cucina, dalla gelosia al ricatto, e per Rubatto e suoi uomini più fidati, il sovrintendente Stefano e l’agente Aceto, non sarà affatto facile giungere alla verità, ancor più scabrosa di quanto avrebbero mai potuto immaginare.
Dibenedetto è stato capace di creare un giallo piacevole e ben sviluppato.
L’alternanza tra i punti di vista di Rubatto, Stefano e Aceto, personaggi di cui non si saprà mai il nome di battesimo, è ben costruita e permette alla storia di scorrere senza interruzioni o dubbi fino al finale.
Vicenda interessante e colpi di scena ben riusciti rendono “Affresco familiare” un buon romanzo giallo, da leggere in un tranquillo pomeriggio autunnale.
Marco G. Dibenedetto
vive e lavora a Torino. È docente di scuola media superiore e svolge l’attività di psicoterapeuta. Autore di diversi gialli, insieme a Giuseppe De Renzi e a Graziano Di Benedetto tiene a Torino un corso di scrittura.
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