Recensione di Salvatore Argiolas
Autore: Seichō Matsumoto
Editore: Mondadori
Traduzione: Laura Testaverde
Genere: Giallo
Pagine: 376
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Uhara Ken’ichi, manager in un’agenzia pubblicitaria, e Itane Teiko si sono appena sposati. Subito dopo la luna di miele Uhara deve trasferirsi temporaneamente nella città di Kanazawa per formare lì un nuovo collega, Honda, che dovrà poi prendere il suo posto. Dovrebbe essere un viaggio di breve durata, ma l’uomo non fa ritorno a Tōkyō come previsto. La giovane moglie decide allora di ripercorrerne le tracce e si reca a Kanazawa. Insieme a Honda, inizia a indagare sulla sorte del marito. Perché è scomparso? È ancora vivo? Piano piano, la donna viene a scoprire dettagli della vita dello sposo a lei del tutto ignoti, rivelazioni sconvolgenti che la condurranno nel cuore di una vicenda fitta di misteri e delitti. Ispirato a un fatto reale avvenuto nel Paese del Sol Levante durante i drammatici anni del Dopoguerra, Agenzia A è un classico del giallo giapponese del Novecento, un racconto ricco di suspense e di finissimo acume psicologico.
RECENSIONE
Seichō Matsumoto è la figura preminente nel mare magnum del giallo giapponese ed è stato il rinnovatore e rinnovatore del genere che precedentemente era caratterizzato dalle influenze dei gialli deduttivi tipici dell’epoca d’oro della detective story anglosassone.
La diffusione dei suoi romanzi in Italia è stata molto scarsa, limitandosi ad alcuni suoi titoli di successo ma dopo l’interesse suscitato da “Tokyo Express”, lentamente le case editrici stanno scoprendo l’estremo interesse della sua produzione.
“Agenzia A”, pubblicato nel 1959, è uno dei romanzi di Matsumoto usciti recentemente nella collana “Il giallo Mondadori” riservata alle librerie e fa emergere i temi tipici dello scrittore nipponico.
Teicho Itane è una giovane donna che sposa, con un matrimonio combinato, Ken’ichi Uhara impiegato di dieci anni più anziano.
Ken’ichi dopo alcuni giorni di nozze si reca nell’ufficio situato a Kanazawa, unacittà lontana situata nel nord del Giappone per passare le consegne prima di essere trasferito a Tokyo dove è stato trasferito per stare vicino alla moglie.
Dopo alcuni giorni di attesa però Ken’ichi non torna nella capitale malgrado avesse preannunciato il ritorno e di conseguenza Teicho decide di indagare sulla scomparsa recandosi a Kanazawa.
La ricerca di Teicho sarà ostacolata da misteriosi omicidi che faranno ipotizzare uno scenario molto preoccupante per chi indaga.
“Agenzia A” è un titolo non congruo visto che quello originale è “Zero no shōten” che può essere tradotto come “Da zero in avanti” mettendo l’accento su una rinascita, una ripartenza come quella del Giappone dopo la devastazione causata dalla sconfitta nella Seconda guerra Mondiale.
La caratteristica principale di Matsumoto infatti è l’estremo realismo delle sue trame dove innesta diversi rilievi critici alla società giapponese.
Scrive infatti in “Agenzia A”. “Il cognato che aveva appena perso non le piaceva un granché. Era un impiegato abbastanza normale, un “uomo di buonsenso”. Normale nel senso che le pareva uso a una certa smaliziata disonestà per cavarsela nella vita, uno che , anche sul lavoro, si muoveva scaltramente tra i superiori, mentre, da una parte, si arruffianava i colleghi, e dall’altra cercava sempre di stare nella posizione che più gli aggradava. Era l’impressione che le aveva dato sin dalla prima volta in cui l’aveva visto, ma con il comportamento che aveva tenuto dopo l’arrivo a Kanazawa aveva incupito ancora di più l’ombra che quell’impressione gettava sul suo cuore”.
Il libro è narrato in terza persona ma tenendo conto del punto di vista di Teicho perciò il lettore conosce l’evoluzione dei pensieri della giovane donna e ne segue le varie teorie che lentamente mettono assieme tanti indizi e la portano alla soluzione del mistero.
La grande abilità di Seichō Matsumoto porta alla sutura tra giallo deduttivo e mystery psicologico inquadrando tutto nella raffigurazione di una società in rapida trasformazione ma che è ancora legata alla tradizione e al burrascoso periodo del dopoguerra quando la nazione asiatica era sotto occupazione degli alleati.
L’indagine di Teicho sulla scomparsa del marito diventa infatti anche un’indagine sia geografica, dove la costante presenza della ferrovia ricorda alcuni temi trattati in “Tokyo Express”, sia storica rivolta verso il passato dell’occupazione americana nei riferimenti alle pan pan, prostitute che si accompagnavano ai militari americani negli anni durissimi del dopoguerra.
Seichō Matsumoto è stato spesso definito “il Simonon del Sol Levante” e anche se tra i due scrittori ci sono diverse differenze sono accomunati dall’estrema fecondità narrativa, essendo accreditati di più di trecento romanzi, e dalla grande capacità di tessere trame di grande impatto psicologico dove il dubbio diventa protagonista e porta i personaggi a indagare sulla complessità della vita.
Seichō Matsumoto
Kytakyushu, Giappone, 1909-1992) esordisce negli anni Quaranta con alcuni racconti storici; dal 1955 si dedica al giallo e nel 1957 pubblica La morte è in orario, poi ripubblicato con il titolo “Tokyo Express”.”Come sabbia tra le dit” (1961) è l’altro suo grande successo. Ha scritto più di trecento romanzi ed è considerato “il Simenon giapponese”.
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