Al servizio segreto




Sinossi. Quando sulla strada per Royale-les-Eaux James Bond si vede sorpassare e seminare da una Lancia Flaminia Spider Vignale, ancora non sa che la donna al volante – Tracy, che di lì a ventiquattr’ore salverà prima al tavolo da gioco e poi dal tentativo di annegarsi – è destinata a diventare qualcosa di molto diverso da una delle tante Bond girl che abbiamo finora conosciuto. E non sa nemmeno che proprio grazie a lei – o meglio a suo padre, il Capu della mafia còrsa – riuscirà finalmente a mettersi sulle tracce del suo più iconico antagonista, Ernst Stavro Blofeld, il numero uno della spectre, volatilizzatosi dopo l’Operazione Thunderball. Per raggiungerlo, tuttavia, questa volta non basteranno le solite armi: Bond dovrà «interpretare il ruolo più difficile della sua carriera» – quello di Sir Hilary Bray, genealogista del College of Arms –, e sotto copertura penetrare nell’inaccessibile clinica diretta dal conte de Bleuville in vetta al Piz Gloria, nelle Alpi svizzere, dove dieci affascinanti ragazze inglesi sono sottoposte a un trattamento misterioso per la cura delle allergie. Tra mirabolanti inseguimenti sulla neve e sotterfugi per sgusciare nottetempo nella stanza di una delle pazienti, 007 scoprirà una realtà ben diversa: semplicemente, una minaccia mortale per il Regno Unito.

 AL SERVIZIO SEGRETO DI SUA MAESTÁ

di Ian Fleming

Adelphi 2023

Massimo Bocchiola ( Traduttore )

Spionaggio, pag.277

 Recensione di Salvatore Argiolas

Umberto Eco nel suo saggio “Il superuomo di massa”, che ha come sottotitolo “Retorica ed ideologia nel romanzo popolare”, dedica un intero capitolo alle strutture narrative in Fleming, analizzandone i romanzi per mettere in evidenza le ricorrenze che ne hanno fatto un autore di grande successo.

In conclusione, l’autore de “Il nome della rosa” scrive:

Nella misura in cui consente una lettura complice e avvertita, l’opera di Fleming rappresenta una riuscita macchina evasiva, effetto di alto artigianato narrativo”

e poco prima afferma che

E’ chiaro come i romanzi di Fleming possano aver ottenuto un successo così diffuso: mettono in moto una serie di associazioni elementari, richiamano a una dinamica originaria e profonda. E piace al lettore sofisticato che vi individua, con una punta di compiacimento estetistico, la purezza dell’epica primitiva spudoratamente e maliziosamente tradotta in termini attuali; e applaude in Fleming l’uomo colto, lo riconosce come uno dei suoi, naturalmente il più abile e spregiudicato.”

Nell’ambito di un articolo dove si alternano dolenti note e aperture di credito, Eco rimprovera sostanzialmente a Fleming di poggiare la sua narrativa su stereotipi ma è proprio questa decisione che ha fatto amare James Bond a generazioni di lettori, prima, e poi spettatori dei tanti film che lo vedono protagonista.

In occasione dei sessant’anni dalla prima edizione, la casa editrice Adelphi riporta in libreria il romanzo “Al servizio segreto di Sua Maestà” (On Her Majesty’s Secret Service) fornendo l’occasione per un giudizio sulla lunga durata del successo della narrativa dell’ex agente segreto che ha trasposto molte sue esperienze e conoscenze in questi libri dal fascino immortale.

Al servizio segreto di sua maestà” è il secondo atto della trilogia che vede protagonista la SPECTRE un organizzazione criminale che vuole dominare il mondo, cominciata con “Operazione tuono” e conclusa con “Si vive solo due volte” e qui James Bond torna a Royale-les-Eaux, nel nord della Francia dove cominciò la saga con “Casino Royale”.

L’agente segreto è avvilito perché la missione che gli è stata affidata, l’identificazione e la cattura del capo della SPECTRE, Blofeld, gli pare estenuante ed inutile tanto che medita di dare le dimissioni dal servizio.

Bond cambia idea quando conosce la splendida e spregiudicata Tracy, che dopo alcune peripezie si rivela figlia di Marc-Ange Draco, capo dell’Unione Corsa, “un’organizzazione più spietata e forse ancora più antica della mafia siciliana.”

Grazie all’interessamento di Draco, 007 ha la soffiata che Blofeld si potrebbe nascondere in Svizzera, sul Piz Gloria e sotto le mentite spoglie di Hilary Bray, esperto di alberi genealogici, cerca di contattare il criminale nel suo rifugio sulle Alpi innevate.

E qui inizia un caleidoscopio di avventure, fughe, inseguimenti ad alta temperatura emotiva che non sfigura rispetto all’interpretazione cinematografica perché Fleming ha un notevole senso del ritmo e si permette poche pause nel serrato racconto di questa caccia all’uomo che inverte spesso cacciatore e preda e dove James Bond si salva con una spericolata discesa notturna sugli sci.

Bond nel residenza di Blofeld fa la conoscenza di diverse ragazze inglesi che frequentano uno stage molto misterioso in quanto vengono ipnotizzate per guarire dalle allergie che hanno rispetto ad alcuni animali.

Questa può sembrare un’attività lodevole ma il rapporto di James Bond suscita nei vertici dei servizi segreti inglesi un tremendo sospetto che evoca degli scenari apocalittici che oggi conosciamo alla perfezione.

Diversamente dai film in cui l’agente segreto agisce sempre un pochino sopra le righe, in “Al servizio segreto di Sua Maestà” e in genere in tutti i romanzi, James Bond è umano, umanissimo e,soffre, prende botte, si innamora arrivando a sposare l’energica Tracy e si può dire che il lettore si identifica in 007 più nei momenti in cui l’altalena tra sconfitta e vittoria pende sul primo movimento perché rivela un uomo tenace che crede nella sua missione e vuole riuscire nel suo intento.

L’ambientazione invernale in una Svizzera imbiancata contribuisce a creare una cornice estremamente intrigante in cui James Bond dimostra le sua grande abilità in un romanzo che sembra scritto ieri, sia per tematiche, sia per la grande capacità di avvincere il lettore.

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Ian Fleming


Londra 1908. Nato da una famiglia aristocratica inglese (figlio di Valentine Fleming, deputato conservatore e ufficiale della Riserva, nipote di Robert Fleming, ricco banchiere scozzese), Ian Lancaster Fleming è il secondo di quattro fratelli. La madre, con l’obiettivo di infondergli maggior rettitudine morale, lo iscrive all’Accademia Militare di Sandhurst, dove Ian rimane per poco tempo: la sua voglia di indipendenza lo porta a non impegnarsi nella carriera militare. La madre, esasperata, nel 1928 lo manda in Austria, a Kitzbühel, dove, grazie a un ambiente meno opprimente, Ian si forma come individuo, appassionandosi allo sci e all’alpinismo, attività che ricorreranno sovente nei suoi racconti. Giornalista e agente di borsa collabora, durante la seconda guerra mondiale, con i servizi segreti della marina. La sua fama è legata al personaggio di James Bond, agente 007, le cui storie d’avventura, di erotismo e violenza hanno avuto molta fortuna, anche in versioni cinematografiche. Tra i suoi titoli: Casino Royale (1953), Dalla Russia con amore (1957), Goldfinger (1959), Si vive solo due volte (1964). In Italia i suoi romanzi sono pubblicati da Adelphi.