Sinossi. 1941 Russia. È autunno, la stagione che i russi chiamano rasputitza, “senza strade”. Il battaglione tedesco guidato dal chirurgo Paul Bauer arranca nella steppa, stretto nella morsa del gelo e del fango. L’Operazione Barbarossa è a un passo dal suo tragico epilogo e gli uomini si stanno dirigendo alla tenuta di Jasnaja Poljana, dove hanno ricevuto l’ordine di impiantare un ospedale militare. Qui si trova l’ex residenza del più grande scrittore di tutti i tempi, Lev Tolstoj. E qui ha visto la luce il suo massimo capolavoro, Guerra e Pace. In questa oasi risparmiata finora dalla distruzione, una donna, sola, si oppone allo scempio dei militari. È Katerina Dmitrievna Trubeckaja, ex scrittrice in conflitto con il regime e ora curatrice della casa museo dedicata allo scrittore. La donna è decisa a dare un’accoglienza tutt’altro che calorosa agli invasori, anche se tra di loro il chirurgo Bauer attira la sua attenzione, forse perché è l’unico che sembra amare Tolstoj quasi quanto lei.. Ma proprio dove sembra non esserci spazio per l’amore, interviene la letteratura. Katerina e Bauer scoprono di essere animati dalla medesima passione per Guerra e Pace e decidono di ripercorrerne insieme le pagine. Così, tra perdite e sofferenze imposte dal conflitto, il loro legame cresce alimentato dall’epopea tolstojana, fino a quando non sarà chiamato a fare i conti con l’incedere crudele e inesorabile della Storia. Con questo intreccio di amore e guerra ispirato a una storia vera, Steven Conte ci consegna un accorato inno alla forza dirompente e senza tempo della letteratura, fonte preziosa e inestinguibile di luce anche laddove i limiti dell’umanità vengono messi a dura prova.
ALL’OMBRA DI TOLSTOJ
di Steven Conte
HarperCollins 2023
Alessandro Zabini ( Traduttore )
Narrativa, pag.448
Recensione di Roberta Canu
Un romanzo spesso crudo, deciso, tagliente, dal rigore chirurgico, impreziosito talvolta da quella patina velata di humour nero che rende il tutto decisamente meno gravoso visto che le tematiche sono già di per sé forti e incentrate su un plotone militare che è sicuramente originale sia per il modo in cui l’autore dà voce ai personaggi e sia per come vengono trattati gli argomenti più importanti e ciò su cui ruota davvero la storia.
Innanzitutto è bene dire che nonostante il tema sia la guerra, il coinvolgimento emotivo e psicologico soprattutto quando a parlare sono i protagonisti ovvero Paul Bauer e Katerina Trubeckaja, è davvero forte e s’impone quasi per tutta la durata della narrazione, e allo stesso modo non manca mai il dettaglio precisissimo inerente la medicina che permea tutto il libro e garantisce razionalità all’opera.
Ma se è vero che il libro è concentrato sul raziocinio e su basi comunque quasi del tutto scientifiche e belliche, è altrettanto vero che c’è anche spazio per la letteratura stessa e per il sovrannaturale, così come per il sentimentalismo e tutto ciò che va pari passo all’anima.
Per spiegare meglio questo concetto è bene fare riferimento al titolo dell’opera, ovvero All’ombra di Tolstoj.
Sottolineerei a tal proposito che l’autore russo di libri famosissimi quali tra alcuni: Anna Karenina e Guerra e Pace, in questa opera riesce tramite Steven Conte a “vivere e rivivere” attraverso i personaggi più importanti come ad esempio Agrafena Viktorovna o semplicemente Paul e Katerina, ed è capace di intrufolarsi in ogni pertugio, è sempre presente nel corollario narrativo e rafforza l’opera come se Conte e Tolstoj diventassero quasi un tutt’uno.
Mi ha colpito non solo questa scelta, ma anche il modo in cui Steven Conte sceglie di rappresentare la protagonista femminile Katerina Trubeckaja affidandole i meriti della letteratura a tal punto da elevarla tantissimo e renderla una donna audace, sensibile ma coraggiosissima, una figura che non ha paura di essere sé stessa di fronte a tanti uomini e che a testa alta e con incredibile umiltà non smette di reagire alla guerra, facendone anzi un punto di forza fino a raggiungere la più alta forma di resilienza.
Un romanzo imperdibile e difficile da collocare in un solo genere letterario e forse proprio per questo e molto altro ancora, davvero indimenticabile.
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Steven Conte
ha lavorato in banca ed è stato anche cameriere e tassista prima di diventare uno scrittore. Ha vinto il più importante premio letterario australiano, il Prime Minister Literary Award.
A cura di Roberta Canu
https://annabel3lovecraft.blogspot.com/