Almeno tu




CARLO LUCARELLI


Editore: Einaudi

Genere: Thriller/Noir

Pagine: 176

Anno edizione: 2024


Sinossi. «Questa notte l’ho sognata. Aveva due anni ed era così piccola, mi si arrampicava su una spalla come un topolino, rideva. Nel sogno avvicina la bocca al mio orecchio e il suo fiato caldo mi fa il solletico, ma quando sussurra ha una voce da grande. Dice: devi ammazzarli tutti». La vendetta di un uomo qualunque. Un thriller silenzioso, scorretto, crudele. Quella di Vittorio è una vita come tante, che procede evitando squilli e cadute. Un giorno gli accade la più terribile delle tragedie: l’unica figlia, adolescente, muore mentre è con un gruppo di amici. Un incidente, così sembra, poi qualcuno insinua un dubbio. A quel punto l’esistenza di Vittorio, già devastata, si sgretola del tutto. Finché non è proprio la figlia morta a dirgli cosa deve fare.

 A cura

di

Edoardo Guerrini


Questo nuovo romanzo di Carlo Lucarelli, autore che ha un altissimo seguito in tutte le forme artistiche che incarna, dalla scrittura alla conduzione televisiva, alla sceneggiatura di serie Tv di enorme successo, si è rivelato assolutamente all’altezza della sua bravura. È un romanzo di una forza stratosferica, che lascia assai addolorati per le cose terribili che compiono i suoi “attori”. 

Uso questo termine perché la scrittura si mostra del tutto immersiva e visiva, mostrando al lettore tutto ciò che accade, finanche i pensieri dei singoli personaggi. Infatti, dal punto di vista della tecnica di scrittura, essa si compone di una continua alternanza di punti di vista: è solo Vittorio, il papà di Elisa, la ragazza vittima di un possibile incidente su strada, che parla in prima persona; ma di parte in parte, anche all’interno di uno stesso capitolo, ben separando singoli sotto capitoli, vengono ad alternarsi i punti di vista di tutti i personaggi, che sono messi dall’autore in terza persona ma sono efficacemente immersivi nei singoli punti di vista e modi di pensare. In questa storia si confrontano tante generazioni: i genitori di Elisa, Vittorio e Paola, e la nuova “amica” di lei, l’avvocato  Lara Santarelli, e la generazione dei tanti amici di Elisa, coinvolti in vario modo nella vicenda: Luca, Matteo, Yuri, Martina. 

Elisa e la sua amica Martina hanno quindici anni, gli altri amici qualche anno in più, e l’unico maggiorenne è Thomas Zantelli detto Yuri, quello che guidava l’auto, secondo la ricostruzione dell’incidente, e si era fermato in mezzo a una curva in discesa da Palazzuolo sul Senio. Elisa, non si sa bene per quale motivo, è scesa dall’auto spostandosi in mezzo alla strada, e lì è stata investita da un’altra auto che arrivava in senso opposto: colpita in pieno e morta sul colpo.

L’incipit del romanzo mostra i pensieri di Vittorio e ci fa capire quanto amasse la sua bambina. Tutti i genitori (lo sono anch’io, e lo è anche Lucarelli) pensano sempre all’immagine dei figli appena nati, quella che ti rimane impressa nel cuore e nella mente anche se nel frattempo sono cresciuti e magari sono anche molto cambiati, dall’adolescenza in avanti: diventano persone autonome, non più bimbi da curare e abbracciare di continuo.

La madre Paola sembra avere più consapevolezza della crescita della figlia, e mostra un grande disprezzo nei confronti del marito, sostenendo che egli fosse distante dalla figlia adolescente. 

La forza di questo romanzo sta proprio nella capacità dell’autore di “vedere” i vari personaggi deviare a compiere azioni terribili: praticamente tutti fanno degli errori incredibili, che li portano ad atti di estrema violenza.

Sono cose che purtroppo ritroviamo  nelle pagine di cronaca nera, e che Lucarelli riesce a dipingere con grande realismo, lasciando nella gola del lettore un’amarezza profonda.

L’autore ha anche una grande capacità di assemblare su questa storia una gran serie di riferimenti culturali: opere di valore enorme come l’Urlo di Munch, canzoni come Almeno tu nell’Universo, tutti riferimenti che accompagnano con efficacia la trama, anche se all’autore tocca chiedere al proprio editore di farsi autorizzare certe citazioni: la disciplina sul diritto d’autore in questo senso è ancora piuttosto vaga e forse meriterebbe una revisione per consentire a tutti gli scrittori di inserire citazioni in modo appropriato. 

Il finale resta aperto, e lascia comunque nel lettore un sapore molto amaro, ma che sicuramente  resterà impresso a lungo nella memoria: il che mi porta a dire  che il testo abbia un valore assai grande.

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Carlo Lucarelli


(Parma, 1960) è autore di romanzi, saggi e sceneggiature. Tra i suoi libri pubblicati per Einaudi , Almost Blue (1997), Un giorno dopo l’altro (2000), Guernica (2000), Nuovi misteri d’Italia (2004), La mattanza (2004), Piazza Fontana (2007), L’ottava vibrazione (2008), L’ispettore Coliandro (2009), I veleni del crimine (2010), L’ispettore Grazia Negro (2013), Albergo Italia (2014), Carta bianca (2014), Il tempo delle iene (2015), L’estate torbida (2017), Peccato mortale (2018), Navi a perdere (2018), L’inverno piú nero (2020), Via delle Oche (2021), Léon (2021), Autosole (2022) e Almeno tu (2025). Conduce da molti anni trasmissioni televisive su crimini e misteri. I suoi libri sono tradotti in piú lingue e sono oggetto di versioni cinematografiche e tv, tra cui il ciclo dedicato al commissario De Luca e la serie L’ispettore Coliandro.