Amnesie




Recensione di  Ilaria Bagnati


Autori: Fabio Sanvitale, Armando Palmegiani

Editore: Sovera Edizioni

Pagine: 233

Genere: Società e scienze sociali

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Due delitti apparentemente incomprensibili. Assassini che non ricordano, testimoni che ricordano troppo. Chi è stato davvero? È possibile uccidere e poi dimenticarsi di averlo fatto? È possibile descrivere l’assassino in un modo e poi cambiare idea, disegnandolo nel modo opposto? È possibile descrivere perfettamente la scena di un crimine senza esserci mai stati, senza averlo commesso? E fingere di essere un’altra persona così bene da ingannare tutti e dimenticarsi chi si è realmente, è possibile? La risposta a tutte queste domande è sì. Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani vi portano in un’altra delle loro indagini. Dopo aver gettato luce su numerosi cold case italiani -tra cui l’omicidio di Pier Paolo Pasolini- visitano i luoghi del delitto di Cogne e della strage di Erba, studiano gli atti processuali, parlano con gli esperti, indagano nei misteri della mente e della testimonianza. Annamaria Franzoni ha dimenticato quello che ha fatto? E siamo sicuri che Olindo e Rosa siano i veri colpevoli.

Recensione

Le strade per affrontare il male non le sbagliamo mai. O forse sono loro che cercano noi.

Amnesie. Dalla strage di Erba al delitto di Cogne è il settimo libro scritto da Sanvitale (giornalista investigativo) e Palmegiani (esperto della scena del crimine).

Anche qui ripercorrono due cold case molto noti: la strage di Erba e il delitto di Cogne, due casi molto diversi ma accomunati, come dice il titolo, dalle amnesie.

I due autori indagano i meccanismi della Psicologia della Testimonianza e cercano di rispondere a molte domande. Il delitto di Cogne a suo tempo (e ancora oggi) ha fatto molto discutere perché ci si chiede come può una madre uccidere così brutalmente il proprio bambino e riuscire a non confessare mai l’omicidio?

Nel 2006 quando è uscito il libro della Franzoni La verità, ricordo che mi impressionò la notevole quantità di dettagli che la donna fornisce di quella mattina maledetta e ingenuamente ho creduto che ciò la potesse scagionare; Palmegiani e Sanvitale però mostrano come ciò non sia vero, che fornire numerosi dettagli nella propria testimonianza non significa dire per forza la verità, anzi.

Gli omicidi, quelli come questo voglio dire, non li fai per soldi, li fai perché ti esplode qualcosa dentro. Un delitto così nasce da qualcosa che non capiamo, che apparentemente non ha senso.”

Gli autori raccontano i due crimini, le indagini svolte, gli interrogatori, descrivono le scene del crimine, mentre percorrono in macchina la strada per raggiungere i luoghi del delitto: Cogne ed Erba e lo fanno in modo chiaro ed accessibile anche ai non addetti ai lavori.

Questi delitti verranno sempre ricordati perché con essi sono stati colpiti i valori della famiglia, sono stati uccisi brutalmente due bambini, da due donne.

Consiglio questo libro a chi è appassionato di cronaca nera, a chi vuole delucidazioni su due casi che hanno scosso l’opinione pubblica e a chi vuole capire come i colpevoli sono stati consegnati alla giustizia.

Fabio Sanvitale


Fabio Sanvitale, nato a Pescara il 17 gennaio 1966, già regista teatrale e giornalista investigativo, sta riscuotendo un notevole successo come autore di libri quali Leonarda Cianciulli. La saponificatrice (edito da Armando editore e scritto insieme al criminologo Vincenzo Maria Mastronardi), Un mostro chiamato Girolimoni e Morte a Via Veneto, entrambi editi da Sovera edizioni ed entrambi scritti a quattro mani con il profiler Armando Palmegiani.

Armando Palmegiani


Armando Palmegiani è nato nel 1965 a Roma. Esperto della Scena del Crimine. Si è laureato in Psicologia Clinica ed ha studiato con Vincenzo Mastronardi. È docente di Criminologia Clinica e Psicopatologia Forense presso l’Università “eCampus” e docente di Storia della Cronaca Nera nel Master in Scienze Criminologico-Forensi dell’Università “Sapienza”. Nel corso della sua carriera si è occupato di molti casi di cronaca, tra i quali la bomba di via dei Georgofili nel 1993 a Firenze, l’omicidio di Marta Russo, l’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Per Sovera Edizioni ha pubblicato, con F. Sanvitale, Un mostro chiamato Girolimoni (2011), Morte a Via Veneto (2012), Omicidio a Piazza Bologna (2013), Sangue sul Tevere (2014, con V. Mastronardi) e Sacro Sangue (2015).

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