Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Samantha Silva
Traduzione: Daria Restani
Editore: Neri Pozza
Genere: Romanzo
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. 30 agosto 1797. La levatrice Parthenia Blenkinsop ha fatto nascere innumerevoli bambini nel corso della sua carriera, ma quando arriva alla porta di Mary Wollstonecraft si stupisce di vedere sulla soglia la sua cliente con un sorriso rilassato, che non tradisce alcun terrore per ciò che l’attende. Le cose, però, non vanno come previsto: il parto presenta delle complicazioni e in breve Mrs Blenkinsop si trova a temere sia per la madre che per la fragile creatura appena venuta alla luce. Nei difficili giorni che seguiranno, per tenere in vita la sua bambina e darle una ragione per lottare, Mary tesserà il racconto della sua breve e avventurosa esistenza, spesa a battersi in nome dell’uguaglianza e della libertà. Figlia di un uomo violento e dispotico nei confronti della moglie e della famiglia, fin da ragazzina Mary cerca un’emancipazione economica che l’allontani il più possibile dal padre. Il riscatto sembra arrivare prima grazie all’amicizia dell’altolocata Jane Arden, e successivamente nel legame con Fanny Blood, con cui apre una scuola. Il suo scopo è quello di insegnare alle ragazze a coltivare sia il corpo che la mente, così da diventare indipendenti e contribuire alla nascita di un mondo in cui le mogli possano difendersi dalla tirannia dei mariti, oppure vivere alle proprie condizioni senza vedere il matrimonio come l’unica speranza per garantirsi un futuro. Assidua frequentatrice dei circoli liberali, nei quali farà la conoscenza del filosofo Richard Price, Mary consolida la sua figura tra i pensatori dell’epoca grazie a un’opera sorprendente e all’avanguardia, Sui diritti delle donne, considerata il primo manifesto femminista della Storia. Attraverso l’alternarsi delle voci di due protagoniste che, seppur in modi diversi, hanno messo la propria vita a servizio delle altre donne, pagina dopo pagina si costruisce il potente racconto di una madre disposta a tutto per consegnare nelle mani di sua figlia un mondo in cui sia possibile provare a vivere come ogni creatura desidera: libera. Con una prosa radiosa e avvincente Samantha Silva rende omaggio alla folgorante esistenza di Mary Wollstonecraft, pioniera del femminismo e madre della romanziera Mary Shelley. Due donne che hanno cambiato il volto della letteratura.
Recensione
Mary Wollstonecraft è una donna che ha certamente vissuto la vita appieno, assaporando i momenti belli così come quelli bui. Ha cavalcato l’onda dei sentimenti, delle emozioni più travolgenti, ha preso decisioni seguendo solo il suo raziocinio e in altri momenti ha assecondato i battiti del suo cuore e la passione travolgente.
In questo libro conosciamo la sua storia grazie al racconto che ne fà lei al suo “uccellino”, ossia la sua neonata figlia. Mary ha affrontato il parto e i problemi conseguenti ad esso in modo stoico, di petto, come ha fatto in tutta la sua vita. Al suo fianco c’è l’amato marito, la piccola Fanny, Marguerite la bambinaia e la levatrice Parthenia Blenkinsop che dimostra di essere un’amica fidata.
Mary con grande trasporto racconta al suo uccellino la sua vita partendo da quando era solo una bambina desiderosa di imparare, una spugna in grado di assorbire nozioni su nozioni anche se ostacolata dalla sua famiglia. Il padre violento, giocatore d’azzardo ed alcolizzato, la madre succube, debole e dedita al figlio maggiore sono stati un impedimento per la piccola Mary ma lei ha perseverato, ha creduto in se stessa e nel potere della cultura e della libertà di pensiero.
La giovane Mary ha conosciuto l’amicizia grazie a Fanny, l’amore quello travolgente e puro, ha conosciuto la libertà, l’indipendenza, ha creduto nella forza delle donne. Mary si è battuta per far sì che le donne non debbano vedere nel matrimonio l’unico futuro possibile, il matrimonio deve essere una scelta.
La donna, secondo Mary, ha diritto di pensare, di lavorare, di leggere, scrivere, di decidere se sposarsi ed avere figli, al pari di ogni uomo. Molti hanno creduto in Wollstonecraft, sia uomini che donne, è stata pioniera del femminismo con il suo Sui diritti delle donne.
Silva con una scrittura poetica, fluida e incisiva ha mostrato ai suoi lettori come una donna può essere artefice del suo destino, come possa essere forte, coraggiosa e caparbia in alcune situazioni, delicata e mossa dalle proprie fragilità in altre senza dover essere giudicata in modo negativo.
Ho amato Amore e furia, un inno al femminismo e alla figura della donna,
un libro delicato e forte allo stesso tempo.
A cura di Ilaria Bagnati
ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com
Samantha Silva
Samantha Silva è una scrittrice e sceneggiatrice che vive in Idaho. Si è laureata alla Johns Hopkins University’s School of Advanced International Studies, e ha studiato per un periodo nella sede di Bologna, in Italia. I suoi racconti e i suoi saggi sono apparsi su One Story e LitHub. Un cortometraggio, The Big Burn, che ha scritto e diretto, è stato presentato in anteprima al Sun Valley Film Festival nel 2018. Attualmente sta lavorando all’adattamento per il teatro del suo romanzo di debutto, Mr. Dickens and His Carol.
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