Susan Barker
Traduttore: Anna Mioni
Editore: Mercurio
Pagine: 386
Anno edizione: 2025

Sinossi. La donna non ha nome, non si ferma mai troppo a lungo nello stesso posto, non invecchia, non muore. A morire, invece, sono quelli che la incontrano. Adesca le sue vittime ritraendole o fotografandole, consacrandone poi l’immagine all’essenza del pianeta Venere. Le sue prede vengono ritrovate con i lineamenti e gli organi invertiti ma, dalla Russia del Settecento al New Mexico di oggi, nessuno è mai riuscito a fermarla. Quando Jake incontra Mariko all’aeroporto di Osaka ha un’intuizione: le morti delle due persone che entrambi hanno perso hanno un’inquietante somiglianza. Poco prima di morire avevano ricevuto la visita di una donna che li aveva condotti in una spirale di follia. È così che inizia la ricerca di Jake. Testimonianza dopo testimonianza, Paese dopo Paese, si dipana la ragnatela tessuta da una sola, imprendibile, anima nera votata a un astro crudele. Trovarla diventa una questione di vita o di morte, una corsa contro il tempo per fermare l’ultimo sacrificio, il cui altare viene eretto nella luce blu di una notte desertica, piena di stelle.
Scritto con una lingua vitrea, Anima nera è un tallonamento del Male, per arrivare a vederne il vero marchio, impresso sul volto di una donna dai capelli neri.
«È un’opera dall’orrore mitologico quasi orfico, persino astrologico, un thriller da impazzire.» – Orazio Labbate, La Lettura
Recensione
di
Gabriel Uccheddu
Nel panorama editoriale del 2025, “Anima Nera” di Susan Barker, pubblicato da Mercurio, si impone con la potenza di un’opera che non ha timore di scavare nel buio, affondare nella materia più torbida dell’essere umano e restituircela in forma cristallina, con una scrittura che è al tempo stesso visione e precisione.
Il linguaggio di “Anima Nera” è onirico, quasi ipnotico, eppure incide come lama su pietra. Ogni parola sembra scolpita con minuzia, ogni immagine racconta qualcosa che va oltre la superficie, si insinua, vibra, inquieta.
Il lettore impazzirà, divorerà le pagine di questo romanzo, credendo di vivere in una realtà vera. Il romanzo si articola su due linee temporali contrapposte, che non solo costruiscono un intreccio narrativo solido, ma offrono al lettore un duplice sguardo: da un lato seguiamo Jake, personaggio inquieto e magnetico, nel suo percorso quasi iniziatico tra le testimonianze delle vittime; dall’altro, siamo catapultati dentro il trauma, negli abissi in cui quelle stesse vittime hanno vissuto i loro orrori.
È qui che Barker compie il suo atto più audace: trasformare il lettore in testimone diretto, trascinandolo dentro il dolore, la carne, la paura. Pazzesco! È raro che un romanzo riesca a far vivere il terrore sulla pelle del lettore. È talmente nitido e chiaro il linguaggio utlizzato dalla scrittrice, che restituisce immagini molto vivide.
Non mancano momenti in cui la tensione narrativa si fa altissima, tanto che le pagine scorrono con un page turner senza tregua: è impossibile interrompere la lettura, tanto forte è il richiamo delle ombre.
Eppure, “Anima Nera” non è solo una discesa dantesca nell’inferno personale dei suoi protagonisti: è soprattutto un romanzo stratificato, complesso, che chiede attenzione e restituisce profondità.
La protagonista femminile, figura che si muove tra seduzione e abisso, è senza dubbio una delle creazioni letterarie più ammalianti del 2025: misteriosa, elegante, inquietante, lascia un’impronta indelebile nella mente del lettore. Unico neo, forse, alcuni estratti in forma di diario, che possono spezzare la tensione del racconto principale.
Ma è una scelta stilistica consapevole, e sebbene non incontrino il gusto di chi predilige la terza persona – comunque presente, solida e ben costruita – aggiungono sfumature intime e viscerali alla narrazione. Particolarmente notevoli le descrizioni esplicite, quasi chirurgiche, nel restituire la fisicità del dolore e la brutalità degli eventi.
Barker non si risparmia, e il lettore nemmeno: si esce da “Anima Nera” con addosso il peso e la potenza di una storia che ha osato guardare l’invisibile, il non detto, il rimosso. Un romanzo duro, nero, impegnativo, che non concede facili soluzioni né redenzioni accomodanti. Ma proprio per questo, promosso a pieni voti.
Una delle letture imprescindibili di quest’anno.
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Susan Barker
è nata nel 1978 da padre inglese e madre cino-malese, ed è cresciuta a East London. Il romanzo d’esordio Sayonara Bar (2005) e il secondo romanzo The Orientalist and the ghost (2008) sono stati finalisti al Dylan Thomas Prize. Nel 2017 esce per Bollati Boringhieri Ora sai chi sei.
A cura di Gabriele Uccheddu
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