Recensione di Sabrina De Bastiani
Autore: Barbara Perna
Editore: Giunti Editore
Anno edizione: 2021
Pagine: p.372, Brossura
Sinossi. Tutti al tribunale di Pianveggio sanno che non si scherza sul pranzo, perché il giudice Annabella Abbondante ha un debole per la buona cucina ma è perennemente a dieta. Forse per colpa dei deliziosi cannoli della Palermitana, il bar in cui incontra ogni sera i suoi amici: il commissario Nicola Carnelutti e la giornalista Alice “ginger” Villani di Altamura. Abbondante sì, di nome e di fatto, una florida taglia 48 e una massa di capelli ricci e ribelli che le cadono sulle spalle, ma lo è soprattutto di cuore: sempre dalla parte dei più bisognosi e con il sorriso sulle labbra, nonostante le estenuanti udienze e le interminabili pile di fascicoli. Quando l’avvocato Matilde Santangelo si rivolge a lei per la scomparsa del fratello dalla clinica psichiatrica in cui era ricoverato, Annabella che ha una passione sfrenata per i gialli, non può fare a meno di impicciarsi. Negli stessi giorni, poi, un immobile che lei aveva messo all’asta viene incendiato con tanto di ritrovamento di resti umani: per il giudice e il fido cancelliere Paolo, detto Dolly, la ricostruzione del PM fa acqua da tutte le parti e scoprire la verità diventa un imperativo morale. Tanto più che il giudice Abbondante non accetta mai un no come risposta. Tra l’ennesimo appuntamento al buio, organizzato da sua sorella Fortuna – il numero 24 negli ultimi quindici anni – aste fallimentari e udienze oceaniche, Annabella vi conquisterà con la sua energia, la sua passione e il suo grande carisma.
Recensione
Leggere “Annabella Abbondante” è come far partire la giornata bevendo una tazzina di caffè al pepe.
Mai provato?
Io no, prima di leggere questo romanzo e di scoprire, innanzitutto una fantastica Autrice, e a seguire una bevanda che stimola le endorfine regalando energia sana e positiva e una sferzata di buonumore ed entusiasmo. Esattamente l’effetto che fa il primo libro di Barbara Perna.
Originale e davvero ben scritto, ironico e profondo nel veicolare principi che stanno alla base dei rapporti umani, amicizia, amore, consapevolezza e rispetto per se stessi e per gli altri, ed anche alla base dell’apparato giudiziario e legale, qui esperito dall’interno.
Annabella Abbondante, la frizzante, carismatica e mai macchiettistica protagonista, è infatti giudice presso il Tribunale di Pianveggio, professione che Perna, lei stessa giudice presso il Tribunale di Roma, ha traslato e modulato sul suo personaggio, conferendole note di vero e di realtà decisamente interessanti e approfondimenti procedurali e di approccio umano alla professione che stimolano riflessioni che muovono dall’astratto al concreto.
Il tutto inserito nella cornice di una quotidianità che non trascura gli aspetti famigliari e l’ingerenza, costruttiva nei propositi, spesso distruttiva negli esiti, di alcuni membri della stessa, i rapporti non sempre idilliaci con colleghi e forze dell’ordine, la rete degli amici, quelli che ci sono sempre e che “fanno rete”, per salvataggio e condivisione e che si innestano in un plot giallo altrettanto nuovo ed accattivante, ad alto rilascio di colpi di scena efficaci ed inediti, fino al denouement finale sorprendente e convincente, che apre anche alla fondata speranza che, come recita l’intelligente (capirete perché) sottotitolo, la verità, nonostante innumerevoli tentativi di occultarla, possa non essere una chimera. E forse, oltre che la verità, nemmeno l’amore.
Barbara Perna
è nata a Napoli ed è giudice civile dal 1999. Ha lavorato presso i tribunali di Lagonegro, Santa Maria Capua Vetere e Montepulciano. Attualmente è in servizio presso la sezione fallimentare del Tribunale di Roma. Ha 51 anni, è felicemente sposata, e ha due figlie di 15 e 18 anni. Annabella Abbondante è il suo romanzo d’esordio.
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