Una tragedia noir-western
Omar Sabry
DETTAGLI:
Traduttore:
Editore: Scatole Parlanti
Genere: narrativa
Pagine: 98
Anno edizione: 2023
Sinossi. “Non ci rimane in mano niente, se non questa vita breve che brucia come la miccia di un candelotto di dinamite”. Robert Crown, un eroe caduto, in viaggio con le proprie ombre in un mondo grigio che non ha più posto per lui. Il suo passato glorioso si mescola a un presente che finge di essere quello che era un tempo, nello spettacolo di un West selvaggio, dove la frontiera è ridotta a un palcoscenico. “Armonica” è un western all’italiana, che si tuffa profondamente nelle contraddizioni della società, esplorando la fragilità dell’uomo di fronte alla morte e all’irrilevanza. Raccontata con il ritmo di una tragedia shakespeariana e il gusto aspro di un hard-boiled, la storia di Crown è un monito sulla spettacolarizzazione della contemporaneità, che ignora l’uomo per esaltare il successo e il sogno. Ma in mezzo al dolore e al disprezzo di sé c’è spazio per una redenzione inaspettata, non attraverso un atto eroico, bensì con l’ausilio di una bugia che rivela la verità della sua vita.
Recensione di Giuseppe Tursi
Da sempre il mito del West affascina un numero cospicuo di persone. Le vite di eroi e di sconfitti sono entrate in un immaginario collettivo grazie ad autori e registi che ne hanno saputo raccontare, alcuni in maniera mirabile, storie e luoghi diventati, poi, leggendari.
Omar Sabry scrittore di Armonica, edito da Scatole parlanti, alimenta il mito con una storia noir che trae ispirazione dai film di Sergio Leone. Il suo protagonista, Robert Crown, è un uomo giunto al crepuscolo della sua carriera di pistolero.
In passato è stato una vera e propria celebrità che, a suon di pallottole roventi, è riuscito a creare intorno a sé un’aura mistica inscalfibile. Sfruttando la sua fama, ormai troppo vecchio per affrontare nuove avventure in sella al suo cavallo, si unisce a un gruppo di teatranti, i quali mettono in scena duelli e scontri epici. Però, in una di queste riproduzioni, qualcosa va storto.
Ad entrare in scena c’è un vero bandito che lascia dietro di sé una scia di sangue e fa sua prigioniera una ragazza del pubblico. Come se non bastasse, il bandito e i suoi seguaci rubano a Crown la sua armonica, dolce ricordo della sua amata. Così Crown decide di mettersi un’ultima volta nei panni del giustiziere e va alla ricerca dei malviventi.
Come ogni opera Shakespeariana che si rispetti, il romanzo di Omar Sabry è diviso in cinque atti.
È lo stesso Robert Crown a narrarci in prima persona le vicende che lo vedono coinvolto e, attraverso dei flashback, racconta la sua storia: la nascita del mito di Crown.
Un velo di malinconia permea tutte le pagine di questo romanzo. Per Crown è difficile ammettere che la vecchiaia si stia impadronendo del suo corpo, e i suoi ricordi ormai sono solo rimpianti d\i un mondo che sta cessando di esistere.
Con questo libro Omar Sabry mi ha fatto tornare voglia di addentrarmi nuovamente nel mito del West, tra i suoi saloon maleodoranti, frequentati da prostitute e uomini reietti della società che per un pugno di dollari sono disposti a sfidarsi fino all’ultimo sangue.
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Omar Sabry
Laureato in biotecnologie mediche, Omar Sabry è un consulente scientifico per aziende del settore biomedicale. Appassionato di sci-fi e western, scrive di scienza sul suo blog Il buio oltre la scienza.