Recensione di Mirella Facchetti
Autore: Lisa Halliday
Traduttore: Federica Aceto
Editore: Feltrinelli – I Narratori –
Genere: Narrativa
Pagine: 285 nella versione a stampa
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Alice ha venticinque anni, vive a New York e lavora per una casa editrice. Una domenica, mentre legge seduta su una panchina di Central Park, incontra un uomo divertente e affascinante, che riconosce subito come Ezra Blazer, il leggendario premio Pulitzer per la letteratura universalmente ammirato. Fra i due, a dispetto dei quarant’anni che separano i loro dati anagrafici, nasce una tenera storia d’amore. Amar è un economista iracheno-americano che fa scalo a Heathrow sulla via per l’Iraq, dove sta andando a trovare il fratello. Trattenuto suo malgrado dalla polizia di frontiera, passa il weekend in custodia all’aeroporto e ripensa alla sua vita. Gioventù e vecchiaia, Occidente e Medioriente, equità e ingiustizia, fortuna e talento, il personale e il politico, Lisa Halliday riesce a tenere tutto insieme e a dirci qualcosa di illuminante sugli strani tempi che viviamo.
Recensione
Asimmetria, sign.: che manca di armonica corrispondenza fra le parti di un tutto.
Asimmetria nelle relazioni, asimmetria nei ricordi, asimmetria tra sogni e realtà. In questo romanzo c’è tutto. La “mancanza di armonica corrispondenza fra le parti” la troviamo nella vita dei protagonisti, così come nelle relazioni e nei sogni degli stessi.
La Halliday fa il grande salto nel mondo dei romanzi costruendo un testo dalla struttura narrativa particolare: un libro diviso in tre parti.
Nella prima parte, assistiamo alla nascita di una relazione tra una giovane ragazza e un anziano scrittore (l’autrice si sarebbe ispirata a una relazione avuta in gioventù con il grande Philip Roth) e vediamo come questo rapporto, nato nonostante la grande differenza di età, prosegua in virtù di un sentimento forte, che però deve fare i conti con le diverse aspirazioni tra la giovane e lo scrittore. È una relazione che per età, sogni, conoscenze, cultura, non è “armonica”: è, appunto, asimmetrica, ma questo non toglie ai due protagonisti la voglia e la capacità di viverla e di coglierne gioia fino in fondo.
Nella seconda parte seguiamo, invece, le vicende di Amar, ragazzo kurdo-iracheno, dotato anche di cittadinanza americana (in quanto nato in volo) che si ritrova bloccato in aeroporto in Inghilterra, perché ritenuto “persona sospetta”. In un gioco tra passato e presente, l’autrice, intervallando il racconto dell’evoluzione dei fatti in aeroporto con frammenti dei ricordi di Amar, ci permette di compiere un approfondimento delle questioni politiche e di analizzare le aspirazioni e le speranze dei popoli bersagliati dalle guerre. Allo stesso tempo è ben visibile, anche in questa seconda parte, l’elemento “discordante”: l’asimmetria della vita di Amar, una vita sempre in bilico tra due differenti culture, differenti aspirazioni e possibilità.
Nella terza parte, infine, ritroviamo l’anziano scrittore che, durante un’intervista radiofonica, ripercorre la sua vita, rivelando dettagli di sé non conosciuti al grande pubblico. Ancora una volta ecco che emerge l’elemento di discrepanza: la percezione che hanno i lettori di un grande scrittore rispetto alla sua vera personalità.
È un romanzo complesso (per gli argomenti trattati e per le riflessioni a cui invita), ma estremamente fluido, “fresco” che trova un punto di grande forza nella scrittura limpida e scorrevole della Halliday.
Lisa Halliday
Lisa Halliday, è una scrittrice americana. È cresciuta nel Massachusetts, ma si è poi trasferita a Milano, dove vive. Il suo lavoro è apparso sulla “Paris Review” e ha vinto il Premio Whiting 2017 per la narrativa. Con Feltrinelli ha pubblicato “Louie l’Infallibile” (2012) e “Asimmetria” (2018), il suo primo romanzo.