La prima indagine di Alina Mari
Alessandra Acciai
DETTAGLI:
Editore: Piemme
Genere: thriller
Pagine: 384
Anno edizione: 2024
Sinossi. Elena Cantini, professoressa di italiano al Lliceo Parini di Roma, viene ritrovata morta in un parco. Incensurata, nubile, senza figli. A indagare viene chiamata d’urgenza l’ispettrice Alina Mari, fresca di nomina. Anche lei senza figli. O forse no. «I muri sono tappezzati di ritagli di giornali, la maggior parte sono fotografie di donne, di tutte le età, etnie, classi sociali. Giro su me stessa e non riesco a trovare un centimetro di muro che non sia occupato da un viso.» Quando riceve la telefonata dal commissariato, l’ispettrice di polizia Alina Mari non potrebbe essere più distante da Roma e dal lavoro: si trova in una clinica di Bruxelles per tentare un intervento di inseminazione artificiale. Il commissario però è molto chiaro: c’è un caso di omicidio di cui deve occuparsi, ha poche ore per rientrare in sede, altrimenti sarà tagliata fuori. Alina mette in pausa il suo futuro e prende il primo volo. Appena arrivata a Roma inizia a indagare sull’omicidio di Elena Cantini, insegnante di un prestigioso liceo cattolico. Elena conduceva una vita normale: una grande passione per il suo lavoro, poche amiche affezionate, nessuna relazione sentimentale, nessun conflitto. E allora chi può averla colpita alla testa, lasciandola inanime in un parco cittadino, con il corpo a formare una croce e un anulare mozzato? Mentre le indagini si fanno sempre più serrate e i vicoli di Roma mostrano il loro profilo più irregolare, Alina è costretta a scendere a patti con i suoi fantasmi e a dar fondo alla sua intuizione per tentare di risolvere un caso le cui radici sono più profonde di quanto potesse immaginare.
Recensione di Giusy Ranzini
“Assenza da giustificare” di Alessandra Acciai è un thriller psicologico che si snoda attraverso le strade di una Roma descritta con una precisione quasi palpabile, dove il fascino della città eterna si mescola con i suoi lati più oscuri e misteriosi.
Alessandra Acciai, con una penna affilata e un talento narrativo che trasuda da ogni pagina, ci introduce in un vortice di suspense e introspezione psicologica, portandoci a esplorare gli abissi dell’animo umano attraverso gli occhi della sua protagonista, l’ispettrice Alina Mari.
Al centro della trama vi è l’omicidio di Elena Cantini, figura emblematica che rappresenta, con la sua vita apparentemente irreprensibile, l’incognita che alimenta il mistero. L’autrice sceglie di non fermarsi alla superficie degli eventi, ma di scavare a fondo nelle dinamiche relazionali, nei segreti e nelle ossessioni dei personaggi, costruendo un racconto che è tanto un’indagine su un crimine quanto un viaggio nell’anima dei protagonisti.
Alina Mari emerge come figura complessa e intensamente umana; la sua personalità, segnata da un passato difficile e dalla lotta con i propri desideri più intimi, si rivela strato dopo strato, in una narrazione che alterna il presente dell’indagine ai flashback della sua vita precedente. La decisione di interrompere un tentativo di inseminazione artificiale per tornare a Roma e occuparsi del caso sottolinea il conflitto interiore tra il desiderio di maternità e il senso di dovere, tema che percorre tutto il romanzo.
La scrittura di Alessandra Acciai è densa e suggestiva, capace di creare immagini vivide e atmosfere cariche di tensione. L’attenzione ai dettagli, sia nella descrizione degli ambienti sia nell’analisi psicologica dei personaggi, conferisce al racconto una profondità e una ricchezza che trascendono il genere del thriller. “Assenza da giustificare” non è solo la ricerca del colpevole, ma un’esplorazione delle motivazioni più profonde che guidano le azioni umane, un puzzle complesso dove ogni pezzo ha la sua essenziale ragion d’essere.
La narrazione si dipana tra colpi di scena e rivelazioni, conducendo il lettore attraverso un labirinto di emozioni e tensioni, fino a un finale che, in perfetto equilibrio tra sorpresa e inevitabilità, chiude magistralmente il cerchio. L’abilità di Acciai nel mantenere un ritmo serrato, senza mai sacrificare la profondità emotiva e psicologica, rende “Assenza da giustificare” un’opera di rara intensità, capace di tenere incollati alla pagina fino all’ultima parola.
In conclusione, “Assenza da giustificare” è molto più di un thriller: è un’opera che interroga sul senso della giustizia, sul peso delle scelte personali e sulla ricerca di redenzione.
Alessandra Acciai offre, ai suoi lettori, un romanzo avvincente, profondo e impeccabilmente scritto: un punto di riferimento nel panorama letterario contemporaneo del genere.
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Alessandra Acciai
È laureata in Discipline dello spettacolo. È attrice, sceneggiatrice e produttrice cinematografica. Assenza da giustificare è il suo esordio nella narrativa.