La saga dei Clifton. Vol 4
Recensione di Laura Salvadori
Autore: Jeffrey Archer
Editore: HarperCollins Italia
Traduzione: Seba Pezzani
Genere: fiction storica
Pagine: 495
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. La saga dei Clifton è giunta al quarto episodio e Jeffrey Archer in “Attento a quel che desideri” ci lascia in bilico sugli interrogativi aperti sull’attentato alla vita di Sebastian. In questo nuovo capitolo della saga ambientata nella New York dell’industrializzazione e del boom migratorio, troviamo Harry Clifton e sua moglie Emma intenti ad indagare sull’attentato e sul perché il presidente della compagnia di navigazione Barrington si sia dimesso improvvisamente. Che cosa è accaduto? E tutto ciò è legato all’attentato? Emma decide che potrebbe essere lei il nuovo Presidente in carica, ma deve superare i piani di Pedro Martinez che è deciso a mettere i bastoni tra le ruote alla Barrington proprio mentre la società sta per costruire un nuovo immenso transatlantico. Mentre Emma si fa largo in una società maschilista, la figlia adottiva Jessica va a Londra per studiare e lì si innamora di Clive Bingham che la chiede in sposa. Clive è un ragazzo della buona società e sia i Clifton sia i Bingham sembrano felici della notizia, tranne una vecchia amica della madre del futuro sposo che farà cadere sul matrimonio un’ombra di tristezza. Gli eventi si susseguono così uno dopo l’altro intrecciando poteri e sentimenti, portandoci verso l’inevitabile epilogo. In “Attento a quel che desideri” di Jeffrey Archer, la società che costruisce navi è solo il lasciapassare per osservare con la lente d’ingrandimento una saga famigliare.
Recensione
La lettura della saga dei Clifton è ormai un appuntamento fisso per me. Una volta che si entra nella vita di questi caleidoscopici personaggi è piuttosto arduo uscirne perché è sempre più forte l’urgenza di sapere cosa succederà.
Archer è maestro nel lasciare il lettore in sospeso: ogni capitolo si chiude con una scena topica e il successivo continua là dove eravamo stati magistralmente interrotti. E generalmente ci aspetta qualcosa di imprevedibile!
Il quarto volume non fa eccezione; il colpo di scena è di grande effetto (oltre che di enorme sollievo!) e apre il sipario su una storia fatti di intrighi e colpi bassi.
Il filo conduttore degli eventi è il desiderio di egemonia. Rispetto ai precedenti capitoli, maggiormente incentrati sulla storia familiare e addolciti da qualche tocco di romanticismo e passione, nel quarto capitolo il protagonista è la lotta per il potere. Una lotta senza esclusione di colpi, fatta di sotterfugi, mosse azzardate e intrighi. Si lotta e ci si accapiglia per le sorti della compagnia di navigazione Barrington, guidata da una Emma Barrington in grande spolvero, che tuttavia inizia a mostrare le prime rughe (perché queste meravigliose donne devono invecchiare? Penso con nostalgia anche a Maisy, di cui purtroppo non si parla più).
Il romanzo è costellato da personaggi dotati di grande arguzia, una caratteristica davvero evidente e importante. Non ci si annoia a leggere come provocare una speculazione in Borsa e come guidare i consensi in una seduta di Consiglio. I nemici della famiglia Clifton-Barrington sono molti e destinati anche ad aumentare. Come avvoltoi si aggirano sulla testa dei protagonisti pronti a cogliere qualsiasi debolezza. L’ansia spesso fa capolino e il lettore è coinvolto a tutto tondo nelle vicende che si susseguono senza sosta.
Archer fa scuola, segno di una grande capacità narrativa, che di certo non ha l’onere di dover provare ai suoi lettori, ben abituati alla sua scrittura creativa, arguta e disseminata di frizzante ironia. L’empatia che i personaggi suscitano nel lettore ne è la prova provata!
Direi che giunti al quarto capitolo della saga lo spazio per commentare il corposo lavoro di Archer è sempre più stretto, pena doversi ripetere. Tuttavia, mi sento in dovere, anche stavolta, di evidenziare il grande lavoro dell’autore speso nella ricostruzione degli eventi storici.
E non solo di quelli, ma anche delle mode, del folklore, dei modi di dire del tempo, sensazioni che si assaporano leggendo.
Torno a dire che pochi come Archer danno la possibilità al lettore di fare un vero e proprio viaggio nel tempo!
E leggendo, di capitolo in capitolo, si ha, netta, la sensazione del tempo che scorre. Negli anni sessanta del secolo scorso già si ravvisano cenni dell’era moderna, con le sue conquiste.
E ci chiediamo, quindi, quale futuro potrà avere la Barrington nell’epoca in cui gli aerei inizieranno a soppiantare i transatlantici! Ma sul finire del romanzo avremo una risposta anche per questo quesito, oltre alla consolazione di sapere che la giustizia potrà trionfare, mettendo i cattivi al loro posto.
Siamo ormai alla fine degli anni sessanta del novecento quando il capitolo si chiude (in modo piuttosto roboante, direi!). Chissà cosa ci aspetta nel proseguo della storia! Personalmente devo confessarvi che sono maggiormente attratta dal passato, ma non posso evitare di chiedermi cosa succederà negli anni settanta o ottanta, che probabilmente faranno da scenario per i capitoli successivi. E voi?
Jeffrey Archer
Jeffrey Howard Archer, Barone Archer di Weston-super-Mare è nato a Londra il 15 aprile 1940. Con i suoi romanzi ha venduto 120 milioni di copie. E’ stato un membro del Parlamento europeo e vice presidente del Partito Conservatore inglese. La sua carriera politica, dopo aver subito varie controversie, si è conclusa dopo una condanna e la sua successiva detenzione. Al di fuori della politica è un romanziere, drammaturgo e scrittore di storie brevi. I suoi successi maggiori sono Non un soldo di più non un soldo di meno, Quarto potere, Figli del destino e L’undicesimo comandamento.
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