DRACULA
Autore: Bram Stoker
Letto da Paolo Pierobon
Editore: audiolibro Emons
Genere: fantasy (vampiri)
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Il romanzo si apre con Jonathan Harker che si reca in Transilvania presso il Castello del Conte Dracula per fargli firmare dei documenti per l’acquisto di una casa in Inghilterra. Si accorge subito che il conte ha qualcosa di sovrumano e di diabolico e soprattutto discutibili abitudini notturne ma nello stesso tempo ne è attratto e non riesce a fuggire. Così come tutti quelli che entrano in contatto con il conte e che vengono, inesorabilmente, coinvolti in un’avventura mostruosa.
L’ audio introduzione a questo audiolibro è di Matteo Strukul.
A cura di Stefania Ceteroni
Recensione di Stefania Ceteroni
L’esperienza di ascolto dell’audiolibro Dracula è stata, per me, straordinaria.
Il merito va alla storia, senza ombra di dubbio, ma anche Paolo Pierobon, che lo legge e che è riuscito a trasmettere ed amplificare sensazioni che altrimenti non sarebbero arrivate – con la sola lettura del libro – con la stessa intensità.
La storia è nota a tutti. Jonathan Harker è ospite di un elegante quanto inquietante Conte nel suo castello in Transilvania: il suo compito è quello di fargli firmare gli atti legati alla compravendita di una casa in Inghilterra. Il Conte Dracula è molto ospitale ma appare fin da subito alquanto strano: pallido, silenzioso nei movimenti, con degli strani denti aguzzi, abitudini di vita molto singolari e… non si riflette sugli specchi. Harker sulle prime non fa caso a quei dettagli ma ben presto si rende conto di avere a che fare con un essere sovrumano e racchiude tutte le sue considerazioni in un diario. Ben presto Jonathan si rende conto di essere prigioniero del Conte ed avverte la necessità di scappare, costi quel che costi!
È proprio in forma epistolare che la storia arriva al lettore dando origine ad un romanzo gotico che cattura per la dovizia dei particolari sia nelle descrizioni degli ambienti (sempre molto cupi) che dei personaggi. Una raccolta di lettere di persone diverse, con Harker in testa, che si trovano tutte coinvolte, in un modo o nell’altro, in vicende molto molto strane che condurranno, ben presto, ad un’unica matrice. Una terribile matrice.
I luoghi del racconto sono la Transilvania, nella prima parte, e Londra, località scelta dal Conte come sua nuova dimora. Qui si alterneranno vicende che, ben presto, si manifesteranno in tutta la loro mostruosità ma che vengono descritte abilmente dall’autore, quasi con delicatezza, senza scadere in descrizioni disgustose o pesanti.
Le lettere che compaiono, oltre a quelle di Harker, sono quelle di Mina Murray (fidanzata e poi moglie di lui), Lucy Westenra, Quincey Morris (suo fidanzato) e del Professor Van Helsing (un dottore olandese, esperto di vampirismo). Scritte tutte in prima persona, le lettere offrono diversi punti di vista che si incastrano e si sovrappongono creando un quadro poliedrico delle ambientazioni, delle situazioni, degli sviluppi delle varie vicende.
Quella che mi ha catturata con maggiore immediatezza è stata la prima parte, quando la splendida voce di Paolo Pierobon sembra dare vita, in particolare, al personaggio di Dracula. Con sussurri al punto giusto, alternati a parole altisonanti, la voce riesce a creare un’atmosfera da brividi allo stato puro per il solo fatto di interpretare, nel modo giusto, il personaggio.
La parte centrale, quella che riporta i tanti appunti del professore soprattutto in merito a situazioni particolarmente strane che hanno per protagonista Lucy, prima, e Mina poi – ma non solo loro – mi sono sembrate più ridondanti, come se non si volesse mai arrivare alla conclusione, così come il racconto del viaggio di Harker e degli altri alla ricerca del Conte a Londra… ma anche in questo caso la voce di Pierobon che si trasforma per dare corpo al personaggio di Van Helsing rende particolarmente efficaci e scorrevoli tutti gli eventi.
Un’ultima considerazione: l’autore (ricordiamo che il romanzo venne pubblicato la prima volta nel maggio del 1897) dimostra come la sensualità possa essere trasmessa in modo efficace senza dover necessariamente scadere nella volgarità o nella descrizione minuziosa di chissà cosa… ci sono momenti ad altissimo tasso di sensualità, secondo il mio parere, capaci di emozionare pur essendo attimi tragici, a ben guardare. E poi… altra considerazione… l’autore dimostra anche che per tenere alta l’attenzione del lettore, per dare l’idea di un ambiente misterioso, tenere tese le corde della paura non servono descrizioni di laghi di sangue o altri atti violenti. Quei rivoli di sangue sul colletto o sulla giacca sono molto più inquietanti di tante altre descrizioni volutamente esagerate che, soprattutto secondo autori più moderni, sono necessarie per dare l’idea di una scena ai limiti del terrore.
Chapeaux all’autore.
Chapeaux alla voce.
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Bram Stoker
Nato a Dublino l’8 novembre 1847, terzo di sette figli, Abraham Stoker (ma chiamato affettuosamente in famiglia solo Bram), era figlio di un impiegato statale nell’ufficio della segreteria del castello di Dublino. Critico teatrale, nel 1878 divenne segretario e manager del famoso attore H. Irving, mantenendo queste mansioni fino alla morte di lui (1905). I Ricordi personali di sir Henry Irving (Personal reminiscences of sir Henry Irving), che Stoker pubblicò nel 1906, sono il frutto di questa lunga amicizia e collaborazione. La sua fama è legata al romanzo Dracula (1897), considerato uno dei grandi classici dell’orrore.