Ballo di famiglia




Recensione di Fiorella Carta


Autore: David Leavitt

Traduttore: Fabio Cremonesi

Genere: Racconti narrativa

Pagine: 231

Editore: SEM Società editrice milanese

Anno: 2021

Sinossi. Con questo esordio, nel 1984, David Leavitt si afferma poco più che ventenne come scrittore centrale della nuova narrativa americana, testimone di una generazione “scettica e in lutto”, devastata dai divorzi e dalle separazioni, alla disperata di ricerca di stabilità e sicurezza. I nove racconti, arricchiti da un testo inedito, da un’introduzione d’autore e dalla nuova traduzione, esplorano emozioni e inquietudini con gli occhi di un giovane saggio e divertente, malinconico ma non sentimentale, con protagonisti in cerca di una felicità perduta che non possono più avere. Una donna sfrutta la malattia per tenersi legato il marito, una ragazza sceglie una nuova forma di solitudine facendo da compagna a una coppia di amici gay, Mrs Campbell, madre dalla mente illuminata e aperta, scopre quanto sia difficile accettare davvero l’omosessualità di un figlio quando le porta a casa il suo compagno. I membri di una famiglia “allargata”, divisa e ricostruita da molteplici matrimoni, durante una riunione si accorgono di essere indissolubilmente uniti da quegli stessi sentimenti che li hanno separati. Durante la festa del diploma Lynnette piange nel cerchio dei parenti che danzano stringendosi insieme in una intollerabile recita di felicità… Questi racconti mettono in scena genitori, figli, figliastri, amici e amanti della middleclass americana degli anni Ottanta, rappresentanti di una generazione delusa, testimoni di conflitti profondi, in lotta per sopravvivere cercando nuove e scintillanti forme di fuga dal senso di vuoto e di precarietà.

Recensione

David Leavitt crea un mondo di racconti che nel pensiero del lettore diventano veri e propri romanzi, non manca niente, nei dettagli delle sensazioni, nelle malinconia e nelle esclusioni, nel fallimento dell’apparenza.

L’introduzione è fondamentale, è quasi vietato dalla legge saltarla, soprattutto quando è scritta dallo stesso autore, perché permette un incontro viscerale con ogni sua singola parola. La capacità di questi racconti è rendere vivida ogni situazione, così da sentirti lì a fianco, impossibilitata ad intervenire ma co protagonista. La morte, la vita, la paura di quest’ultima ancora più forte e deleteria.

Un ballo che è di famiglia, di amicizia, di amore e matrimonio, scaricati nel loro essere, rimescolati e masticati. Non serve leggerli di seguito, anzi, per alimentare le riflessioni, somatizzare il tutto, occorre forse un racconto al giorno, non di più perché l’intensità emanata merita approfondimento e un lettore può farlo solo specchiando la storia nella propria esistenza.

La chiusura di ogni storia è nostalgia di qualcosa mai accaduto, occasioni perse, un abbraccio mancato, una parola taciuta. Rimpianti e rimorsi e la continua lotta fra ciò che vorremmo essere e ciò che continuiamo a vivere con sopra una maschera che ci sta stretta.

 

 

David Leavitt 


nato a Pittsburgh nel 1961, è cresciuto in California. Professore di inglese allUniversità della Florida, dirige la rivista letteraria Subtropics. Tra i suoi romanzi ricordiamo: La lingua perduta delle gru, Eguali amori, Un luogo dove non sono mai stato, Mentre lInghilterra dorme e I due Hotel Francfort. Tutte le sue opere sono in corso di pubblicazione da SEM. Lultima è Il decoro (2020). 

 

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