Bastarde disperate




 BASTARDE DISPERATE

di Dahlia De La Cerda

Solferino 2023

Sara Cavarero (Traduttore )

narrativa, pag.145

Sinossi.«Mi sono raccomandata al Diavolo perché in questi casi Dio ti snobba», dice una delle protagoniste di Bastarde disperate, il primo grande libro di Dahlia de la Cerda, vincitore del Premio Nacional Comala 2019 in Messico. «Per uscire da tutto questo non basta volerlo, andare oltre. Queste sono frasi da bianchi. Nel quartiere ti giochi il tutto per tutto per sopravvivere.» E non vale solo nel «quartiere», violento e popolato da cholos, delinquenti e spacciatori, se anche Yuliana, la macabra e tenera erede al trono di un signore della droga, nella sua sierra non può smettere di combattere per stare a galla. E se la sua migliore amica Regina è costretta a pagare caro il suo desiderio di avere «un fidanzato trafficante, un buchón, uno che si vestisse firmato e non andasse da Zara e che, come animali domestici, non avesse dei gatti Sphynx ma dei leoni». Ma quando tutto manca, c’è sempre la magia: «la migliore strega della regione» offre i propri servigi attraverso la sua pagina Facebook, e tratta con il diavolo per impedire ai cani del vicino di saltare la recinzione e buttarsi nel suo patio a fare i propri bisogni. Le «bastarde disperate» di de la Cerda condividono le difficoltà e i pericoli legati al solo fatto di nascere donne, e si confrontano con le risorse che la vita offre loro, costrette, in una terra di nessuno, a distinguere da sole qual è il confine tra bene e male. Ognuna di queste donne ci colpisce dritto in faccia, non sapremmo dire se per la sua forza o per la sua fragilità. Mentre l’autrice ci malmena, noi siamo felici. Ridiamo. Perché la scrittura è delicata, ironica nonostante tutto. Perché l’umorismo serpeggia tra narco-socialite, killer prezzolati, corridos messicani e influencer in cerca di like.

«Della faccenda estetica me ne sono occupata: a ventidue anni ho già all’attivo un fottio di operazioni chirurgiche. Tutto quello che vedi è operato perché è chiaro che a me i soldi non mancano. Ha pagato tutto il mio fidanzato. Siamo stati a Dubai, in Francia, Egitto, Canada, Giappone e altri cinquanta paesi che ormai non ricordo. Trovi le mie foto su Instagram. Sempre in prima classe, a fare shopping, con eccesso di lusso. Il mio fidanzato è uno splendido. L’unica cosa che non mi ha dato, e che per me era la più importante, è la testa di quel figlio di puttana che ha ucciso la mia amica.» «Un monumento alla letteratura trasgressiva, forte, delicata, romantica, dolorosa.»

Gerardo Lima Molina «Un piccolo grande caso editoriale.»

El País

 Recensione di Giuseppe Tursi

Sono tredici i racconti contenuti nel libro d’esordio di Dahlia De La Cerda, bastarde disperate, uscito nel 2019 in Messico dove ha avuto una notevole risonanza, aggiudicandosi il Premio Nacional Comala.

Le protagoniste dei racconti sono donne discriminate che subiscono vessazioni e violenze, ma al contrario di altri romanzi o racconti che trattano il medesimo tema, il libro di Dahlia De La Cerda non usa toni vittimistici. Le protagoniste combattono sia in vita che dopo la morte per la propria emancipazione, affrontano violenza con altra violenza, contrastano la società patriarcale e maschilista in cui vivono. 

L’autrice riesce a dare voce ai vivi e ai morti con tono sfacciato. Le donne di bastarde disperate sono forti, altruiste e vendicative. 

I racconti sono intrecciati tra loro e sono ambientati in Messico dove il femminicidio, negli ultimi anni, ha raggiunto la media spaventosa di dieci donne uccise al giorno, delitti che nella maggior parte dei casi rimangono impuniti. Diritti negati, violenza e aborto sono temi cari all’autrice, la quale, in più di un’intervista, ha ammesso di essere stata lei stessa vittima di violenza, e che proprio ciò che ha subito le ha dato la forza necessaria per scrivere questi racconti dalle tinte gotiche e dark.

Bastarde disperate è un libro crudo, in più di un’occasione mette in mostra la ferocia umana, e lo fa con parole dirette, precise, racconta la dura realtà dei sobborghi di periferia dove si intrecciano vite di disperati e potenti narcotrafficanti. Un libro che merita di essere letto per la qualità dei racconti e i vari temi che tratta.  

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Dahlia De La Cerda


(Aguascalientes, 1985) è una scrittrice e attivista messicana. Si è laureata in filosofia, e ha lavorato in un call center, in un bar, in una fabbrica di dolci, come commessa in un negozio di abiti usati e come giornalista. Nel 2019 con Bastarde disperate ha vinto il Premio Nacional Comala. È cofondatrice e direttrice del collettivo femminista Morras Help Morras.