La foresta assassina




A cura di Massimo Ghigi


Autore: Sara Blædel

Traduttore: Alessandro Storti

Editore: Fazi Editore

Collana: Darkside

Lunghezza stampa: 302

Data pubblicazione: 15 Marzo 2018

Louise Rick è il capo del Servizio Investigativo Speciale, una unità del commissariato di polizia preposta ai casi di persone scomparse quando c’è il sospetto di un crimine.

Come potete immaginare, il ruolo che ricopre Luise richiede un temperamento forte e determinato ma, nonostante questo, noi facciamo la sua conoscenza, in apertura di racconto, in un suo momento di particolare fragilità dovuta al trauma per un tentativo di stupro subìto.

Louise torna al lavoro dopo un periodo di malattia che le è servito per metabolizzare il trauma psicologico accusato, inevitabile conseguenza della drammatica esperienza.

Questo frangente iniziale della storia mette a nudo il lato più vulnerabile del carattere della protagonista che, nell’arco della sua vita, ha dovuto fare i conti con i sensi di colpa per la perdita dell’amato Klaus, suicidatosi molti anni prima, e per il naufragare delle successive storie sentimentali.

La sensazione di inadeguatezza che prova Louise viene poi accentuata talvolta quando si trova a essere un po’ messa da parte da Jonas, suo figlio in affido, che, ormai quindicenne, preferisce stare con gli amici anziché con lei.

Non appena Louise viene chiamata in causa nella ricerca di Sune, un ragazzino scomparso in circostanze poco chiare, ecco che emerge il lato forte del suo carattere; il suo orgoglio e la sua testardaggine fanno sì che rifiuti, in seconda istanza, che le venga tolto il caso da parte del suo superiore, perché la riporterebbe nei luoghi del suo tentato stupro.

Contestualmente alla sua indagine emergono poi nuovi fatti relativi al presunto suicidio di Klaus, e il dolore per la sua perdita lascia il posto a un profondo rancore e al desiderio di scoprire gli eventuali responsabili della sua morte.

Louise si trova a dover fare i conti con un muro di omertà eretto dai membri di una sorta di setta religiosa neopagana che sembra pesantemente coinvolta nelle vicende presenti e passate; il desiderio di giustizia porta più di una volta Louise ad agire impulsivamente nei confronti dei sospettati, per i quali non nasconde un profondo disprezzo.

Per fortuna ad aiutarla nella sua indagine Louise ha il supporto degli amici e del suo nuovo amore, il collega e compagno di squadra Eik Nordstrøm, ed è proprio quando i suoi affetti vengono a trovarsi in pericolo che, alla brama di giustizia, subentra una furia cieca che, a stento, riesce ad arginare, grazie al suo profondo senso del dovere.

È veramente notevole come l’autrice Sara Blædel sia riuscita a rendere l’evoluzione delle varie sfaccettature del carattere della protagonista nel prosieguo della storia; in un crescendo di emozioni e di tensioni assistiamo alla rivincita e rinascita di una eroina piegata dalle brutture della vita ma non spezzata e, anzi, rinforzata nella sua innata tenacia.

Sara Blædel


Sara Blædel, nata nel 1964 a Copenaghen, dopo aver lavorato come cameriera ha iniziato la sua carriera nel mondo dell’editoria danese fino a fondare, nel 1993, la prima casa editrice interamente dedicata ai romanzi gialli e ai thriller americani. In Italia ha pubblicato: “Mai più libera”, “Le bambine dimenticate”, “La foresta assassina” e “La donna scomparsa”.

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