Recensione di Claudia Cocuzza
Autore: Melania Soriani
Editore: Mondadori
Genere: narrativa storica
Pagine: 361
Pubblicazione: 25 gennaio 2022
Sinossi. È una giornata di primavera del 1864 quando il giudice Cochran mostra orgoglioso ai propri figli il fagottino rosa della neonata Elizabeth. Il loro è un piccolo borgo di tranquillo benessere in Pennsylvania, dove i ruoli sociali seguono schemi quasi inviolabili, ma Pink – come viene soprannominata la bambina – si dimostra presto inquieta e ribelle, più attratta dalle scorribande dei fratelli maggiori che dalle bambole, e al tempo stesso incuriosita dalla ricca biblioteca paterna. Quando, durante un banchetto, conosce Miss Jennie Stentz – intraprendente fondatrice di un quotidiano locale – Elizabeth vive un vero e proprio colpo di fulmine: diventerà giornalista.
Il destino ha però per lei altri amari, amarissimi piani.
Costretta ad abbandonare gli amati studi, Elizabeth si trasferisce a Pittsburgh, dove nel tentativo di decifrare un mondo che non conosce, diventa avida lettrice di giornali. Ha così la prova che le sue sensazioni sono fondate: le disparità di genere ci sono davvero, e sono più radicate che mai. Decide allora di passare all’azione, e scrive una lettera di denuncia con una voce così fuori dal coro da convincere il direttore del giornale a proporle una collaborazione, con lo pseudonimo di Nellie Bly.
È l’inizio di un’appassionante storia, perché con la sua vita Elizabeth diventerà una figura leggendaria del femminismo ante litteram, pioniera delle pari opportunità in una società maschilista e profondamente conservatrice, ma anche l’inventrice del giornalismo sotto copertura, e un’avventuriera straordinaria, capace di compiere il Giro del Mondo in meno tempo del PhileasFogg di Jules Verne.
Recensione
C’era una volta una bambina che non amava pizzi e merletti.
Questa bambina, che si chiamava Elizabeth, voleva leggere, studiare, capire. E viaggiare: amava Jules Verne e sognava di sfidare Phileas Fogg.
Non è una fiaba: quella che ci racconta Melania Soriani è la vita, seppur in versione romanzata, di una delle figure di donna più emblematiche vissute a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Passata alla storia con il nome di Nellie Bly, ma nata Elizabeth Cochran, è nota principalmente per due episodi: essersi infiltrata in un sanatorio femminile per malate di mente a New York, fingendosi pazza, e aver realizzato il giro del mondo in settantadue giorni. Entrambe le imprese furono documentate e pubblicate dal New York World, la testata giornalistica ‒ diretta da Joseph Pulitzer‒più diffusa negli Stati Uniti all’epoca.
Bly riporta in vita questo personaggio strepitoso sfruttando la narrazione in prima persona: ciò che scopriamo man mano della vita di questa donna è quello che la Soriani le fa raccontare, realizzando una compartecipazione assoluta del lettore nelle vicende.
E allora siamo lì, insieme a Elizabeth, nel giorno della sua nascita, quando il giudice Cochranstringe tra le braccia un fagottino rosa; le stiamo accanto quando, bambina, terzogenita dopo due figli maschi, invidia i calzoni che permettono ai fratelli di correre e si chiede perché a lei tocchi portare quelle gonne tanto scomode. La vediamo crescere e ci accorgiamo della sua intelligenza, della sua curiosità, che hanno bisogno di essere coltivate, nutrite, ma che destano preoccupazione nei suoi genitori.
Ci siamo quando la vita, ben presto, inizia a metterle i bastoni tra le ruote: la morte del padre fa precipitare lei e la sua famiglia, a cui nel frattempo si sono aggiunti altri due fratelli, nell’indigenza e nell’emarginazione sociale.
Da qui, tutta una serie di condizioni avverse, di prove, spingeranno Elizabeth a tirare fuori quel carattere che già si intravede nella bambina vestita da principessa.
Defraudata dell’eredità del padre, non può portare a compimento gli studi e non riesce a farsi assumere come istitutrice, ma la sua curiosità nei confronti del mondo rimane immutata e si informa e documenta, anche attraverso i giornali. Sul Pittsburgh Dispatch legge un articolo dal tono profondamente maschilista e, indignata, decide di rispondere; il direttore del giornale, Madden, colpito dalle sue parole, la convoca e le affida una rubrica, che Elizabeth deve però firmare con uno pseudonimo: è così che diventa Nellie Bly.
Nellie Bly è la pioniera del giornalismo sotto copertura e la prima donna a esercitare il giornalismo investigativo.
Melania Soriani non ci racconta la sua storia, non è solo questo: Nellie Bly rivive in queste pagine.
Conosciamo la sua biografia, le sue inchieste, il suo impegno nel denunciare i soprusi nei confronti dei più deboli, degli emarginati, la sua denuncia di donna a difesa delle donne in un mondo progettato a misura e beneficio degli uomini; quello che l’autrice riporta alla luce è la passione che ha animato le sue battaglie, ma anche la paura, la delusione, gli affetti, tutto ciò che la rende viva, a cento anni dalla sua morte.
La scrittura, elegante e scorrevole, è coerente all’ambientazione e al periodo storico: leggere Bly è come fare un tuffo tra le pagine della grande narrativa di fine ‘800; inoltre, il lavoro di ricerca svolto dall’autrice è evidente e non è rivolto soltanto alla ricostruzione puntuale della biografia della protagonista e dei personaggi che, in un modo o nell’altro, hanno avuto un peso nel dipanarsi delle vicende. Mi riferisco alle descrizioni, a cui è dedicato un ampio spazio: chi legge narrativa storica vuole conoscere non solo i personaggi ma vivere, per il tempo della lettura, in un’altra epoca. Quindi, nell’economia del romanzo, hanno un peso rilevante tutti quei dettagli, quelle minuzie, che permettono al lettore di visualizzare l’ambientazione: dagli arredi all’abbigliamento, dai mezzi di trasporto alle caratteristiche architettoniche.
Ma Bly gode di un plus: ci fa vivere in un’epoca lontana ma non in un solo luogo.
Con Nellie ci spostiamo da Pittsburgh a Città del Messico, da New York a Londra, e di ogni posto ci rimane impressa un’immagine, un colore, un piatto caratteristico, un odore.
Tutto questo rende Bly una lettura piacevole e interessante, ma ciò che lo fa emergere è il messaggio universale che contiene e che va al di là dello spazio e del tempo. È il messaggio che la vita stessa di Nellie Bly rappresenta e che Melania Soriani consegna a queste pagine: lottare per vedere realizzati i propri sogni e rispettati i propri diritti, in un mondo che oggi non è poi così diverso da quello di allora.
“Non ho mai scritto nulla che non provenisse dal mio cuore. E mai lo farò.”
Questa è Nellie Bly e ringrazio Melania Soriani per avermi permesso di conoscerla.
A cura di Claudia Cocuzza
www.facebook.com/duelettricisottountetto/
Melania Soriani
Melania Soriani è nata a Roma nel 1965, in seguito si trasferisce a Carrara. Libri teatro e cinema sono le sue passioni, e non riesce a resistere alle storie che vogliono essere raccontate. Ha pubblicato diversi racconti in antologie e riviste. Con il romanzo per ragazzi In viaggio con Amir si è aggiudicata il premio Selezione Bancarellino 2019. BLY è il suo primo romanzo per adulti.
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