Casa Silvermoor 




 Casa Silvermoor


Autore: Tracy Rees

Editore: Neri Pozza

Traduzione: Ada Arduini

Genere: Narrativa straniera di ambientazione storica

Pagine: 416

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Yorkshire, estate 1897. È l’ultimo giorno di scuola, e Tommy Green si attarda in classe dopo il suono della campanella perchè spera che Latimer, il maestro, gli consigli di proseguire gli studi. Come il nonno, il padre e i fratelli prima di lui, a dodici anni il ragazzo è destinato a passare il resto dei suoi giorni nel ventre della terra a estrarre carbone. Una sorte fatta di spaventosa fatica, cunicoli soffocanti e polvere nera. Un destino nefasto che ha ucciso suo fratello Dan a diciassette anni, e che lega tutti gli abitanti di Grindley alla miniera di proprietà dei Sedgewick di Silvermoor. La risposta di Latimer è perentoria e raggelante: chi si crede di essere quel ragazzo di Grindley? È il più bravo a scuola, e allora? Lo è solo perché gli altri sono più ignoranti. Non c’è futuro per gente come lui se non il carbone. Ognuno è nato nel posto che gli compete, come tuona il predicatore Tawney ogni domenica dal pulpito. Trascorre quasi un anno, e la primavera successive Tommy conosce Josie Westgate, della rivale cittadina mineraria di Arden. A differenza di Tommy, Josie non ha mai pensato a un destino diverso da quello di moglie di minatore e madre di minatori. Per questo l’incontro con lo spilungone riccio dagli occhi verdi, che sogna di andare in Africa a domare i leoni, è per lei di quelli che cambiano la vita. Ma mentre lui è cresciuto in una famiglia affettuosa, Josie combatte da sempre contro l’incomprensibile disprezzo della madre ed è in balìa, insieme ai suoi compaesani, della crudeltà dei Barridge, padroni spietati con un pezzo di carbone al posto del cuore. Il nuovo secolo però è alle porte e già si annunciano grandi rivolgimenti sociali. Sempre insieme di fronte alle avversità, l’uno a sostegno dell’altra, Tommy e Josie abbracceranno il vento del cambiamento e della rivolta. Verranno a conoscenza di un oscuro segreto che riguarda Heston Manor, la dimora dei Barridge abbandonata in seguito alla tragica morte del primogenito. Un segreto che stravolgerà la loro vita e quella della loro comunità.

 Recensione di Marina Toniolo

Quel sistema religioso aveva aiutato decine di noi a riconciliarsi con la vita al giogo, a varie declinazioni di tragedia. Per tutta la vita mi avevano raccontato che Dio aveva creato un ordine meraviglioso in cui ciascuno interpretava il suo ruolo, che era stato Lui a fare in modo che quelli come noi facessero esattamente quel che facevano. Poi pensai che era una cosa molto utile e comoda da credere se eri un conte o il proprietario di una miniera. Era utile anche se eri un predicatore, e la tua sussistenza proveniva dalle mani dei nobili. Ma se eri un minatore, non era poi così conveniente. Anzi, era decisamente deplorevole”.

Romanzo di formazione ambientato nello Yorkshire, terra di vene di carbone già da decenni intensamente sfruttata per l’industria inglese. A quei tempi la sicurezza come noi oggi la intendiamo non è la priorità, nemmeno viene presa in considerazione. I minatori scendono nei tunnel con solo un elmetto e, a proteggere la testa, fogli di giornale. Qualora avvenissero un crollo o un’esplosione c’è da affidarsi solo alla buona sorte. La gente che vi lavora non ha scampo e non ha scelte, la vita per loro scorre su un binario prestabilito fatto di ore immerse nel buio e sporcizia, con l’unica prospettiva di sposarsi e mettere al mondo una nidiata di bambini che poi si tramuteranno a loro volta in forza lavoro capace di portare sostentamento alla famiglia. I minatori sono gente dura, che si fa rispettare. Dignitosa anche. La visione ristretta che hanno del mondo li porta ad accettare, con uno stoicismo degno di uno spartano, privazioni e ingiustizie. Il tutto per uno scellino al giorno.

A metà strada tra due paesini rivali – Grindley lavora per la miniera dei Sedgewick di Silvermoor e Arden lavora per la miniera dei Barridge di Heston Manor – si incontrano due bambini: Josie e Tommy. La loro vita è simile anche se differente. La ragazzina proviene da una famiglia poco amorevole ed è destinata ad aiutare la madre in casa qualora non dovesse sposarsi – ovviamente con un minatore -, lui ha appena finito la scuola e la miniera lo aspetta, prima all’aperto per un paio d’anni, poi nel sottosuolo. Diventando amici scoprono che entrambi sognano una vita diversa, un mondo migliore dove l’istruzione è un diritto fondamentale e che qualunque individuo abbia la possibilità di scegliere il percorso da seguire. Il romanzo segue le vicende di Tommy e Josie durante la loro crescita: la ricerca di riscatto e lo svelarsi dei segreti che aleggiano sopra Heston Manor. Incontrano figure carismatiche dall’animo gentile. Si scontrano contro i pregiudizi e la cattiveria ed instillano nei giovani cuori il desiderio di costruire da sé il futuro.

La Rees ha scritto un ottimo libro, fresco e scorrevole, con alcuni passaggi però in cui si deve sospendere la lettura per la brutalità psicologica di alcune figure.
Molto interessante l’ambientazione nei villaggi di minatori: era da quando ho letto ‘Rosso Malpelo’ del Verga che non trovavo letture interessanti anche dal punto di vista sociale. Sopra tutto aleggia l’amore in sboccio dei due ragazzi.

Sicuramente da leggere per rinfrescare la memoria e ringraziare sempre per la possibilità oggigiorno di studiare e di poter, in qualche maniera, decidere del futuro.

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Tracy Rees


nata nel Galles e laureata a Cambridge, ha scritto diversi saggi. Il suo primo romanzo, “Amy Snow”, è stato pubblicato in Italia da Neri Pozza nel 2016. Con la stessa casa editrice ha pubblicato anche “Florence Grace”, nel 2017 e “Casa Silvermoor”, nel 2022.

 A cura di Marina Toniolo

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