Lizzie Borden?
Recensione di Fiorella Carta
Autore: Sarah Schmidt
Traduttore: Monica Nastasi
Genere: Thriller
Pagine: 352
Editore: Piemme
Anno: 2020
Sinossi. Fall River, Massachusetts. È la mattina del 4 agosto 1892 quando un urlo squarcia l’aria immobile. Proviene da una delle case a due piani che affacciano sulla strada, dove Lizzie Borden ha appena scoperto che qualcuno ha ucciso suo padre, a colpi di ascia, frantumandogli il cranio. Poco dopo scopre che anche la moglie, matrigna di Lizzie, è stata freddata nello stesso modo, nella stanza accanto. Nessuno può sospettare di Lizzie: figlia devota, dedita a opere di bene, come la sorella maggiore Emma, che quel giorno è fuori casa. Eppure, chi altri può essere stata? Mentre comincia un processo che porterà più domande che risposte, le voci di Lizzie e di quelli che le stanno accanto costruiscono il quadro di una famiglia senza amore, con un padre violento, taccagno e retrivo, una matrigna odiosa, e due sorelle che, unite più che mai, disperatamente sognavano la libertà.
Assolta dall’accusa di omicidio, per mancanza di prove evidenti sebbene in assenza di altri possibili sospettati, Lizzie rimane un’assassina per tutta l’America, dove il duplice omicidio fece scalpore tanto da restare vivo ancora oggi nei racconti popolari e nelle filastrocche. Tuttora uno dei “cold case” più affascinanti della storia, quello di Lizzie Borden non ha mai smesso di far parlare di sé. Un mostro, una strega, o una donna che si è presa la sua libertà: il mistero di Lizzie è ancora aperto, e questo romanzo ne restituisce tutta la straordinaria complessità.
Recensione
Non è la prima volta che decido di leggere un romanzo su fatti realmente accaduti. Cerco sempre qualcosa che mi colpisca per ambientazione, efferatezza o finale.
Con questa lettura ho voluto conoscere meglio la figura disturbante di Lizzie Borden. Potete trovare la cronaca degli omicidi di cui venne accusata in tantissimi documenti, freddi e sterili, senza faziosità e sentimento e rendervi comunque conto della crudeltà del gesto.
In questo romanzo Sara Schmidt scava dentro gli animi dei protagonisti, facendogli raccontare il loro punto di vista in prima persona, con capitoli soggettivi.
Ha cercato di entrare nella mente dell’assassina, ha trascorso alcuni giorni proprio nel luogo del delitto e immersa fra gli odori del passato, l’alone di mistero e crudeltà, ha tracciato un quadro da un punto di vista originale e unico.
Lizzie è un essere cervellotico, malefico, inquieto e infelice. Gli altri membri della famiglia non sono da meno, aleggiano sempre colori cupi nei pensieri di ognuno e quando il crimine si compie, quando i cadaveri vengono ritrovati così torturati e martoriati tutti si pongono delle domande. Tutti tranne una che con la sua mente vaga in meandri da incubo, sconclusionata e senza meta.
Lizzie Borden venne poi scagionata per motivi che ora desterebbero lo sdegno dell’opinione pubblica, ma il sangue versato che rimane impunito, i gesti compiuti verso le vittime restano ad oggi un disegno criminale aberrante.
Un romanzo che non è una cronaca, ma una riflessione su più fronti sulla capacità di nascondere la propria natura, sui lati oscuri e le zone morte della nostra coscienza, dove tutto è lecito, giustificato e giusto, anche infliggere la morte.
Sarah Schmidt
Sarah Schmidt è nata a Melbourne e lavora come bibliotecaria. Appassionata di Stephen King e storie di fantasmi, ha scoperto il caso di Lizzie Borden curiosando in una libreria dell’usato. Durante le ricerche per questo romanzo, Sarah ha perfino dormito diverse notti nella casa dei Borden in Massachusetts, che oggi è un bed & breakfast a tema. Che cosa hai fatto, Lizzie Borden? è stato una delle rivelazioni letterarie degli ultimi anni, tradotto in diversi Paesi e celebrato dalla critica.
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