Chi ha ucciso mia sorella




Recensione di Francesca Avelluto


Autore: Julia Heaberlin

Editore: Newton Compton

Traduzione: M.Cozzi, A.Ricci

Genere: thriller

Pagine: 335

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi.  Ha pianificato questo momento da quando aveva solo dieci anni. Ossessivamente, metodicamente, ha previsto ogni dettaglio, si è immaginata ogni possibile scenario. Adesso è quasi certa che l’uomo che ha rapito e ucciso sua sorella sia seduto sul sedile del passeggero proprio accanto a lei. Carl Louis Feldman è un fotografo e sostiene di non avere alcun legame con la serie di omicidi avvenuti in Texas molti anni prima, ma una scatola di vecchie fotografie fa sospettare il contrario. Determinata a scoprire la verità, la ragazza l’ha convinto a seguirla in un viaggio di dieci giorni, loro due soli. Chi è davvero Carl Louis Feldman? Ha veramente ucciso sua sorella? È un impostore o un uomo dal cuore spezzato? Un artista o un pazzo? O, magari, a essere pazza è la ragazza seduta al posto di guida…

Recensione

Julia Heaberlin non è nuova nel panorama dei thriller. Chi mastica un po’ il genere e frequenta le librerie sa già che circa un anno fa è approdato in Italia Gli occhi neri di Susan, il romanzo che l’ha portata alla ribalta del panorama letterario e che le ha donato fama e popolarità. Io l’ho letto e dunque la Heaberlin non è nuova nemmeno nel mio personale panorama di letture. Quando ho scoperto che, grazie al successo raggiunto, anche gli altri titoli dell’autrice avrebbero beneficiato di visibilità e sarebbero stati tradotti in Italia ero molto contenta: la Heaberlin è senza ombra di dubbio un’autrice molto particolare, con uno stile non convenzionale e che per questo merita sicuramente l’opportunità di poter dire la sua nel grande mare dei thriller in circolazione, a prescindere da quello che poi sarà l’esito della lettura.

Avendo letto il precedente romanzo ho potuto fin da subito cogliere delle somiglianze in termini di stile e di contenuti, il che sottolinea ancora una volta come l’autrice abbia in realtà uno spessore artistico non indifferente e come le chiavi di lettura dei suoi scritti siano sempre più di una. Primo su tutti spicca il grande inno al Texas, terra natale della Heaberlin e sfondo dei suoi romanzi. Un Texas arcano e misterioso, che si svela al lettore a poco a poco e sempre in simbiosi con il romanzo stesso. Un Texas carico di significati nascosti e di tradizioni antiche che non è dunque solo sfondo ma anche protagonista.

In Chi ha ucciso mia sorella poi si affronta anche il tema della demenza senile, argomento molte volte interpretato e sviluppato in letteratura, ma che nasconde sempre grandi insidie e difficoltà di resa, a mio avviso.

La Heaberlin però non si ferma e mischia tutto questo con un altro grande tema spinoso e difficile: l’ossessione, che qui è interpretata da Grace, la nostra protagonista, per la quale l’omicidio della sorella, avvenuto anni prima e mai risolto, continua a essere un evento tormentoso. Un altro tassello, dunque, che aggiungendosi a quelli già elencati in precedenza va a creare il complicato arazzo sul quale prendono vita le vicende di Chi ha ucciso mia sorella.

Già questi primi elementi dovrebbero dunque dare un’idea della particolarità del lavoro dell’autrice che, come già in passato, male si presta alle nette categorizzazioni e per il quale è difficile trovare un’ “etichetta”. A metà strada tra un thriller, un romanzo di formazione e un dramma famigliare, passando per un viaggio on the road, Chi ha ucciso mia sorella non è sicuramente un libro facile da leggere, complice anche uno stile articolato e onirico che non si dà via al lettore (almeno non subito) e che, pieno di contraddizioni e di cose non dette, scopre le sue carte solo a fine lettura.

Catapultati all’interno della storia, dunque, si conoscono brutalmente i personaggi e si legge delle loro azioni, ma non ci sono spiegazioni o background a supportarne le azioni ̶ almeno non subito ̶ e il lettore è costretto a proseguire con la storia per conoscere la verità.

Ma il viaggio ̶ sia figurato che fisico attraverso il libro ̶ è costellato di ribaltamenti e twist narrativi più o meno importanti che tolgono ogni certezza e lasciano soli in balia di carta e inchiostro. Bisogna quindi essere pronti per affrontare la lettura, consapevoli che probabilmente alcune delle risposte che cerchiamo non arriveranno mai, neppure a libro ultimato. È questa la vera particolarità della Heaberlin, il suo tratto distintivo, la sua firma unica e inequivocabile.

Chi ha ucciso mia sorella è un libro da prendere a piccole dosi, da leggere con calma e senza fretta e, magari, anche da rileggere per essere sicuri di cogliere tutte le sfumature che l’autrice ha inserito nella storia.

Julia Heaberlin


Julia HeaberlinNata in Texas, è una giornalista pluripremiata, che ha lavorato per varie testate locali («Fort-Worth Star Telegram», «The Detroit News» e «The Dallas Morning News»). Con Gli occhi neri di Susan è arrivata in vetta alle classifiche degli Stati Uniti e presto dal suo romanzo sarà tratto un grande film. Chi ha ucciso mia sorella è il secondo libro pubblicato dalla Newton Compton. Vive a Dallas.

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