Recensione di Laura Salvadori
Autore: Tim Weaver
Traduzione: Ilaria Mazzaferro
Editore: Fanucci
Collana: Timecrime
Genere: thriller
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Un giovane uomo viene ritrovato presso la foce del Southampton Water contuso, malmenato e senza alcuna memoria di chi sia e da dove venga. La stampa si interessa subito a lui ribattezzandolo l’Uomo smarrito e diffondendone le immagini su tutto il territorio nazionale. Eppure, dieci mesi dopo, Richard Kite – sempre che questo sia il suo vero nome – è ancora alla disperata ricerca della propria identità. Nessuno, infatti, sembra conoscerlo, nonostante gli appelli e gli sforzi della polizia. L’ultima speranza di Kite potrebbe risiedere nell’investigatore privato David Raker, specializzato nella ricerca di persone scomparse. Ma lo stesso detective ha da offrirgli più domande che risposte… Chi è Richard Kite? Perché nessuno lo conosce? Dove sono i suoi familiari e amici? E cosa lo lega all’omicidio di una donna ritrovata sui binari a Londra due anni prima? Il detective Raker dovrà attingere alla sua lunga esperienza e ai contatti della sua precedente carriera di giornalista investigativo per risalire alla vera identità del misterioso sconosciuto.
RECENSIONE
Quando mi accingo a leggere un thriller di un autore ormai affermato, prolifico e collaudato, quale può essere considerato Tim Weaver, non vi nego che sono sempre un po’ prevenuta; in genere leggo con un fare guardingo, pronta a cogliere ogni sfumatura che si possa definire scontata, banale, già vista. L’approccio per me è un momento sempre delicato, a causa di questo mio atteggiamento, che riconosco come errato, ma che è inevitabile.
Tuttavia, con questo romanzo, devo confessare che sono partita a leggere con scioltezza e da subito mi sono sentita legata a doppio nodo a questa trama strepitosa, che unisce un mistero ordinario (l’uomo che perde la memoria e non sa più chi sia) a un mistero straordinario, quello che avvolge l’arcipelago delle isole dell’Imperatrice, un pugno di isolette sperdute nell’Atlantico del Sud, spazzate dal vento, attanagliate dal freddo del vicino Antartide, isolate dal resto del mondo, dove tutto vive con uno scarto temporale di almeno due o tre settimane, senza mezzi di informazione, senza comodità, senza speranza di una fuga verso il mondo reale. Isole che lo stesso autore definisce “un gioco di prestigio, un’illusione”.
Queste isole, che non troveremo in nessun atlante geografico, si fa fatica a collocarle, non solo nello spazio, ma anche e soprattutto nella nostra immaginazione che, per quanto vivida possa essere, non riesce a immaginare quali misteri vi si celino, cosa si nasconda nei suoi pendii, quale orribile mostro, quale oscuro rompicapo, quale terrore, quale forma di morte sia in agguato a distruggere le nostre consapevolezze, il nostro raziocinio.
Credetemi, la narrazione che riguarda le isole, insieme alla vivida descrizione della natura, vi terrà in pugno fino alla fine, finendo per spaventarvi, trascinandovi via con sé, fuori dalla realtà!
Che dire dei personaggi?
Primo fra tutti il protagonista, David Raker, che già conosciamo dai precedenti romanzi di Weaver e che personalmente non posso evitare di immaginare come un giovane detective, quando invece giovane non è, almeno da un punto di vista anagrafico. La sua freschezza, la sua ingenuità che si unisce alla sua grande sagacia, lo rende unico! La sua mente brillante si svela in ogni frase, in ogni ragionamento, in ogni dialogo, attraverso un uso, azzeccatissimo e molto originale, della prima persona singolare.
Weaver, a differenza di altri autori di genere che si cimentano in trilogie e in serie, non si dilunga mai a descrivere la storia personale del protagonista, eccetto che per brevissimi cenni. Di Raker si sa solo l’essenziale e l’autore riesce a evitare di coinvolgere la sua storia privata nella trama del romanzo, perché quest’ultima non ha mai bisogno di alcun supporto: è ampiamente esaustiva, sufficiente da sola a tenere alta l’attenzione del lettore, che ben volentieri rinuncia a essere distratto da aspetti che non siano quelli legati, appunto, alla trama principale. E credetemi, questo non è da tutti!
I coprotagonisti della storia sono ugualmente degni di menzione. Caratterizzati impeccabilmente, non è difficile immaginarli alle prese con il proprio destino, sentirli vicini, condividerne le vicende!
Tutta la costruzione del romanzo è intrigante: i personaggi chiave della storia si annunciano attraverso dei flashback inseriti qua e là nella trama e via via che leggiamo intuiamo in quale modo la loro storia passata andrà ad amalgamarsi con la storia principale.
Dalle loro storie personali, dai loro trascorsi possiamo attingere alcuni dettagli che successivamente si riveleranno importanti per sciogliere entrambi i misteri prima accennati.
Chi è Richard Kite?
Cosa succede a Penny e a Beth?
Cos c’è sull’Orlo del Baratro?
Sono tanti gli interrogativi che vi terranno svegli! E non vedrete l’ora di arrivare alla fine per sapere la verità! E chissà se le vostre congetture si riveleranno giuste! O se invece sarete andati pericolosamente fuori strada!
Insomma, io raccomando la lettura di “Chi Sono?” a tutti: a chi ama la natura selvaggia, a chi è attratto dai misteri, a chi ama le difficili dinamiche familiari, a chi ha bisogno di un po’ di adrenalina! Si aggiunga che non è mai necessario tornare indietro a leggere alcuni passaggi del romanzo per cercare di capire qualcosa che può esserci sfuggito. Nella sua accattivante complessità, Tim Weaver riesce a essere semplice e comprensibile anche per chi, come me, a volte si perde un po’ nella trama, vittima dei cambi di scena, o semplicemente perché di indole un po’ distratta.
Chiudo così, perché sono certa di essere stata convincente!
Con così tanti argomenti a suo favore, “Chi sono?” diventerà presto la vostra prossima lettura!
Tim Weaver
Tim Weaver è nato nel 1977 e cresciuto a Bath. Dopo aver lasciato la scuola ha iniziato a lavorare come giornalista. Ha continuato a coltivare la sua passione per la scrittura lavorando per il cinema e la TV. È sposato, e divide il suo tempo tra il Regno Unito e il Sud Africa. Morte sospetta è il suo romanzo d’esordio, primo di una trilogia che uscirà per TimeCrime nel 2013 ed introduce il personaggio di David Raker, un investigatore specializzato in casi di persone scomparse. Seguiranno nel 2014, sempre per TimeCrime “Traccie di morte” e “Svanito”; nel 2015 vede la luce “Nessun ritorno” mentre nel 2016 uscirà “Triplice omicidio” seguito da “Cuore infranto”, l’anno successivo.
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