Recensione di Ilaria Murgia
Autore: Marina Di Guardo
Editore: Mondadori
Pagine: 233
Genere: Thriller
Anno pubblicazione: 2017
Com’è giusto che sia è un libro che si legge tutto d’un fiato e che tratta una tematica attualissima, quella della violenza sulle donne.
La protagonista principale, Dalia, ha solo 22 anni ma ha alle spalle una vita difficile e un pessimo rapporto nei confronti del genere maschile. Il padre la abbandona ancora prima che lei nasca e cresce sola con la madre, la quale rischia di morire a causa di una relazione con un uomo violento. Dalia si divide tra gli studi nella facoltà di medicina e il suo volontariato presso un centro che aiuta donne vittima di violenza, ed è proprio a causa di questo lavoro che inizia a covare la sua vendetta.
Intorno a lei vede decine di donne bisognose di aiuto, nei confronti delle quali si sente impotente e per questo decide di agire e vendicare tute le donne che ha conosciuto nella sua vita e che hanno subito violenza. Inizia così a scegliere le sue vittime, a spiarle, a raccogliere informazioni su di loro e a creare un quaderno dove appuntare tutte le sue mosse, che decide di chiamare Com’è giusto che sia.
Le sue vittime si assomigliano tutte, uomini all’apparenza normali, che svolgono i più svariati lavori ma accomunati da un’unica orribile colpa, quella di picchiare le donne delle loro vite, che siano esse mogli, fidanzate o figlie. Dalia nel suo piano di morte vede solo giustizia.
Si sente in dovere di aiutare quelle donne abbandonate a loro stesse, vittime di uomini tutti uguali che nonostante le promesse non cambieranno mai.
Dal suo punto di vista fa solo quello che tanti vorrebbero fare ma non hanno il coraggio di mettere in pratica.
Dalia è un personaggio davvero ben caratterizzato che vive due vite totalmente diverse, da una parte c’è la Dalia assassina, meticolosa, fredda, dall’altra la Dalia studentessa di medicina che si innamora di Alessandro, il ragazzo enigmatico che lavora al bar vicino all’università. Una ragazza dal viso angelico che nella vita non ha avuto altro che batoste e che non ha alcuna speranza e fiducia nei confronti dell’universo maschile e della vita in generale.
Marina Di Guardo, grazie alla sua scrittura scorrevole, tiene incollato il lettore alle pagine riuscendo a farlo immedesimare perfettamente coi sentimenti di Dalia. Unica pecca per me è stato il finale, infatti nel giro di poche pagine si arriva a un epilogo sconcertante quanto deludente.
Avrei preferito che la seconda parte del libro si svolgesse con più calma, lasciando più spazio alle novità riguardanti il passato di Dalia e della madre, tuttavia il finale è sicuramente inaspettato e d’impatto. Nonostante questo, Com’è giusto che sia è un libro che vi consiglio, sono sicura che lo divorerete in poche ore.
Marina Di Guardo
Marina Di Guardo, novarese di nascita e cremonese di adozione, ha pubblicato per Nulla Die i romanzi L’inganno della seduzione e Non mi spezzi le ali; per Feltrinelli, nella collana digitale Zoom, il thriller Bambole gemelle e per Delos Books il racconto horror Frozen bodies.
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