Recensione di Loredana Cescutti
Autore: Arne Dahl
Traduttore: Carmen Giorgetti Cima
Editore: Marsilio
Collana Farfalle
Serie: Gruppo A #5
Pagine: 362
Genere: Giallo
Anno di pubblicazione: 2014
SINOSSI. L’irruzione violenta di una squadra di polizia in un piccolo appartamento alla periferia di Stoccolma causa la morte di un giovane profugo sudafricano. Rientrato in servizio dopo una lunga assenza, è Dag Lundmark a guidare la retata, ed è lui a fare fuoco. Ma era davvero necessario uccidere? Tocca a Paul Hjelm e Kerstin Holm interrogare il collega e fare luce sulla vicenda, un compito tutt’altro che semplice per Kerstin, considerando che, in un tempo lontano che le ripiomba addosso senza preavviso, lei e Dag erano stati una coppia. L’anello che porta ancora al dito è rimasto a sigillo di un legame tormentato che inutilmente ha cercato di cancellare. Il mondo dell’immigrazione clandestina è il punto di partenza per un’indagine che, passando per un misterioso pluriomicida, porta alla ricerca non proprio convenzionale condotta da una ditta farmaceutica all’avanguardia e procede senza tregua sulle tracce di qualcuno che, in una sorta di crociata dai toni biblici, insegue un’oscura idea di giustizia. In un thriller psicologico di grande tensione, Arne Dahl continua la sua personale indagine sui lati oscuri della società contemporanea con i suoi complessi interrogativi morali: nel mondo globalizzato, l’élite di poliziotti che compone il Gruppo A deve confrontarsi con crimini che sempre più spesso nascono dall’incapacità di sostenere trasformazioni troppo radicali e repentine e, ancor più, da un profondo senso d’inadeguatezza.
RECENSIONE
Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio. Perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione. (dal Cantico dei Cantici)
Questa non è una storia come le altre, perché anche i protagonisti non sono più quelli che erano un tempo. È la vita che ci porta a cambiare, talvolta in modo dirompente, talvolta in modo più placido e tranquillo, ma siamo destinati ad andare avanti, che lo si voglia o meno.
Per questo motivo anche il Gruppo A non è più quello di un tempo, o meglio i protagonisti sono gli stessi ma si sono evoluti per stare al passo con i tempi. Fra amori vecchi e nuovi, cicogne e casi più o meno interessanti sono ancora qui, pronti a farci trascorrere ancora del tempo con le loro avventure.
Forse una persona può trasformarsi dentro senza che fuori se ne accorga. Forse non si è mai abbastanza intimi con nessuna persona perché sia possibile accorgersene. Alla fine si è sempre soli, spaventosamente soli, con sé stessi. Il destino dell’essere umano è di sfiorare gli altri, non di più.
Questa volta il caso di cui dovranno occuparsi sarà più nazionale di quanto realmente vorrebbero e le persone coinvolte saranno fin troppo vicine a loro, tanto da rendere ancora più difficile essere obiettivi.
Tanti omicidi inspiegabili, privi di un elemento in comune che permetta una linea d’indagine precisa. Bisognerà trovare l’anello mancante, qualcosa che dia la possibilità a Paul Helm e agli altri di iniziare a vederci più chiaro, per trovare una rotta certa.
Ma diciamoci la verità, è più difficile riconoscere ciò che si trova vicino a noi, o forse siamo noi che rifiutiamo inconsciamente di farlo!
Al centro della storia ci sarà Kerstin con il suo tormentato passato, spesso accennato ma mai approfondito. Questa volta però non potrà nascondersi, verrà costretta di prepotenza dagli eventi a scontrarsi con la realtà nascosta volontariamente alla sua coscienza per anni, dovrà affrontare una minaccia che potrebbe mettere a rischio la sua stessa vita e quella dei suoi amici per poi, in modo altrettanto improvviso, trovarsi forse costretta a stravolgere la sua esistenza.
Un passato di violenze che l’ha segnata profondamente e che non le ha permesso di godere delle gioie vere della vita, questa è Kerstin.
Aspettatevi quindi tensione (ce ne sarà fin troppa!), non mancheranno le battute e i momenti comici, perché altrimenti non sarebbe il vero Gruppo A, ma aspettatevi anche emozioni più profonde.
Se con i libri precedenti avete avvertito qualche brivido sulla schiena per i temi descritti, qui non potrete rimanere indifferenti e forse un velo offuscherà anche i vostri occhi, perché man mano che procederete nella lettura finirete per entrare in empatia con questa ragazza a cui la vita non ha regalato molto, ma forse…
Arrivata alla lettura del quinto libro di questo autore devo ancora una volta mettere in risalto l’abilità più grande di Arne Dahl, almeno dal mio punto di vista, e cioè la capacità di riuscire a conciliare in un unico testo, in modo armonico, più stili narrativi assieme. Ritroveremo tensione associata a spunti classici, quell’ironia sottile che aleggia fra i componenti del Gruppo A e che li rende così piacevoli a noi lettori. Ancora una volta Dahl è riuscito a regalarci azione, emozioni, humor senza far sembrare banali o meno importanti i temi di fondo della storia.
Speriamo che anche gli altri sei libri della serie del Gruppo A vengano presto tradotti in Italia.
Nel frattempo vi auguro buona lettura!
Arne Dahl
Arne Dahl, pseudonimo di Jan Arnald (Sollentuna, 11 gennaio 1963), è uno scrittore svedese. Scrittore e critico letterario, a Stoccolma collabora con l’Accademia di Svezia[1]. Scrive principalmente romanzi gialli sotto il suo pseudonimo ed è famoso soprattutto per la serie di romanzi incentrati sul “Gruppo A”, pubblicata in Italia da Marsilio. La serie, tradotta in venticinque lingue e premiata con il Palle Rosenkrantz Prisen e più volte con il Deutscher Krimipreis[1], è ambientata a Stoccolma e ha per protagonista Paul Hjelm.
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