Recensione di Giuliana Pollastro
Autore: Filippo Iannarone
Editore: Piemme
Pagine: 384
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2018
Siamo a Piazze, frazione di Cetona, provincia di Siena, anno 1935. Un luminare della medicina viene misteriosamente ucciso: si tratta di Alberto Rinaldi, solo in apparenza un semplice medico di una frazione di paese, in realtà un antesignano nella cura dell’artrite.
Tra i suoi pazienti più illustri si annovera Arturo Toscanini, compositore antifascista conosciuto in tutto il mondo.
1949, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi decide, per dare lustro alla neo-Repubblica italiana, di omaggiare il compositore Arturo Toscanini della carica di senatore a vita. Le cose però non sono così semplici come sembrano; nella vita illuminata dai riflettori del grande maestro c’è un angolo buio, che riguarda proprio l’omicidio del dottor Rinaldi; quest’ultimo, con Toscanini non aveva più un mero rapporto medico-paziente: si era ormai formata un’amicizia fraterna.
Come mai la morte del dottor Rinaldi ha a che fare con il maestro Toscanini?
Perché questo legame di amicizia può far addirittura presumere un coinvolgimento?
A far emergere dubbi, un rapporto confidenziale dei regi carabinieri, che faceva menzione “della presenza del noto musicista Arturo Toscanini sul luogo dell’omicidio” e in più “fonti confidenziali indicano rapporti molteplici e di varia natura […] le stesse fonti indicano l’opportunità di svolgere indagini a carico del nominato in merito ad un possibile coinvolgimento […]”.
Einaudi vuole vederci chiaro, non vuole che la sua prima onorificenza venga macchiata da uno scandalo, per di più un omicidio; di cercare di far luce su questa fumosa faccenda viene incaricato il colonnello Luigi Mari, antifascista liberale, affiancato dal promettente giovane tenente Barbetti.
I due, partendo da Roma alla volta di Piazze e conducendo un lavoro sotto copertura, si troveranno a far luce su una verità che in molti hanno voluto tenere nascosta.
Da sfondo a questo romanzo è descritta un’Italia che cerca di riprendersi dopo la guerra, un’Italia per la prima volta repubblicana che, anche se giovane, vuole mostrare il suo valore al mondo.
Iannarone si cimenta in questo viaggio nel tempo tra finzione e realtà, le quali sono così ben descritte e articolate che spesso non si capisce dove inizia l’una e finisce l’altra. È il primo romanzo di una trilogia che sicuramente ci terrà legati.
Filippo Iannarone
Classe 1954, nato a Roma e laureatosi in Giurisprudenza, continua gli studi in giurisdizione criminale nel XVI secolo presso l’Archivio Vaticano e presso la Scuola di Paleografia, Diplomatica e Codicologia. Ha lavorato nel gruppo Eni, creato un proprio studio legale, è poi diventato imprenditore nel settore alberghiero. Attualmente vive in Germania.