Recensione di Katia Montanari
Autore: Elisabeth Norebäck
Traduzione: Alessandro Storti
Editore: Nord
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 376
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Voleva la verità. Ma la verità può uccidere… Era l’adorabile figlia della cantante più famosa di Svezia, amata e osannata dal pubblico fin da bambina. Oggi, invece, per tutti è una spietata assassina. Dal giorno in cui Linda è stata condannata per aver ucciso a coltellate il marito, nessuno ha mai dubitato della sua colpevolezza. In effetti, le prove contro di lei erano schiaccianti: la polizia l’ha trovata accanto al cadavere, con le mani ricoperte di sangue, e persino il movente era chiaro, dato che i due si stavano separando. Lei, però, non ricorda nulla di quella notte. Di una sola cosa è certa: mai e poi mai avrebbe fatto del male all’uomo che amava. Dopo sei anni trascorsi a professare la propria innocenza, Linda ormai non ha più la forza di combattere e si è rassegnata al suo destino. Nessuno vuole ascoltarla, nemmeno i suoi stessi familiari, e sul suo caso è calata una cortina di silenzio. Ma una flebile speranza si accende con l’arrivo di una nuova compagna di cella, una donna enigmatica e piena di risorse, che conosce alla perfezione ogni segreto del carcere. E che le fa una proposta. Col suo aiuto, Linda potrebbe finalmente avere l’opportunità di scoprire cosa sia successo quella fatidica notte. È un’occasione troppo allettante per lasciarsela sfuggire, e così Linda accetta, senza sapere che la strada verso la verità è un cammino costellato di invidie e di menzogne, di ricordi distorti e di peccati inconfessabili. E in cui il pericolo più grande è il male che ci portiamo dentro…
Recensione
Un thriller psicologico di quelli che restano impressi!
I punti di forza sono sicuramente le descrizioni accurate e minuziose della vita in carcere e di come esse condizionino la mente della protagonista che le interiorizza e le interpreta in modo spesso personale.
È Linda quindi che ci racconta la sua storia, tra passato e presente, compiendo un percorso decisamente introspettivo che arriva a mettere in risalto le contraddizioni e i punti oscuri della sua vita .
La “regina”, Adriana Hansen, è una detenuta del suo carcere e rappresenta una figura complessa e accattivante. Anche se viene presentata come un personaggio negativo, per Lidia e per il lettore, svolge un ruolo “guida”, spingendo la protagonista a riflettere su determinate situazioni.
La trama è molto ricca ma scorrevole, la lettura risulta piacevole e ci si sente coinvolti nella narrazione. Il finale inizia con un cambio di direzione davvero imprevedibile e solo dopo l’ultima pagina ci si rende conto degli indizi disseminati lungo tutto il racconto.
Un thriller psicologico quindi ben scritto che di sicuro non deluderà gli amanti del genere.
Elisabeth Norebäck
Elisabeth Norebäck è laureata in ingegneria e vive a Stoccolma col marito e i due figli. Ha esordito con “So chi sei”, un thriller che si è subito imposto all’attenzione delle case editrici di tutto il mondo ed è stato tradotto in più di 30 Paesi. “Condannata” è il suo secondo romanzo.
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