Costanza e buoni propositi




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Alessia Gazzola

Editore: Longanesi

Serie: Costanza #2

Genere: Narrativa

Pagine: 300 p., R

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l’aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure, la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l’inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell’Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un’innata capacità di rialzarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l’ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l’importante è avere sempre buoni propositi. La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un’altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e Marco, il padre di Flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.

Messina, la mia dolce Messina, un graffio sulla pelle che non smette mai di bruciare. «Mi sembra di essermene andata da un’eternità e invece sono passati solo nove mesi.»

«Però in nove mesi hai preso la tua vita e l’hai scucita e ricucita da capo. E non hai ancora finito!»

«No.» Scuoto la testa, mentre il nuovo cambiamento cui vadoincontro si annuvola all’orizzonte dei miei pensieri.

«E hai portato cambiamento anche in altre vite, non solo nella tua.»

«L’uragano Costanza.»

Recensione. Sicuramente, questo era un libro che avevo bisogno di leggere, perché porta speranza e sa di rivalsa e cambiamento, che regala freschezza e ci insegna a non fermarci, a non arrenderci, soprattutto quando si è consapevoli di essere nel giusto. E poi diciamolo, lo stavo aspettando con ansia.

Una storia che è la cronaca di una lotta fra voglia di trasformazione e la necessità di adagiarsi per un po’ su ciò che si ha, nel tentativo di andare alla ricerca di un po’ di placida normalità. Ma è così tremendamente difficile e, soprattutto ingiusto, arrendersi, fermarsi dopo tutte le fatiche fatte per arrivare dove è giunta sin ora.

Mi riferisco ovviamente a Costanza, che va detto, finalmente sembra si stia appassionando alla paleopatologia. Magari non è ferratissima su tutti i fatti storici ma è curiosa, vorace e vogliosa di apprendere e piano piano la magia si è compiuta.

Le sue conoscenze mediche spesso si dimostrano utili e poi c’è il suo dono, quella capacità di riuscire ad entrare a tal punto nelle storie che hanno segnato quelli che oramai, giunti davanti a lei, sono solo poveri resti di persone che furono, ma nei confronti dei quali lei mostra rispetto come fossero esseri ancora viventi.

Proprio con questa nuova indagine, si ritroverà spesso a vedersi come l’altra faccia della donna sulla quale sta indagando, definendosi “l’impostora” all’interno di una vita che non è la sua, finendo per farsi una specie di autoanalisi.

Voi lo sapete bene, che per lei questo anno di dottorato era solo un ripiego per muoversi, iniziare a trovare un po’ di stabilità economica e garantire maggiore tranquillità alla figlia. Proprio per questo, non ha mai nascosto a nessuno che quello non sarebbe stato il lavoro della sua vita anche se le priorità piano piano cambiano, il clima familiare che ha trovato in istituto e quella voglia di routine rassicurante, forse stava prendendo il sopravvento. Oltre a far nascere qualche speranza.

Ma con Costanza, un ma c’è sempre e la presenza di tranquillità, non è mai una costante. Appunto.

Ho imparato nel tempo che anche quando una decisione sembra definitiva è meglio aspettare un po’ prima di comunicarla. Non si può mai sapere se la vita ti sta preparando uno scherzetto per farti cambiare nuovamente idea.”

Lei ce la mette tutta, si rende disponibile, passa le ore a fare ricerca e a spostarsi fra un sito e l’altro, senza mai mettere, però, in secondo piano la sua “orchetta” Flora che rientra sempre fra le sue priorità. Certo, adesso c’è anche Marco, che si sta dimostrando un padre meraviglioso, a dispetto di ciò che si sarebbe potuto pensare e addirittura, talvolta, si è rivelato fondamentale per sgravare Costanza del pensiero della sua piccola, anche se tutto sommato lei stessa si è accorta, che la vita senza figlia per un giorno, o anche solo per un’ora è già tanto al punto da causarle grande nostalgia.

“«Come hai fatto da sola finora?» chiede, serio.

«Sbagliando mille volte, ma mettendoci tutto l’impegno possibile.»”

La scelta che ha fatto però è questa e ora, non può rimangiarsi tutto, ha scelto di inserire Marco nella vita di sua figlia e adesso che la suddetta “orchetta” si è affezionata al suo papà, dividerli di nuovo sarebbe impensabile.

Di cosa ha invece bisogno Costanza?

Resto in silenzio per riflettere. Nessuno può davvero capire cosa c’è tra due persone. Da cosa sono unite, o quanto si sentono incomplete l’una senza l’altra. Dal di fuori si giudica perché si è incapaci di farsi i fatti propri, ma si resta comunque in superficie.”

Questo spetterà solo a lei scoprirlo, ma non potrà farlo fino a quando non si guarderà con sincerità, senza omettere a sé stessa i suoi bisogni, le sue emozioni e i suoi sentimenti. Solo quando riuscirà a pensare prima a sé e poi alla sua bimba, anche solo per una volta, quella potrebbe essere proprio la svolta che stava aspettando.

Una scrittura fresca, delicata che non stanca mai, anzi ha il pregio di riuscire a regalare sorrisi anche nei momenti più tristi e mostra prospettive ricche di positività, in un momento storico abbastanza funesto come quello che stiamo vivendo.

Ringrazio l’autrice per avermi donato un po’ di buonumore, tanti nuovi propositi e per aver lasciato l’illusione, anche se solo per il tempo della lettura, di poter staccare da tutto ciò che sta accadendo intorno a noi.

Io ovviamente non vedo l’ora di avere fra le mani un ulteriore seguito, perché sono sempre più curiosa di conoscere cosa, ancora, la vita avrà in serbo per questa rossa dal carattere così imprevedibile.

Gli errori che ho fatto, che so benissimo di aver fatto, mi condannano per sempre? Oppure l’importante è fare ogni sforzo possibile per rimediare e migliorare? Perché io quello sforzo lo sto facendo.”

A presto Costanza!

 

 

Alessia Gazzola


 (Messina, 1982) è laureata in Medicina e Chirurgia ed è specialista in Medicina Legale. Ha esordito nella narrativa con L’allieva nel 2011, cui sono seguiti Un segreto non è per sempre (2012), Sindrome da cuore in sospeso (2012), Le ossa della principessa (2014), Una lunga estate crudele(2015), Non è la fine del mondo (2016, libro autoconclusivo), Un po’ di follia in primavera (2016), Arabesque (2017) e Il ladro gentiluomo (2018), vincitore del Premio Selezione Bancarella 2019. Dai romanzi della serie L’allieva, tradotti in numerose lingue, è tratta la serie tv di successo in onda su RaiUno e ormai giunta alla terza edizione. Nella primavera del 2019 ha pubblicato il romanzo autoconclusivo Lena e la tempesta, edito da Garzanti. A ottobre 2019 è arrivato “Questione di Costanza”, primo libro della una nuova serie che introduce il personaggio di Costanza Maccalè.

 

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