Recensione di Antonia Del Sambro
Autore: Massimo Carlotto
Editore: E/O
Pagine: 208
Genere: Giallo storico
Anno di pubblicazione: 2018
Recensione
Cristiani di Allah, il giallo storico diventa moderno.
A metà del 1500, nel mondo arabo, dominato dai sultani e dai loro feroci giannizzeri, le vendette, gli agguati e gli intrighi dentro e fuori il Palazzo, erano all’ordine del giorno. Il senso dominante di quel mondo era il potere declinato attraverso l’oro, il traffico di schiavi e la conquista dei territori.
Ed è questo che racconta Massimo Carlotto in Cristiani di Allah, un giallo storico in cui l’autore aggiunge il fattore emotivo dell’omosessualità da vivere liberamente e a costo di tutto.
Nel 1541 è possibile fare questo ad Algeri, una sorta di area franca più che moderna per l’epoca dove il potere è prevalentemente nelle mani dei corsari, che lo esercitano per conto del sultano di Costantinopoli. La città nordafricana è stata conquistata proprio dai corsari, ai danni dell’armata cristiana di Carlo V, e ora è rifugio di europei cristiani che hanno abbracciato l’Islam, ognuno di loro spinto da motivazioni del tutto personali. Ambizione, fama di potere, di ricchezza, di libertà.
Tra loro ci sono i due protagonisti del romanzo, talmente moderni e originali da risultare del tutto estranei allo stesso soggetto storico e narrativo.
Redouane e Othmane sono due giovani omosessuali, il primo albanese e il secondo tedesco. Sono stati cristiani e lanzichenecchi ma ora hanno deciso di salpare, con la loro imbarcazione, anche loro per Algeri, dove sono convinti non solo di poter continuare con la loro vita di scorrerie e illegalità ma, insieme, di poter vivere il loro amore proibito del tutto indisturbati.
Il fato e la sorte, però, porteranno entrambi in una vita molto più pericolosa della prima, in cui salvare la pelle sarà la priorità giornaliera dopo che Othmane intreccerà una storia sentimentale parallela con una delle guardie del sultano di Costantinopoli.
Narrato in prima persona, questo giallo storico non lascia tregua al lettore trasportandolo non solo in un periodo storico pieno zeppo di vicende e avvenimenti internazionali ma tenendo la narrazione serrata sui protagonisti e su tutte le altre figure di contorno che animano e interagiscono con loro, pagina dopo pagina.
Tra la vita da corsaro e la segreta ambizione di partire per il Nuovo Mondo, Redouane e Othmane potrebbero quasi sembrare dei nuovi “migranti”, se non fosse che non hanno nessuno scrupolo a uccidere, rubare, tessere intrighi e lasciarsi trascinare nello spietato mondo dei giannizzeri turchi, in cui il fanatismo religioso e la crudeltà fine a sé stessa sono l’unico vero verbo.
Massimo Carlotto
Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956. Scoperto dalla scrittrice e critica Grazia Cherchi, ha esordito nel 1995 con il romanzo Il fuggiasco, pubblicato dalle Edizioni E/O e vincitore del Premio del Giovedì 1996.