Cuore nascosto




Ferzan Ozpetek


DETTAGLI:

Editore: Mondadori

Genere: Narrativa

Pagine: 204

Anno edizione: 2024

Sinossi. Sicilia, agosto 1978. Alice ha appena sei anni quando una donna elegante e un po’ eccentrica si presenta a sorpresa a casa dei suoi genitori a Polizzi. È «zia» Irene, una parente di cui fino a quel momento non ha mai sentito parlare. Rimasta vedova di un uomo molto ricco e non più risposata, vive a Roma, dove fa l’artista e conduce una vita libera e anticonformista. Alice non lo sa, ma questo incontro segnerà in modo radicale il suo destino. Sarà infatti proprio Irene, imprevedibilmente, a consegnarle dodici anni dopo la chiave che le consentirà di conoscere davvero se stessa e di nutrire il sogno che custodisce fin da piccola: fare l’attrice. Inizia così l’ultima opera narrativa di Ferzan Ozpetek, che ancora una volta trasferisce nelle pagine di un romanzo il suo immaginario potente, colmo di spunti autobiografici e suggestive citazioni di suoi film. Una casa fascinosa nel centro di Roma piena di presenze e memorie del passato, una porta chiusa da troppo tempo, una stupefacente collezione di quadri, un amore appassionato e poi negato, come un cuore nascosto che ha smesso all’improvviso di battere, sono solo alcuni degli elementi di questo romanzo di formazione che è anche un noir dell’anima, una celebrazione del talento e del processo creativo, e un’indagine profonda sul dolore della perdita. Attraverso un sorprendente mosaico di appunti, bozzetti, foto, testimonianze di vita, Irene impartisce ad Alice una sorta di educazione sentimentale mentre la ragazza muove i primi passi nella Roma del 1990, tra l’animato quartiere di Campo de’ Fiori e gli studi cinematografici De Paolis e di Cinecittà, impegnata tra lezioni di recitazione e provini, nuovi amici, incontri pericolosi e amori inattesi. Fino a una rivelazione che cambierà la sua esistenza. Dopo il bestseller Come un respiro, Ozpetek torna a indagare con delicatezza ed empatia i sentimenti femminili mettendo al centro le aspirazioni di due donne intimamente connesse tra loro, nonostante la lontananza nel tempo e nello spazio: una ragazza ancora in cerca della propria identità e una donna che non si arrende al destino. Superando ogni barriera, Alice e Irene non smetteranno mai di parlarsi.

 Recensione di Francesca Mogavero


Forse sono anche i luoghi a fare le persone: cambi posto e forse cambi un po’ anche tu, perché i nuovi panorami, magari più ampi, e le altre strade – trafficate e sinuose come budelli, come mamba avvoltolati su sé stessi – ti invogliano, ti stuzzicano, ti solleticano sotto il mento per invitarti a esplorare, a espandere la tua visione, a far respirare i tuoi sogni.

I luoghi e gli incontri, pure (e magari soprattutto) quelli che non dipendono dal sangue ma dal destino, che ti lasciano qualcosa senza chiederti nulla in cambio, che insegnano a guardarti dentro e poi ti ammirano, da lontano, mentre spalanchi le ali che hai sempre avuto, ma a cui non hai mai fatto assaggiare il vento.

Questa è la storia di una città e di una ragazza, di un piccolo paese e di una donna speciale: due ambienti, due figure che si intersecano, si scambiano, si completano finché tutti i pezzi vanno al proprio posto: Alice e Irene, Roma e Polizzi, e poi il cinema, l’odore della pittura e dell’amore consumato nell’arte e dall’arte. Una storia (o più d’una) di cuori sovrapposti che si nutrono a vicenda. Cuori segreti eppure essenziali, che battono e sanguinano all’unisono, parte di un unico sistema di vene e arterie.

Con l’occhio penetrante e attento del regista e dello sceneggiatore, Ferzan Ozpetek ci consegna una trama che va oltre le pagine e profuma già di pellicola: è un soggetto esteso che parla, che dice, che definisce e descrive nel dettaglio, dando a noi il privilegio si comporre le tessere del mosaico e assegnare volti, intonazioni, colori, come se chi legge fosse anche protagonista, parte integrante della scena.

Ora infatti siamo Alice, che da piccola si racconta altre vite e da grande prova a interpretarle, perché affamata di fantasia e di affetto, la seguiamo nei suoi sbagli, nelle ingenuità e nel momento in cui afferra le redini del proprio essere e diventare; e ora siamo Irene, che in un lampo scopre l’estasi più pura, vera e totalizzante e altrettanto in fretta la perde assieme all’ispirazione, in una parabola discendente, dalle sfumature più brillanti alla monocromia più triste… Ma siamo anche Davide, Sebastiano, Valerio, Tancredi, figure con un’esistenza complessa e interessante, che l’autore acquerella e volutamente lascia in ombra, per lasciarci immaginare, costruire, prolungare all’infinito una risata, uno sguardo, una battuta.

Cuore nascosto è una galleria di identità, funzioni e relazioni non scontate, dove si può essere madri, padri, amanti e amici anche dall’altrove, e da lì continuare ad abbracciarsi, a cercarsi, a parlarsi, dove i piani e i tempi sfumano come tempera e acqua ben dosate, dove l’imprevedibile accade senza necessità di spiegazioni e da lì in poi tutto cambia, perché è così che doveva andare.

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Ferzan Ozpetek


regista e sceneggiatore, è nato a Istanbul, ma dal 1976 vive a Roma. Nel 1997 esordisce con Il bagno turco (Hamam), cui seguono Harem Suaré, Le fate ignoranti (che diventa serie televisiva nel 2022), La finestra di fronte, Cuore sacro, Saturno contro, Un giorno perfetto, Mine vaganti, Magnifica presenza, Allacciate le cinture, Rosso Istanbul, Napoli velata, La Dea Fortuna, Nuovo Olimpo. Nel 2020 firma la regia teatrale di Mine vaganti e nel 2024 quella di Magnifica presenza. Del 2021 è Ferzaneide, in cui racconta in teatro i ricordi, le suggestioni e le figure umane che hanno ispirato i suoi film. Ha inoltre diretto, con grande successo di critica e pubblico, Aida, Traviata e Madame Butterfly. Ha vinto i più importanti premi e riconoscimenti cinematografici e nel 2008 il MoMA di New York gli ha dedicato una retrospettiva. Per Mondadori ha pubblicato i bestseller Rosso Istanbul (2013), Sei la mia vita (2015) e Come un respiro (2020).

A cura di Francesca Mogavero

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