Recensione di Costantino Giordano
Autore: Christina Zaers
Editore: Nua
Genere: Thriller
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Il newyorkese Rory Mitchell arriva a Deadwood per seppellire il padre che conosceva a malapena. I suoi piani sono quelli di ripartire il prima possibile, ma una serie di delitti inquietanti per mano di un assassino che la stampa battezza “Il Giudice” lo spinge a iniziare a investigare assieme allo sceriffo Paul Marciani. Man mano che i due uomini indagano e i morti aumentano, si rafforza sempre più l’ipotesi di un serial killer votato allo gnosticismo che si è eretto a giudice e boia. Il Giudice uccide le sue vittime solo al passaggio di grandi comete, evento che aveva ispirato un suicidio di massa diciassette anni prima in California.
Recensione
“Siamo esseri fallibili, Rory. Tutti noi. E credo che a volte, per quanto ci si sforzi di non commettere errori, finiamo comunque sempre per farli, in un modo o nell’altro”
Come si fa ad evitare di cadere in errore?
Non è possibile e nessun essere umano è infallibile, dunque, non può essere giudicato. Nessuno può giudicare le scelte di vita altrui, perché non le vive e non sa cosa agita i cuori e le anime di chi prende una decisione.
Il filo conduttore di questo meraviglioso thriller è proprio il Giudizio; “Deadwood” è un thriller incredibile, molto simile al “Silenzio degli Innocenti” per intensità e suspense, la trama è avvincente ed entusiasmante, la narrazione fluida e scorrevole.
I due protagonisti, Rory Mitchell e Paul Marciani, dovranno indagare su una serie di brutali omicidi dove il Killer sembra inafferrabile e colpisce solo al passaggio delle grandi comete; inizia così una corsa contro il tempo tra colpi di scena che si susseguono uno dietro l’altro e un ritmo narrativo incalzante che terrà incollato il lettore al libro, godendosi a pieno tutta la tensione che l’autrice è riuscita a creare.
Una peculiarità del romanzo è l’alchimia che si crea tra il territorio di Deadwood e i suoi protagonisti; la natura aiuta quest’ultimi a riscoprirsi e a trovare risposte che sono nascoste nei loro cuori creando con loro e con il lettore un vero e proprio legame; al lettore viene voglia di scoprire la maestosità di quei paesaggi e rimpiange di non poter essere fisicamente lì a godere del volo di un’aquila reale e del soffio del vento in quella terra magica piena di storia, la vera America.
Tra un capitolo e l’altro, grazie a questi intermezzi dedicati a Deadwood e al Grande Ovest, il lettore ha un attimo di respiro, riesce a prendersi una pausa dalla tensione e dalla adrenalina della storia per ragionare sui singoli indizi lasciati dal killer e immergersi a pieno nell’indagine, cercando di ricostruire l’intricato puzzle composto da migliaia di frammenti.
Nessun killer uccide per dovere ma uccide per il gusto di farlo e in ogni omicidio cerca di lasciare una traccia per poter leggere di sé sui giornali e vedere la sua “opera” in telegiornale; anche in “Deadwood” alla fine, il Killer, accecato dal suo egocentrismo, commetterà un piccolissimo errore che permetterà a Rory e Paul di ricomporre il puzzle ed incastrarlo.
Un Thriller entusiasmante che riempirà di gioia gli amanti del genere, un mix perfetto tra suspense, tensione e colpi di scena; il lettore avrà l’impressione di partecipare alle indagini da protagonista eproprio come accade nei migliori film proiettati al cinema, una volta finito, in bocca resta un sapore dolceamaro, un misto dunque di piacere e di dolore; ovvero, al piacere e l’entusiasmo di aver visto un grande film (nel nostro caso di aver letto un grande libro), segue il dolore e il dispiacere che sia finito troppo in fretta.
Christina Zaers
Christina Zaers: è un’autrice italiana, lombarda, che si è innamorata del Grande Ovest amricanomolto presto, quando vi trascorreva sempre le vacanze estive da ragazzina, e ha deciso che prima o poi vi avrebbe ambientano un libro. O forse più. Traduttrice part-time e grande appassionata di viaggi e borsette, i suoi veri amori sono tre: il figlio, suo marito e il gatto Archie.
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