Sinossi. I delitti perfetti non esistono. Esistono solo i criminali fortunati: in Italia resta impunito appena un omicidio su quattro. Gli assassini si sentono più furbi degli altri e pensano che la faranno franca, ma in genere si sbagliano, inciampano in un errore, e prima o poi vengono puniti. Alle indagini tradizionali, oggi si uniscono le indagini scientifiche e tecnologiche, e in un prossimo futuro arriverà anche l’Intelligenza Artificiale. Se nei casi irrisolti le tracce non vengono trovate, è solo per via di concomitanti e sfavorevoli circostanze, non certo perché non ve ne siano. Albina Perri racconta undici delitti imperfetti: ritorna più volte sulla scena del crimine, analizza le indagini e smonta le tesi accusatorie con oggettività e soprattutto con quella innata curiosità che non si accontenta.
DELITTI IMPERFETTI
di Albina Perri
Mursia 2023
Saggio, pag.176
Recensione di Cinzia Passaro
Il delitto perfetto non esiste, o forse si, a fronte degli undici casi trattati in questo interessante saggio, dove gli assassini, non sempre reo confessi, hanno peccato di ingenuità o avuto la sfortuna contro, c’è un omicidio su quattro che rimane irrisolto, senza un colpevole, probabilmente perché non si è cercato bene, non si è analizzato a fondo il luogo del delitto e le circostanze che lo hanno determinato o più semplicemente l’assassino ha avuto fortuna.
In Delitti Imperfetti l’autrice Albina Perri investiga le investigazioni, così come dice Vittorio Feltri, svelando “gli errori fatali degli assassini” di undici omicidi imperfetti, apparentemente banali indizi che invece hanno inchiodato i colpevoli: mozziconi di sigarette, telefonate non tradotte, stanza del delitto chiusa a chiave, una moquette ignifuga, sms in un italiano discutibile, troppi pedaggi pagati in autostrada, una pistola difettosa che non può sparare accidentalmente, un travestimento sbagliato, DNA su un nastro adesivo, un proverbio sbagliato, una piccolissima traccia di DNA che scoperchia troppi segreti.
Undici omicidi imperfetti, noti al lettore e ai più attraverso processi mediatici che spesso tendono a minare la conoscenza della verità creando schiere di innocentisti e colpevolisti tra loro antagonisti sicuri di una personale convinzione che crea solo confusione.
La bontà dell’autrice in questo saggio è la capacità di analizzare i meri fatti, spogliandoli della morbosa curiosità mediatica e inchioda i responsabili per quello che sono i loro errori, leggerezze e sbadataggini, a renderli colpevoli sono dei piccoli particolari che spesso sfuggono all’assassino, anche in quello che si sente più furbo e intelligente rispetto agli altri.
Un testo piacevole da leggere, io l’ho fatto in un solo pomeriggio, e mi sento di consigliarlo agli amanti del genere crime, sorprende quanto la realtà possa talvolta essere più criminosa e assurda rispetto a ciò che può partorire la fantasia di uno scrittore di gialli.
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Albina Perri
Albina Perri (Milano 1973) risiede a Pavia. Giornalista a 19 anni, professionista da più di venti, ha lavorato al quotidiano «Libero» come capo della cronaca italiana, per poi passare al settimanale «Giallo», periodico che si occupa di delitti e misteri. Appassionata di serie tv true crime e di romanzi gialli, per distrarsi studia cinese e suona l’ukulele.