Delitto in riva al mare




 DELITTO IN RIVA AL MARE

di Antonio Lanzetta

Newton Compton 2023

Thriller, pag.256

Sinossi. A volte dietro la follia si celano oscure verità. Il corpo senza vita di Elena Perna, una ragazza di diciannove anni, viene trovato riverso su una spiaggia di Salerno. Il caso viene affidato al commissario Massimo Trotta e a Lidia Basso, psicologa forense e consulente della questura. Le indagini assumono da subito dei contorni a dir poco inquietanti. Lidia e Massimo ricevono infatti una chiamata dal Santacroce, una struttura che ospita giovani pazienti psichiatrici: un diciassettenne di nome Matteo fa da giorni disegni che sembrano ritrarre proprio Elena, la ragazza che è stata uccisa. Senza averla mai vista. Nessuno, in quel reparto del Santacroce, ha contatti con l’esterno né con i mezzi di informazione. Lidia fa di tutto per avere un colloquio con Matteo. La sfuggente personalità del ragazzo la affascina, ma a irretirla è la storia di cui in passato è stato protagonista. Una vicenda segnata da indicibili sofferenze e violenze inimmaginabili, nota alle cronache come “La casa degli orrori”, sulla quale aleggiano ancora interrogativi destinati a non trovare risposta. Com’è possibile che ci sia un legame tra Elena e Matteo? Eppure, nelle sue allucinazioni, sembra nascondersi una chiave per individuare l’assassino…

 Recensione di Ilaria Bagnati


Lidia e Massimo sono fratelli, non di sangue ma per essere stati adottati dalla stessa coppia. La loro è stata un’infanzia difficile, tormentata, insieme però hanno trovato la serenità, guardandosi le spalle l’un l’altro. I due spesso lavorano insieme, lei in qualità di psicologa forense, lui in quella di commissario.
Lavorano insieme anche al caso di Elena Perna, una ragazza di diciannove anni trovata morta sulla spiaggia di Salerno.

Elena era una ragazza studiosa, una bravissima pallavolista, con la testa sulle spalle, la classica “brava ragazza”.

Chi può averla uccisa e abbandonata sulla spiaggia?

Il caso appare ancora più difficile e intricato quando Lidia e Massimo ricevono una telefonata dal Santacroce, una clinica per giovani pazienti psichiatrici. Matteo, un ragazzo di diciassette anni ha ritratto esattamente Elena riversa sulla spiaggia la sera del suo omicidio. Come è possibile se dalla clinica i pazienti non possono uscire? Che legame c’è tra Elena e Matteo?

Le indagini verranno svolte seguendo due filoni: quello legato alla vita e alle conoscenze di Elena e quella legata alla vita di Matteo. Entrambe le esistenze nascondono dei segreti, dei lati oscuri, delle ombre.

Lanzetta è stato bravo a delineare i suoi personaggi, Massimo e Lidia sono due protagonisti ben riusciti. Lidia in particolare mi è piaciuta molto: psicologa forense con un passato lontano e recente difficile, è una donna coraggiosa, amante del suo lavoro, molto grata ai suoi genitori adottivi e molto legata a Massimo.

Anche Matteo è un personaggio ben riuscito seppur più difficile da delineare per la sua patologia psichiatrica. Il suo talento artistico fa da ponte tra le sue allucinazioni e la realtà, lo aiuta ad esprimersi e a “parlare” con le persone.

Delitto in riva al mare è un thriller con elementi soprannaturali, Lanzetta infatti non fa mistero di essersi ispirato a Edgar Allan Poe, Lovecraft, Ambrose Bierce. 

Ho apprezzato la trama e la sua evoluzione, i colpi di scena.
Il finale però non mi ha pienamente soddisfatta, avrei voluto che fosse sviluppato maggiormente, mi sarebbe piaciuto avere degli elementi in più.

Nel complesso Delitto in riva al mare è un bel thriller, sviluppato bene dal punto di vista psicologico, della trama e dei personaggi.

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Antonio Lanzetta


Vive a Salerno. Ha iniziato a scrivere romanzi fantasy/young adult, poi ha virato verso il thriller, prima con il racconto breve Nella pioggia, finalista al premio Gran Giallo di Cattolica, e poi con Il buio dentro, tradotto in Francia, Canada e Belgio e nominato dal «Sunday Times» uno dei cinque migliori thriller stranieri dell’anno. La Newton Compton ha pubblicato L’uomo senza sonno e Delitto in riva al mare.

A cura di Ilaria Bagnati

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