Dieci parole per uccidere




Recensione di Manuela Baldi


Autrice: Marina Bertamoni

Editore: Fratelli FrilliSuper Noir Bross

Genere: noir

Pagine: 206

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Il 19 gennaio, giorno della festa patronale di San Bassiano, la città di Lodi si sveglia ammantata da una spessa coltre nevosa. Un bel guaio, dato che si tratta dell’evento cittadino più atteso dell’anno e la neve rischia di rovinare la festa. Ma la neve non è l’unica emergenza a cui la Questura dovrà far fronte: nella notte, in provincia, un noto imprenditore e la moglie sono stati torturati e uccisi in maniera brutale, all’interno della loro lussuosa villa, blindata e a prova di intrusione. L’indagine è da subito indirizzata verso l’ipotesi più probabile, una rapina in villa finita male. Bande di extracomunitari dedite a rapine di questo tipo sono già state segnalate in provincia, è facile sospettare che siano gli autori anche di questo orribile delitto. Le cose, però, non sono così semplici e l’Ispettrice Luce Frambelli, guidata da un’ispirazione e da un’ostinazione tutte femminili, è decisa ad andare oltre le apparenze. Ci sono molte cose che non tornano e Luce non è disposta ad accettare la soluzione più facile, quella che consentirebbe di chiudere il caso senza troppe complicazioni. La tenacia di Luce si scontra con la svagatezza del Vicequestore Binaschi, sempre più assente e rassegnato, e con le resistenze del Dottor Rufillo, il magistrato inquirente che aspira a una carriera politica. Soprattutto, Frambelli dovrà combattere con una mentalità che vede lo straniero come il colpevole ideale, il capro espiatorio da sacrificare a prescindere. È una lotta contro i pregiudizi, nel tentativo di stabilire una verità assoluta. Sempre che questo sia possibile, perché la verità è una dea dalle molte facce e tu vedrai solo quella che ti assomiglia.  

Recensione


Il romanzo, si sviluppa attorno ad un duplice omicidio ed alle indagini che ne conseguono, intrecciando nella trama anche le vicende personali dei protagonisti.

Marina Bertamoni, fedele allo “stile” della scuderia Frilli, prosegue con il personaggio principale, Luce Frambelli, ispettrice, e ambienta in un luogo preciso, in questo caso Lodi in Lombardia. Atmosfere ben descritte, personaggi tratteggiati con attenzione.

Sicuramente, come per ogni personaggio seriale, pur trattandosi di una storia a sé, l’aver letto il libro precedente, in questo caso Chi muore giace sempre F.lli Frilli ed., consente di comprendere meglio le vicende personali dei protagonisti.

Nel descrivere le indagini l’autrice parla, di pregiudizi e di stereotipi legati agli stranieri, di un certo modo di condurre gli affari anteponendo gli interessi economici alla vita delle persone.

Marina Bertamoni racconta anche di persone semplici che accettano le ingiustizie quasi come fossero normali senza ribellarsi. I dieci capitoli che compongono il libro sono aperti da pezzi scritti in corsivo che si riferiscono alle parole usate come titolo e che danno alla lettrice/al lettore uno spunto di riflessione.

Consigliato a chi ha letto il primo libro, per vedere come proseguono le vicende personali dei protagonisti; a chi ama le atmosfere particolari della sonnacchiosa provincia; a chi si immagina luoghi sconosciuti attraverso un noir; a chi abbia voglia di una lettura scorrevole e mai pesante; a chi abbia voglia di seguire una probabile (?) storia d’amore.

Marina Bertamoni


Marina Bertamoni è nata a Milano il 10 settembre 1961. Laureata in Scienze Geologiche, lavora in una multinazionale dell’energia. Vive con la sua famiglia a Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano. Da sempre appassionata di letteratura gialla e thriller, da una decina di anni scrive romanzi e racconti di quel genere intrigata dalla sfida di comporre trame nelle quali ogni tassello trovi la propria esatta collocazione, all’interno di un mosaico perfetto e sorprendente. Con il romanzo La Dea della Luna (Edigiò) ha vinto nel 2008 il “Premio Nazionale Nero Wolfe” e nel 2011 ha ricevuto la Menzione d’Onore del “Premio Letterario Internazionale Santa Margherita Ligure-Franco Delpino”. È stata inoltre finalista al “Premio Letterario Mario Casacci – Orme Gialle” e al “Premio Letterario Garfagnana in Giallo”, nonché segnalata al premio “Giallo sui laghi”. Nel 2014 ha pubblicato il romanzo Camping Soleil (I Sognatori), vincitore della III Edizione del “Concorso Letterario Internazionale Il Picchio – Città di San Giuliano Milanese”. Nel 2016 Chi Muore Giace si è classificato secondo al “Premio Letterario Giallo Garda” (Sezione Inediti). Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Chi Muore Giace (2017).