Diva Sophia
Autore: Herman Koch
Traduzione: Laura Pignatti
Editore: Neri Pozza
Genere: Romanzo
Pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. È il 31 dicembre e il regista Stanley Forbes ha appena deciso che declinerà qualsiasi invito in arrivo per la festa di Capodanno. La vuota mondanità del suo ambiente lo ha irrimediabilmente annoiato, e le sue uscite al vetriolo, con cui è solito scandalizzare l’uditorio e ravvivare un po’ l’atmosfera, lo hanno ormai stancato. Anziché un invito, però, sul suo cellulare compare un messaggio: «Sto cercando Sophia, sai dov’è? Stanotte non è rientrata». È Karl Hermans a inviarglielo, uno scrittore «che pensa ancora di essere famoso» e che, soprattutto, si crede suo amico dopo che lui gli ha dedicato un documentario. Passata qualche ruggine, hanno ripreso i rapporti da un anno, precisamente da quando Stanley si è ritrovato davanti la figlia di Karl, decidendo all’istante che avrebbe fatto un film con quella splendida ragazza appena sbocciata, il film del rientro in patria dopo l’avventura hollywoodiana. Lui è sulla settantina, a fine carriera, Sophia di anni ne ha diciassette, il liceo ancora da finire. Stanley potrebbe essere suo padre, se non addirittura suo nonno; se richiesto, potrebbe elargire consigli affettuosi, estremamente indulgenti. Tutto questo se… se lei non fosse così maledettamente incantevole! Del resto, sul set, nessuno è parso immune al fascino della ragazza, alla sua spontaneità che non conosce malizia: Sophia ha stregato tutti, anche Michael Bender, l’ex bellissimo primattore che non si capisce bene cosa si sia messo in testa con quelle smancerie da vecchio seduttore seriale. Certo, mentre il nuovo film prendeva forma, ripresa dopo ripresa le motivazioni di Stanley si sono fatte via via più oscure: che cosa voleva da quel film e, soprattutto, che cosa vuole ora da quella ragazza e da sé stesso? In quest’ultima sera dell’anno, Stanley sa esattamente dove si trova Sophia, ma decide che la risposta a Karl può pure aspettare…In un continuo rovesciamento di prospettive in cui nulla è mai come appare, Diva Sophia segna il ritorno di Herman Koch all’affilata ironia e allo sguardo spavaldo sui guasti della contemporaneità che da sempre caratterizzano i suoi romanzi. Un romanzo in cui l’autore della Cena dà ancora una volta prova della sua straordinaria capacità di manipolare il lettore fino a portarlo, a sua insaputa, davanti a una verità inaspettata.
Recensione di Ilaria Bagnati
Stanley Forbes è un noto regista olandese, stanco delle feste patinate del mondo dello spettacolo decide di non partecipare alla festa di Capodanno. Lui sa che senza di lui la festa sarà un flop, lui è molto richiesto ma proprio non ha la benché minima voglia di parteciparvi.
Il suo pensiero va a Sophia, la sua musa e figlia di uno pseudo amico, Karl Hermans.
E’ da lui che riceve il messaggio in cui chiede di Sophia:
Stanley per caso sa dov’è?
Non è rientrata a casa e la ragazza ha solo diciassette anni. Stanley sa bene dove si trova ma preferisce non riferirlo al padre…
Da qui Koch ci porta indietro nel tempo a quando ha visto per la prima volta Sophia che era appena nata e poi a quando l’ha rivista da adolescente. La ragazza diciassettenne è bella da mozzare il fiato e per Stanley diventa un’ossessione, vuole a tutti i costi fare un film con lei protagonista anche se la ragazza non ha nessuna esperienza come attrice. I genitori della ragazza danno il loro benestare con qualche remora, Karl però si fida di Stanley e gli permette di portare Sophia in Thailandia e Australia per girare il film. A partecipare alle riprese come attore c’è anche Michael Bender, uno dei più famosi attori australiani e non particolarmente amato da Stanley.
Oltre alla narrazione delle riprese del film, assistiamo alle numerose critiche del regista sul cinema contemporaneo, in particolare su quello olandese. L’autore si concentra su Stanley e ci fa conoscere i suoi pensieri, gusti, abitudini e convinzioni. Qualche riflessione l’ho trovata interessante ma a lungo andare mi hanno stancata, le ho trovate troppo ripetitive.
Dalla trama mi aspettavo che la narrazione girasse intorno al mistero su Sophia, su dove fosse finita e sul perché Stanley non vuole riferire dove si trovi e invece è tutto concentrato sull’uomo e conosciamo la ragazza solo tramite lo sguardo del regista.
La narrazione l’ho trovata poco scorrevole e avvincente, le numerose digressioni sul cinema possono appassionare gli amanti del cinema ma annoiare gli altri lettori.
Ho apprezzato però l’uso dell’ironia e lo sguardo cinico utilizzato dall’autore.
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Herman Koch
(1953) è uno dei più importanti scrittori olandesi contemporanei. ConLa cena (Neri Pozza, 2010; BEAT, 2011) ha ottenuto uno straordinario successo internazionale. Tra le sue opere Villetta con piscina (Neri Pozza, 2011; BEAT , 2013), Odessa Star (Neri Pozza, 2014), Caro signor M. (Neri Pozza, 2015; BEAT, 2017), Il fosso (Neri Pozza 2017) e Easy life (Neri Pozza 2018).
A cura di Ilaria Bagnati
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