Dodici cavalli




Anne Holt


DETTAGLI:

Traduttore: Margherita Podestà Heir

Editore: Einaudi

Collana: Stile libero big

Genere: Thriller

Pagine: 520

Anno edizione: 2024

Sinossi. Un apparente suicidio, un giro di inspiegabili gravidanze, un piano ramificato e terrificante. Hanne Wilhelmsen dovrà risolvere il caso più complesso della sua carriera. La vita di Hanne Wilhelmsen sta per andare in pezzi. Dopo due anni di pandemia, sua moglie Nefis l’ha lasciata, portando con sé la figlia Ida. E quando una delle rare persone al mondo a cui tiene viene uccisa, Hanne si ritrova a fare i conti con un’indagine intricata e particolarmente violenta. Che la costringerà a lavorare giorno e notte e a combattere per scoprire la verità.

 Recensione di Renata Enzo

Per tutto il corso della storia dell’umanità, la capacità riproduttiva delle donne è stata la nostra moneta piú preziosa. ….Il bello che possiamo offrire agli uomini… sesso, amore, amicizia, cura e senso di appartenenza, non è in grado di competere con questo: siamo le uniche in grado di partorire un altro essere umano. 

È attorno al potere generativo delle donne, l’unico che non possono condividere con gli uomini, che si sviluppa il piano criminale dalle conseguenze terrificanti al centro della narrazione di Dodici cavalli. Ancora una volta, è Hanne Wilhelmsen l’unica detective in grado di risolvere un caso complesso e sconvolgente, che la tocca personalmente colpendola nei suoi affetti più cari. 

Il romanzo inizia con separazione di Hanne dalla moglie e dalla figlia: dopo tanti anni, Hanne è di nuovo sola, priva del calore della sua famiglia e anche dell’aiuto di cui ha bisogno, da quando è obbligata a muoversi su una sedia a rotelle.

È il momento del risveglio dalla pandemia e la Norvegia celebra la ritrovata libertà dalle restrizioni sanitarie. Ma per Hanne, quello della pandemia è stato un momento felice: “il mondo era stato così sicuro e raccolto. Per due anni, una vita chiusa, un’esistenza stretta e lineare dove ogni giorno era simile all’altro. Un’esistenza felice”. 

Proprio così: mentre il mondo ritorna alla normalità, Hanne si rinchiude nel suo guscio di solitudine. L’autrice è talora impietosa nel descrivere la personalità difficile di Hanne, ma permette di scorgere dalle pieghe del suo carattere quel forte senso di giustizia e di solidarietà umana che la costringono a mettersi in gioco per arrivare alla verità.

La detective non si fa scrupolo di usare le sue conoscenze e amicizie per dipanare i fili della matassa che avvolge il caso, soprattutto perché è solo così che le vittime potranno avere, finalmente, quella giustizia che altrimenti sarebbe loro negata. 

Si apprezzano, leggendo il romanzo, i caratteri ben definiti dei personaggi: l’umanità che emerge dalle loro parole; la fragilità che nascondono e che traspare dai loro gesti. Dodici cavalli  è così ricco di personaggi che, all’inizio, bisogna tener nota dei loro nomi; ad un certo punto, però, tutte le storie si combinano, in un unico, intrigante disegno.

È così che veniamo letteralmente risucchiati dalla vicenda, narrata con un ritmo incalzante e con una scrittura diretta: uno stile inconfondibile che ha fatto di Anne Holt una grande regina del thriller.

Dodici cavalli  è un thriller dal ritmo intenso: toglie letteralmente il sonno e ci lascia inchiodati sulle questioni forti che l’attraversano: il controllo esercitato dagli uomini che odiano le donne e che le trasformano nelle loro vittime. Nei romanzi e, purtroppo, nella vita.

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Anne Holt


Scrittrice e avvocato norvegese. È cresciuta  a Lillestrøm e Tromsø. Si è laureata in Legge all’Università di Oslo, finanziandosi gli studi col mestiere di giornalista televisivo, attività che ha continuato anche dopo la laurea. Dopo aver collaborato per un periodo con la Polizia di stato norvegese, ha iniziato la professione di avvocato. Dal 1996 al 1997 è stata Ministro della Giustizia. La sua carriera di scrittrice è iniziata nel 1993 con la pubblicazione de La dea cieca la cui protagonista è l’ufficiale di polizia Hanne Wilhelmsen. Fra i libri successivi vi sono Løvens gap, tradotto come Nella tana dei lupi (1997) e Uten ekko (La ricetta dell’assassino, 2000). Anne Holt è tra gli autori di noir e libri gialli più famosi della Norvegia. In Italia Hobby & Work nel 1999 ha pubblicato Sete di giustizia mentre tutti gli altri sono usciti da Einaudi: tra questi il suo libro più famoso, Quello che ti meriti, e La porta chiusa, in cui si assiste all’improvvisa e misteriosa sparizione del primo presidente donna degli Stati Uniti. La scrittrice vive attualmente a Oslo con la compagna e la figlia.

A cura di Renata Enzo

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