Donna sulle scale




Recensione di Matteo Maggio


Autore: Bernhard Schlink

Traduzione: Susanne Kolb

Editore: Neri Pozza

Collana: Bloom

Genere: Narrativa

Pagine: 208

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. A lungo scomparso, “Donna sulle scale”, un dipinto che ritrae una donna nuda mentre scende con arcana leggerezza dalle scale, quasi fosse sospesa nell’aria, riemerge un giorno all’improvviso all’Art Gallery del teatro dell’Opera di Sidney. Un evento sorprendente per il mondo dell’arte e sconcertante per l’avvocato che, anni prima, si è ritrovato coinvolto nella lite scoppiata tra il ricco industriale Gundlach, il marito di Irene – la donna del quadro – e il pittore Karl Schwind, l’amante, incaricato dallo stesso Gundlach di ritrarre la moglie. A sua volta innamorato della sofisticata Irene, a distanza di anni l’avvocato decide di indagare sulla misteriosa sparizione del dipinto, coincisa con la scomparsa della donna stessa. Il passato certo non si può cambiare. Tuttavia, molte cose non tornano nei fatti accaduti. Innanzitutto, perché Irene è scappata anche da lui, l’unico che non desiderava possederla, ma soltanto aiutarla? E, poi, dove è stata nascosta per tutto quel tempo? In un viaggio che si snoda da Sidney fino alle Montagne Rocciose, la ricerca della donna amata diventa, per il protagonista, l’occasione di una profonda esplorazione del proprio passato e una dolente riflessione sulla sua vita, trascorsa lontana dalle passioni, nell’ossessiva ricerca del decoro e del successo professionale.

Recensione

Ho scelto di leggere questo libro attratto (ovviamente) dalla trama pensando di trovarmi davanti ad un misto di giallo e noir. Se i primissimi capitoli confermano questa direzione, la stessa cosa non si può dire per il resto del romanzo che pian piano diventa una profonda, anzi profondissima, riflessione sulla vita dell’avvocato senza nome. Onestamente è la prima volta che leggo un libro senza sapere come si chiami il protagonista perché nelle poco più di 200 pagine non viene mai menzionato il suo nome.

Che Schlink l’abbia fatto apposta per farci immedesimare ancora di più nel protagonista?

O forse perché ognuno di noi, senza distinzione di ceto sociale, può essere il protagonista della propria vita, delle proprie riflessioni, dei propri rimpianti come ovvio che sia?

Questo purtroppo non è dato sapersi, ma personalmente non riesco a darmi una risposta né appena finito il libro, nè a distanza di qualche ora che ho usato per pensarci con più calma.

Non è un romanzo facile quello a cui siamo di fronte: le riflessioni dell’avvocato e di Irene sono spesso molto profonde ed a tratti contraddittorie complice anche un linguaggio sì semplice, ma anche arzigogolato e cervellotico fatto di continui pensieri, dubbi ed introspezioni. Sempre alla ricerca di un qualcosa che al termine della lettura (fortunatamente) si trova.

Tanti, forse troppi 60 capitoli. Perché, soprattutto nella terza ed ultima parte, tanti di essi sono anche fin troppo malinconici e spesso esprimono concetti ed emozioni già letti, con la sola differenza che vengono esposti con riflessioni diverse.

Ed anche qua: Schlink l’ha fatto apposta per permetterci di capire che una risposta ad una determinata riflessione può avere molteplici letture? Non si sa.

Non aspettatevi quindi un thriller, un giallo o un noir perché di questi tre elementi c’è ben poco. Se invece volete leggere un romanzo sulla riflessione di se stessi e sui rimpianti della vita allora questa Donna sulle scale fa al caso vostro.

 

 

 

Bernhard Schlin


Bernhard Schlink: (Bielefeld, 6 luglio 1944) è uno dei maggiori scrittori tedeschi contemporanei. Ha esercitato la professione di giudice presso la Corte Costituzionale della Renania Settentrionale-Vestfalia sino al 2006. Nel 2006 è stato ordinato professore di Filosofia del diritto presso la prestigiosa Humboldt Universität di Berlino. È autore di una raccolta di racconti, Fughe d’amore(Garzanti 2002), e di numerosi romanzi tra i quali I conti del passato (Garzanti 2004), L’inganno di Selb (Garzanti 2005), L’omicidio di Selb (Garzanti 2004), La nostalgia del ritorno (Garzanti 2007), Il fine settimana (Garzanti 2010), Olga (Neri Pozza 2018) e Il lettore (Neri Pozza 2018).

 

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