Dopo Narciso la primavera
Federica Bosco
Vallardi A. 2022
Saggio, pag.336
Sinossi. Un libro rivelazione, che unisce una profonda testimonianza personale a un percorso di autocura, integrati dalla voce di esperti, psicologi, vittime. Per liberarsi dal sortilegio, capire che non siamo soli e ricominciare a fiorire.
«Quando lo hai incontrato era l’uomo dei tuoi sogni: quello che ti ascoltava rapito facendo progetti con te, che ti considerava la più grande fortuna che gli fosse mai capitata. Ma da un giorno all’altro è diventato freddo, distante, crudele, e tutto quello che diceva di amare in te è ora motivo di disprezzo. Chi è che hai davanti? Chi è questo aguzzino che ti desidera e ti rifiuta a giorni alterni impedendoti di fuggire?»
Tutti ne hanno sentito parlare, molti l’hanno incontrato, chi ci è passato non può dimenticare. La dinamica creata dal narcisista maligno prende il cervello delle sue vittime in ostaggio, ne calpesta l’identità e la fiducia in se stesse. L’amore diventa ossessione, annullamento, demolizione del sé. Federica Bosco è passata attraverso tutto questo: come lei, ogni giorno, tantissime donne (e uomini) affrontano l’incubo di una relazione tossica, perché il narcisismo patologico è un disturbo della personalità sempre più diffuso. Federica Bosco ha trovato il coraggio di non arrendersi e, con tenacia e pazienza, ha ricomposto i pezzi della sua vita, della sua anima, in un ordine nuovo. Per rinascere migliore, più forte, più solida, più vera. Soprattutto ha deciso di usare la sua esperienza e la sua penna e di metterle al servizio di chiunque ne abbia bisogno, per far sì che sempre meno persone cadano nella trappola dei narcisisti. Un libro che insegna a riconoscere i segnali di pericolo e soprattutto a uscire, con caparbietà, pazienza e un percorso strutturato, dal limbo disperato di una relazione tossica, spezzando una volta per tutte l’incantesimo della manipolazione.
Recensione di Sara Zanferrari
L’ultimo lavoro di Federica Bosco è un saggio, di fatto, non un romanzo, come siamo abituati a leggere dell’autrice. “Dopo Narciso la primavera” è un saggio, che tuttavia non ha quel connotato di distacco e freddezza che troviamo normalmente fra le pagine di un manuale che ci spiega un argomento in modo scientifico; e non perché la faccenda sia poco scientifica, affatto (e lo prova l’accurata bibliografia alla fine del testo), ma perché chi scrive possiede un’empatia che traspare daogni parola, quella stessa che abbiamo imparato ad amare nei suoi romanzi. Le pagine di Federica Bosco entrano dritte come frecce nel cuore di chi legge, soprattutto se (povera lei, o lui) è stato oggetto dell’interesse di un narcisista patologico, così come è purtroppo accaduto all’autrice.
Invero lo avevamo avuto un sospetto leggendo l’ultimo romanzo, “Non dimenticarlo mai”, che l’argomento narcisismo fosse dolorosamente caro all’autrice, ma si trattava di narrativa, potevamo quindi ancora considerarlo oggetto di finzione, un qualcosa che non succede nella vita reale, e poi mai e poi mai a noi. E invece no. Succede, eccome, molto più spesso di quanto crediamo, perché i narcisisti esistono e sono profondamente diversi da noi, pertanto non riconducibili a nessuna logica da noi conosciuta. E da questo nasce proprio la prima domanda che le vittime si fanno:
“Ma perché fanno così? È la domanda delle domande, che tutte noi vittime ci poniamo all’infinito. Perché è impossibile per una persona normale credere che esistano esseri che volontariamente ne catturino altri, con l’unico scopo di trarne un beneficio materiale e fisico e poi gettarle via. Ma è quello che succede e quando sarai guarita non te lo domanderai più, perché avrai assimilato il concetto di male che fino ad ora credevi esistesse solo nelle favole nere e nei film horror, e che nella realtà tutti, in fondo, avessero qualcosa di buono. Ma non è così. Il male esiste, ed è molto più diffuso di quanto si creda e, soprattutto, si aggira indisturbato in mezzo a noi, camuffato da angelo.”
In questo suo ultimo lavoro Federica Bosco mette a nudo sé stessa, mettendo a nudo “il re” (la definizione è quantomai appropriata dato l’egocentrismo del soggetto Narciso): un lavoro che Bosco ha scritto con lo studio, ma direi anche con le lacrime e il sangue, quello suo e di tutte le vittime che ci sono passate o ci sono ancora dentro. Un vero e proprio dono che l’autrice ha fatto a sé stessa ma anche a chiunque ne abbia bisogno per comprendere, per uscirne, per non caderci o ricaderci.
C’è moltissima empatia, amore, sincerità, comprensione in queste pagine: proprio quelle di cui hanno bisogno le altre malcapitate. Perché dopo la vera e propria devastazione che è stata lasciata dentro e fuori delle vittime dal soggetto abusante, la dolcezza risanante delle parole di Federica Bosco sono un balsamo che aiuta a curare. Perché per curarsi è necessario capire di trovarsi di fronte a un soggetto malato, che ha portato con sé dolore e distruzione, avere compassione per sé stessi, trovare o ritrovare tutto l’amore perso regalandolo a chi lo ha usato contro di noi. Tutto quello che ci viene spiegato in queste pagine.
Uso di proposito la prima persona plurale, noi: ci sono passata anch’io, e leggere così ben descritta tutta la mia storia, ha aumentato la consapevolezza che si tratta di un copione ben collaudato, che può colpire chiunque, che ha sempre le stesse caratteristiche (più o meno, con le piccole varianti del caso), che non è colpa nostra, che si può sopravvivere. Federica Bosco ci spiega tutto questo, senza toni paternalistici, con chiarezza, con semplicità, con affetto.
Spiega chi ci troviamo davanti e quale lungo e doloroso processo sarà necessario per uscirne se ci siamo caduti, quali e quanti rischi di ricadute ci siano, ma che alla fine del percorso saremo liberi, torneremo a fiorire, come la primavera, ed anzi inizierà una vera e propria vita nuova, dove lasceremo per strada molti nostri vecchi comportamenti e ci allontaneremo da diverse altre persone che erano negative per noi. Una vera e propria rinascita, insomma.
Un libro purtroppo molto attuale, che ritengo debba essere diffuso il più possibile, conosciuto, letto, consigliato. Per il quale ringrazio di cuore l’autrice, e spero potrà essere utile a tante persone.
A me lo è stato.
Grazie.
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Federica Bosco
(classe 1971), scrittrice e sceneggiatrice, ha al suo attivo una ricca produzione di romanzi e vari manuali di self-help. È stata finalista al premio Bancarella 2012 e il suo romanzo Pazze di me è diventato un film diretto da Fausto Brizzi. Il suo primo libro “Mi piaci da morire” viene pubblicato da Newton Compton Editori nel 2005, arrivando, nel giro di due anni, a diciotto ristampe. Nel 2009 è finalista, seconda classificata, al Premio Bancarella con “S.O.S amore”. Nel 2011 scrive “Innamorata di un angelo” che riscuote subito un notevole successo; scrive quindi i due seguiti “Il mio angelo segreto” e “Un amore di angelo”. Nel 2012 esce per Mondadori “Pazze di me”, il suo primo libro in cui il protagonista è un uomo. Il 24 gennaio 2013 esce nelle sale il film omonimo tratto dal libro, per la regia di Fausto Brizzi, di cui la Bosco è co-sceneggiatrice insieme a Marco Martani. Nel 2013 pubblica con Mondadori “Non tutti gli uomini vengono per nuocere”, nel 2014 “SMS. Storie Mostruosamente Sbagliate”, nel 2015 “Il peso specifico dell’amore” e “Tutto quello che siamo”, nel 2016 “Dimenticare uno stronzo. Il metodo Detox in 3 settimane”. Nel 2017 pubblica “Ci vediamo un giorno di questi” con Garzanti. Nel 2018 “Mi dicevano che ero troppo sensibile. Per chi si sente sbagliato, un percorso per scoprire come tramutare l’ipersensibilità in una risorsa preziosa” con Vallardi e “Il nostro momento imperfetto” di nuovo con Garzanti. È del 2019 “Non perdiamoci di vista”, Garzanti, mentre nel 2020 è uscito il quarto e atteso capitolo conclusivo della serie dell’angelo, “Un angelo per sempre”, Newton Compton Editori. Nel 2021 è uscito con Garzanti “Non dimenticarlo mai”.
A cura di Sara Zanferrari