Dove tende la luce




 DOVE TENDE

LA LUCE

di David Joy

Jimenez 2023

Gianluca Testani ( Traduttore )

thriller, noir , pag.240

Sinossi. L’area appalachiana della Carolina del Nord ospita persone di ogni tipo, ma il mondo in cui vive il diciottenne Jacob McNeely è il più crudele di tutti. Suo padre gestisce un giro di metanfetamine organizzato in modo metodico, con le autorità locali che chiudono un occhio sui suoi traffici. Dopo avere abbandonato la scuola ed essersi isolato dai suoi coetanei, Jacob lavora da anni per questo padre, con la promessa che prima o poi arriverà la sua paga. L’unica gioia che trova è il ricongiungimento con Maggie, il suo primo amore, una ragazza chiaramente destinata a cose più grandi e migliori della loro cittadina di campagna. Jacob si è sempre rassegnato a giocare le carte che gli sono state assegnate, ma quando un errore fatale cambia tutto, si trova di fronte a una scelta: restare e placare il padre, o lasciare le montagne con la ragazza che ama. In un luogo in cui il sangue è più denso dell’acqua e la speranza passa in secondo piano rispetto al destino, Jacob si chiede se può trovare la forza di superare l’unica vita che ha conosciuto. Da questo romanzo è tratto il film Where All Light Tends to Go del regista Ben Young, con Hopper Penn nei panni di Jacob e Billy Bob Thornton e Robin Wright in quelli dei suoi genitori.

 Recensione di Alessio Balzaretti

David Joy è uno dei pochi scrittori che riesce davvero a rendere una storia qualsiasi un thriller. Certamente bisogna accettare tra le storie qualsiasi quella di Jacob McNeely, un adolescente come tanti ma totalmente diverso dai suoi coetanei, segnato da un cognome che porta incisa in calce la reputazione di un padre che tiene in scacco la vita dell’intera comunità di Sylva in un angolo invisibile degli Appalachi.

Jacob è cresciuto in una famiglia che oggi verrebbe definita disfunzionale ma che in sostanza è costituita da una padre spacciatore e da una madre tossicodipendente. Nelle più truci situazioni che riguardano certi ambienti legati alla droga, la storia dei suoi genitori si potrebbe definire la classica relazione tra chi compra e chi vende. A sua madre serviva disperatamente lo sballo e a suo padre una donna tra tante altre con cui intrattenersi all’occorrenza.

Tra di loro le cose erano funzionate giusto il tempo di vedersi logorare nelle rispettive ossessioni, dopo di che, lei si era rinchiusa in una casa decadente nel bosco e lui la teneva lontana con il ricatto e con la droga.

In questo scenario di convenienza autodistruttiva c’era lui, Jacob, la cui unica luce oltre il buio di un’eredità già scritta è Meggie.

Per Meggie il sogno è fuggire da Sylva per studiare al collegge con Jacob, per lui è vederla andarsene da lì e realizzarsi pienamente.

La amava, fin da quando erano amici e poco più che bambini, ma l’unico modo che ha di salvarla dalla morsa di quel posto desolato è allontanarla da se.

Succede però che, quando si nasce con il cognome di un malvivente di quel calibro, si diventa strumenti di un disegno, schiavi temuti da tutti ma pur sempre schiavi, esattamente come i cani da caccia di Charlie McNeely o come i suoi scagnozzi. Bestie e uomini, senza alcuna differenza di trattamento.

Dove tende la luce è una storia alla ricerca della libertà ma anche di ingiustizie e di vendetta, dove fuggire sarebbe facile se non fosse impossibile.

Sacrificio, ecco la parola chiave per descrivere quello che attende Jacob.


David Joy è un autore sublime, che nelle tinte noir dei suoi racconti ci porta nell’anima dei personaggi che sceglie come simboli di vite vissute al limite.


Il suo stile è estremamente descrittivo di ogni singola immagine e movimento che compiono i protagonisti. Un processo la cui intenzione sembra quella di voler sezionare la realtà che si presenta agli occhi del lettore, per distruggere passo passo le apparenze che spesso, anche nella quotidianità, condizionano i nostri giudizi.

Jacob racconta in prima persona e questo crea da subito empatia nei suoi confronti, al punto che lo si vorrebbe aiutare anche stando dalla parte opposta delle pagine di questo libro.

In tutti i suoi romanzi, Joy ci fornisce la sua teoria di giustizia, che forse è talmente vera da sembrare irreale. Cioè, ci fa capire che anche nel giusto c’è sempre un prezzo da pagare, come se un lieto fine non sia mai possibile nemmeno nelle storie inventate.

Un concetto crudele, ma istruttivo, che ci riporta alle origini di un genere letterario come il noir, che vive più che mai e che bisogna alimentare con la nostra lettura.

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David Joy


Autore di romanzi e racconti, collaboratore di riviste quali Time e New York Times Magazine, con Queste montagne bruciano ha vinto l’edizione 2020 del prestigioso Dashiell Hammett Prize, che annualmente premia il miglior romanzo crime di Stati Uniti e Canada. Tra i suoi romanzi: The Line That Held Us (vincitore nel 2019 del Southern Book Prize) e Where All Light Tends to Go (di prossima pubblicazione per Jimenez). Appassionato di pesca, alla quale ha dedicato diversi saggi e racconti, è curatore della raccolta Gather at the River: Twenty-Five Authors on Fishing (di prossima pubblicazione per Jimenez). Vive a Tuckasegee, Carolina del Nord.