Jean Potts
Traduttore: Paola De Camillis Thomas
Editore: Edizioni Le Assassine
Genere: Thriller
Pagine: 239
Anno edizione: 2025

Sinossi. Marcia e Lucy sono due sorelle. Vivono con un padre egoista e tirannico, un medico che ha il suo studio al pianterreno di un edificio di New York di proprietà della famiglia. Sebbene non abbiano una vita che si possa dire allegra, hanno però la tranquillità economica data proprio da quella casa, dove hanno sempre vissuto. Un tardo pomeriggio si ritrovano a origliare i discorsi del padre, che sta progettando di sposare al più presto Pam, la sua infermiera, mentre il destino delle figlie sembra essere l’ultimo dei suoi pensieri. Marcia e Lucy stanno così per perdere l’unica sicurezza che possiedono: la loro casa. Marcia che ha un lavoro pare più in grado di affrontare la situazione, mentre Lucy, che è sempre rimasta a casa a prendersi cura del padre, sembra ricevere il colpo maggiore. Quasi subito nasce in loro l’idea di commettere un omicidio. Prima pensano di eliminare Pam, ma poi la soluzione più efficiente risulta quella di uccidere il padre. Dopo una serie di goffi progetti, quando alla fine sono pronte per farlo, il piano va a monte, perché il destino interviene a loro favore. Tutto risolto? No. In un crescendo di ossessioni, stupidi errori e paure ingiustificate, le sorelle finiscono vittime di un ricatto. Eppure, non hanno ucciso nessuno, hanno solo pensato di farlo.
Recensione
di
Giusy Ranzini
Jean Potts costruisce con Due brave sorelle un romanzo dal ritmo serrato, in cui il thriller psicologico si intreccia con una sottile e tagliente ironia.
La storia di Marcia e Lucy, due sorelle schiacciate dalla presenza opprimente di un padre tirannico ed egoista, si sviluppa come un crescendo di tensione, portando il lettore a chiedersi fino a che punto siano disposte a spingersi per ottenere la loro libertà.
Il romanzo si svolge prevalentemente all’interno della casa di famiglia, un edificio di New York che non rappresenta solo il loro rifugio, ma anche la loro prigione. Il padre, medico di successo e despota domestico, tratta le figlie con indifferenza, considerando la loro esistenza un dettaglio trascurabile rispetto ai suoi desideri personali.
Quando Marcia e Lucy scoprono che ha intenzione di sposare Pam, la giovane infermiera che lavora per lui, si rendono conto che la loro casa – l’unica sicurezza che abbiano mai avuto – sta per essere loro strappata via.
Questa rivelazione agisce da detonatore per le sorelle, che fino a quel momento avevano accettato passivamente la loro condizione. La loro reazione, però, non è una ribellione aperta, ma una progressiva discesa in un abisso di pensieri torbidi, dilemmi morali ed emozioni contrastanti.
Ciò che rende Due brave sorelle un romanzo così intrigante è la maestria con cui Potts gestisce la psicologia delle protagoniste. Non siamo di fronte a due criminali spietate, né a eroine coraggiose: Marcia e Lucy sono due donne comuni, soffocate da una vita che non hanno scelto, incapaci di prendere il controllo del proprio destino se non attraverso pensieri disperati e soluzioni estreme.
Inizialmente, le due sorelle concepiscono l’idea di eliminare Pam, vista come un’estranea che sta per portare via loro tutto. Ma ben presto si rendono conto che il vero ostacolo alla loro libertà non è la giovane infermiera, bensì il padre stesso. Ucciderlo diventa, nelle loro menti, l’unico modo per salvarsi.
La preparazione al delitto è descritta con uno sguardo tanto crudo quanto ironico: i loro tentativi sono goffi, dilettanteschi, quasi comici nella loro inettitudine. Eppure, il lettore avverte la tensione crescente, il senso di inevitabilità che le avvolge. Quando, infine, sono pronte ad agire, il destino interviene al loro posto, risolvendo il problema in modo del tutto inaspettato.
Ma il sollievo dura poco. Lungi dall’essere libere, Marcia e Lucy si ritrovano intrappolate in una spirale di ansia, paura e sospetti. Se non hanno commesso alcun omicidio, perché allora si sentono colpevoli? Chi ha capito le loro intenzioni? E, soprattutto, chi ha intenzione di ricattarle?
Jean Potts gioca abilmente con le aspettative del lettore, conducendolo lungo un percorso tortuoso dove la realtà si confonde con le ossessioni delle protagoniste. L’elemento più affascinante del romanzo è proprio questa ambiguità: il crimine non è mai stato commesso, eppure il senso di colpa si insinua nella mente delle sorelle, spingendole a reazioni irrazionali che le avvicinano sempre più al baratro.
La narrazione è scorrevole, con dialoghi incisivi e una costruzione della tensione impeccabile. Il rapporto tra Marcia e Lucy è uno degli aspetti più riusciti del libro: il loro legame è profondo, ma anche costellato di incomprensioni, differenze caratteriali e momenti di frustrazione.
Marcia, con il suo lavoro e la sua apparente indipendenza, sembra più forte e razionale, mentre Lucy, che ha sempre vissuto nell’ombra del padre, è quella più fragile e instabile. Tuttavia, man mano che la storia procede, emerge come entrambe siano vulnerabili e insicure, unite da una paura comune che le rende quasi simbiotiche.
Due brave sorelle è un romanzo che si distingue per la sua originalità e per la profondità psicologica dei personaggi. Jean Potts riesce a trasformare un’idea semplice – due donne che pensano di commettere un omicidio ma non lo fanno – in una storia complessa e ricca di suspense, dove il vero nemico non è la legge, ma la mente stessa delle protagoniste.
Consigliato a chi ama i thriller psicologici, le atmosfere claustrofobiche e le storie di personaggi imperfetti, intrappolati nei loro stessi pensieri. Un libro che dimostra come, a volte, il confine tra colpevolezza e innocenza sia molto più sottile di quanto sembri.
Acquista su Amazon.it:
Jean Potts
è nata nel 1910 ed è morta nel 1999. Dopo aver lavorato come insegnante e giornalista, si trasferisce dal Nebraska a New York, dove scopre la sua vocazione di scrittrice. Pubblica racconti per diverse riviste. Con un suo romanzo vince il prestigioso Edgard Award nel 1954. Pubblica in tutto 14 romanzi che sono stati tradotti in diverse lingue.