Due settimane in settembre




 DUE SETTIMANE IN SETTEMBRE


Autore: Robert Cedric Sherriff

Editore: Fazi Editore 

Traduzione: Silvia Castoldi

Genere: narrativa 

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Ecco a voi la famiglia Stevens mentre si prepara a intraprendere la consueta vacanza annuale sulla costa dell’Inghilterra. Il signore e la signora Stevens si sono recati per la prima volta a Bognor Regis in luna di miele e da allora la tradizione è continuata. Rimangono nella stessa pensione e seguono lo stesso programma accuratamente affinato, oggi accompagnati dai tre figli: la ventenne Mary, il diciassettenne Dick e il fratellino Ernie. Vistamare, la pensione dove soggiornano ogni anno, è sempre più dimessa, ma che felicità prenotare una cabina in spiaggia un po’ più grande del solito, con veranda, e riscoprire dei luoghi tanto cari! Il signor Stevens fa la sua escursione riflettendo sulla propria vita, le preoccupazioni e le delusioni, e torna riposato; la signora Stevens fa tesoro di un’ora trascorsa seduta da sola con il suo bicchiere di porto; Mary assaggia il romanticismo per la prima volta; Dick evade dal malessere in cui è sprofondato entrando nel mondo del lavoro.

 Recensione di Marina Morassut


«Il romanzo più confortante e pieno di vita che mi venga in mente. La meravigliosa dignità della vita di tutti i giorni è stata raramente catturata in modo più delicato».

(Kazuo Ishiguro)

Fra le tante motivazioni per cui si è attratti da un determinato romanzo, devo confessare che questa è la prima volta in cui mi lascio tentare dal commento entusiasta di un altro scrittore, per quanto carismatico e stra-letto sia quest’ultimo.

Ed è proprio leggendo le primissime pagine, dove viene riportato uno stralcio dall’autobiografia di Robert Cedric Sherriff (No Leading Lady, 1968), che veniamo a scoprire il come e perché del successo di questo romanzo, che all’epoca della pubblicazione, oramai quasi un centinaio di anni or sono, riscosse un immediato e inaspettato successo. Ed è curioso, deve averlo pensato egli stesso,  che dopo un primo successo teatrale, di pubblico e anche di critica, il Sig. Sherriff non riuscisse più per qualche tempo a produrre nulla di paragonabile alla sua prima opera. Egli stesso, a proposito dello scrivere un romanzo, ribadisce che già in precedenza aveva tentato ma, vuoi per l’assurda sete di ricercatezza dei vocaboli, vuoi per il fine ultimo della pubblicazione, entrambe le cose e forse anche qualche altra motivazione lo avevano portato fuori strada.

Ed è proprio durante una vacanza nella località marina del sud Inghilterra, a Bognor, dov’è ambientato il suo romanzo, che gli viene l’idea di scrivere un romanzo. Ma non per essere sottoposto all’esame di un editore. No, scrivere per il puro piacere di farlo. E seduto sul lungomare a guardare la folla vacanziera  passare e ripassare in passeggiate spensierate, ha una visione nitida di alcuni individui che in sé hanno una scintilla che fanno scaturire l’interesse di Sherriff.

Nasce così un successo, dalla quotidianità. Ma oh, se si deve saper raccontare a maggior ragione ancor meglio, questa presunta quotidianità!

E come Sherriff si perita di raccontarci il viaggio per giungere fino a Bognor, dai bagagli da fare e consegnare al facchino perché trasferisca il baule da casa fino alla stazione, fino alla descrizione ansiosa  e segreta della Sig.ra Stevens del tragitto ferroviario, dove la stazione di smistamento di Clapham Junction, insieme al mare che lei odia, rappresenta l’apice dei suoi terrori. 

Ed ecco spiegata l’origine di questo romanzo che definire delizioso è addirittura svilente, perché quando si inizia a leggere la vicenda, immergendoci nelle annuali due settimane di vacanze tardo-estive della famiglia inglese tipo, gli Stevens, non si vorrebbe mai che il fatidico giorno del rientro arrivasse…Dicevamo la famiglia Stevens, composta dal marito che lavora e la moglie casalinga, la figlia maggiore Mary impiegata da una sarta, il figlio mediano Dick che è appena stato assunto grazie al padre in un ufficio a Londra ed infine Ernie, che va ancora a scuola.

E l’insperata ulteriore, e forse ultima villeggiatura insieme, pensiero condiviso da entrambi i coniugi Stevens, dopo che i due figli maggiori avevano ventilato, forse ipotizzato, l’inizio di una vacanza con amici, e quindi per la prima volta separata dal nucleo familiare.

Caratteri quietamente e meravigliosamente descritti, unitamente alle esperienze di vita e ciò che li ha portati davanti a noi, nell’atto di “recitare” l’oramai ben collaudato Ruolino di Marcia, ognuno con il suo compito, per sistemare definitivamente gli ultimi particolari, prima della partenza per Bognor, la familiare meta marina familiare, il luogo che, benchè anno dopo anno presenti la pensione Vistamare sempre più in declino, rappresenta la serenità di un breve periodo spensierato ed allo stesso tempo fruttuoso per l’armonia familiare e per le decisioni che ciascuno a modo suo dovrà prendere.

Nessuna angoscia, nessun dramma estremo: semplicemente la nostra vita, con le dovute differenze di epoca, ma serenamente normale. Anche se quest’anno la vita presenterà il conto anche ai due figli più grandi, Mary e Dick, oramai adulti, che dovranno gestire l’incipit di esperienze diverse. L’uno diventando protagonista del suo futuro, l’altra forse subendo un clichè non solo dell’epoca, che riguarda il genere femminile, ma nonostante questo realistico nel quadro che Sherriff ha creato.

L’attrattiva della storia è proprio questa: una scrittura elegante ma allo stesso tempo molto lineare e senza arzigogoli e pretenziosità inutili, che prosegue lungo tutta la vacanza interessando grandemente i lettori. Uno spaccato di vita che ci viene offerto con i suoi alti e bassi, le situazioni ilari, ma al contempo pensate e gestite con la normalità che contraddistingue il 90% delle persone. Due settimane che a pensarci potrebbero essere le nostre vacanze al mare in famiglia.

Un piccolo capolavoro, come è stato unanimemente definito.  

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Robert Cedric Sherriff 


Robert Cedric Sherriff  (1896 – 1975) è stato uno scrittore, sceneggiatore e drammaturgo inglese. Ha lavorato in un ufficio assicurativo fino a quando, all’inizio della prima guerra mondiale, si è unito al reggimento dell’East Surrey. Esordì nel 1928 con il suo fortunatissimo dramma Journey’s End (Il grande viaggio), sugli anni della prima guerra mondiale nelle trincee inglesi in Francia e basato sulle sue esperienze come ufficiale dell’esercito. Negli anni Trenta si è trasferito a Hollywood per scrivere la sceneggiatura di L’uomo invisibile e successivamente ha lavorato a La signora Miniver, Addio, Mr Chips! e molti altri film di successo. Per il cinema, oltre a film tratti dalle sue opere, Sherriff è stato, da solo o in collaborazione con altri, sceneggiatore efficace di una ventina di film. Ha pubblicato diversi romanzi. “Due settimane in settembre”, uscito nel 1931 con grande ed inaspettato successo, è al centro di una grande riscoperta internazionale da quando il premio Nobel Ishiguro l’ha consigliato ai lettori. Sherriff è’ stato nominato per un riconoscimento accademico e due Premi BAFTA (British Academy of Film and Television Arts)