Sinossi. Non c’è tregua per la polizia giudiziaria di Marsiglia e per il comandante Henri Saint-Donat, un tempo in forza a Parigi e da anni in servizio nella città del sole, del pastis e delle gang che trafficano droga e vite umane. Nemmeno quando Saint-Donat si trova dall’altra parte del mondo, in Québec, a un congresso internazionale delle forze dell’ordine, dove lo raggiunge una breve, drammatica telefonata del suo vice, il capitano Basile Urteguy, poliziotto con la musica nel sangue. Musica e sangue, del resto, sono motivi conduttori di una delicata indagine tra Marsiglia e Tolosa in cui la morte di una giovane prostituta, gettata da una finestra, pare collegata all’esecuzione di due uomini, uno dei quali, un musicista, torturato con un trapano elettrico. Saint-Donat, vedovo, stanco di affrontare il male quotidiano, sarebbe pronto a lasciare, ma a riportarlo in patria e in azione, rivitalizzato dalle nevi canadesi e con nuove endorfine in circolo, è proprio la notizia che Basile è svanito nel nulla mentre indagava sulla scomparsa di un’altra ragazza, ça va sans dire musicista. Il grido di aiuto del suo vice, insomma, è arrivato forte e chiaro fino a lui oltreoceano. Così, in pochi giorni, Saint-Donat e gli altri della Giudiziaria ingaggiano una lotta contro il tempo per evitare che altro sangue venga versato, mentre a ogni passo risuonano alte e forti, dietro le quinte, le magiche note di Chopin.
ENDORFINE
di Christophe Gavat
Neri Pozza 2023
Maddalena Togliani ( Traduttore )
thriller/poliziesco, pag.256
Recensione di Renata Enzo
Il maestro Jean Claude Izzo parlava della sua città, Marsiglia, come di “un calderone dove bolle il più sorprendente concentrato di esistenza”: criminalità organizzata, prostituzione, droga, ma anche musica, spettacolo, culture diverse e paesaggi meravigliosi.
Questa è la città in cui Gavat ambienta la trama del suo romanzo, un noir in linea con la tradizione dei grandi scrittori della sua terra e dei capolavori del “polar noir”. Endorfine intreccia, infatti, elementi del poliziesco a quelli del noir, con una attenzione del tutto particolare all’ambiente sociale e alle vicende personali degli investigatori, spesso colti durante una crisi che mette in discussione le loro scelte di vita e professionali.
In Endorfine ritroviamo il comandante Henri Saint-Donat, già protagonista del primo romanzo di Christophe Gavat pubblicato in Italia da Neri Pozza: Omicidio a Cap Canaille.
Lo incontriamo in un momento di crisi: dopo la tragica svolta della sua vita provocata dalla morte della moglie e del figlio, la depressione lo assale. Una delle prime scene lo ritrae nel corso di una maratona, quando la fatica si impadronisce di lui e le endorfine vengono meno, insieme alle forze. L’abbandono della gara è una metafora del suo stato d’animo:
È troppo. Non arriverà in fondo al trentasettesimo chilometro. Crolla a cinque chilometri e duecento metri dalla fine. Si lascia andare come chi non ha piú volontà, piú desideri, piú niente. Come un corridore che nessuno aspetta al traguardo.
Per terra si raggomitola, sopraffatto da una crisi di pianto violenta quanto improvvisa. Per la prima volta in vita sua, Henri Saint-Donat non finisce una corsa alla quale si è iscritto. Ha staccato la spina. La spina del tempo, della maratona, della vita. E piange ogni sua lacrima. Perché continuare?
“Perché continuare?”
Questa è la domanda che tormenta Henri. Dopo l’ultima scena del delitto, la defenestrazione di una giovane ragazza, sembra aver preso una decisione definitiva e presenta le sue dimissioni.
Ma gli eventi si interpongono tra lui e la sua risoluzione: in missione nel Quebec per un congresso internazionale, viene sorpreso dalla telefonata del suo vice, il capitano Basile Urteguy: è una richiesta di aiuto, perché Basile è stato rapito. A Henri non rimane che raccogliere le ultime energie per risolvere il caso e salvare Basile. Per farlo, dovrà attraversare i bassifondi della città ed entrare nella rete di una mente criminale che si crede la reincarnazione di Frédéric Chopin.
Pagina dopo pagina, il ritmo di Endorfine si fa sempre più incalzante.
Gavat, che di mestiere fa il poliziotto, approfondisce la psicologia dei personaggi che ruotano intorno alla stazione di polizia. Emergono, a tutto tondo, i loro affetti e la loro fragilità, ma anche la solidarietà e lo spirito di squadra. Meno riusciti, invece, i personaggi “negativi”, in alcuni punti stereotipati e prevedibili.
Ma Endorfine è decisamente un buon libro: un poliziesco crudo e dal ritmo serrato che non deluderà gli amanti del noir.
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Christophe Gavat
nato nel 1966, è entrato in polizia nel 1989. Parigi, Marsiglia, Grenoble, Guyana: nella sua carriera pluritrentennale è stato decorato al valore, messo sotto inchiesta e reintegrato. Ha avuto a che fare sia con i grandi casi che catturano l’attenzione mediatica, sia con i piccoli casi quotidiani che lasciano il segno. Già autore di tre libri sulla sua vita di poliziotto, con il suo primo romanzo, Omicidio a Cap Canaille, si è aggiudicato nel 2021 il “Quai des Orfèvres”, premio deciso da 21 giurati tra poliziotti, avvocati, magistrati e giornalisti.
A cura di Renata Enzo