ERIC




A cura di Giulia Manna


Eric è una miniserie televisiva thriller psicologica britannica in sei parti creata per il servizio di streaming Netflix, con Benedict Cumberbatch nei panni di un burattinaio sconvolto il cui giovane figlio scompare nella New York degli anni ’80. La sceneggiatura è stata scritta da Abi Morgan con Lucy Forbes alla regia e Holly Pullinger alla produzione. La serie è stata rilasciata il 30 maggio 2024.

Trama. Nella New York degli anni ’80, Vincent è un burattinaio in un matrimonio infelice il cui figlio di nove anni, Edgar, scompare. Il comportamento sempre più instabile di Vincent lo aliena dai suoi amici, dalla sua famiglia e dai suoi colleghi. Dopo aver avuto problemi con l’abuso di sostanze, Vincent si convince di potersi riunire con Edgar con l’aiuto del suo burattino alto un metro e ottanta, Eric. 

Interpreti e personaggi principali
Benedict Cumberbatch nel ruolo di Vincent Anderson
Cumberbatch presta anche la voce a Eric

Ivan Morris Howe nel ruolo di Edgar Anderson

Gaby Hoffmann nel ruolo di Cassie Anderson

McKinley Belcher III nel ruolo di Michael Ledroit

Roberta Colindrez nel ruolo di Ronnie

Jeff Hephner nel ruolo di Richard Costello

Wade Allain-Marcus nel ruolo di Alex Gator

Mark Gillis nel ruolo di William Elliot

Dan Fogler nel ruolo di Lennie Wilson

Clarke Peters nel ruolo di George Lovett

Phoebe Nicholls nel ruolo di Anne Anderson

David Denman nel ruolo di Cripp

Bamar Kane nel ruolo di Yuusuf Egbe

Adepero Oduye nel ruolo di Cécile Rochelle

John Doman nel ruolo di Robert Anderson

Alexis Molnar nel ruolo di Raya

Donald Sage Mackay nel ruolo di Jerry

Bence Orere nel ruolo di Marlon Rochelle

Orlando Norman nel ruolo di Ricardo

Stefan Race nel ruolo di TJ

José Pimentão nel ruolo di Sebastian

RECENSIONE


Eric è la serie tv Netflix del momento. Benedict Cumberbatch non ha bisogno delle mie presentazioni, ma dei complimenti di tutti sì. Anche nel ruolo difficile di Vincent Anderson ha confermato di essere un attore eccezionale. Non è facile accettare Vincent, un uomo problematico con evidenti disturbi mentali e con undebole per alcol e droghe. Benedict Cumberbatch riesce a rendere questo personaggio umano.

Siamo a New York negli anni 90. Vincent è il creatore di “Good Day, Sunshine!” una nota trasmissione per bambini. E’ un burattinaio. Lui è la sua marionetta sono piuttosto famosi, ma il programma inizia ad arrancare e deve assolutamente trovare qualcosa di nuovo. 

Un uomo con così tanti problemi non può che scaricarli sulla famiglia. La moglie Cassie, interpretata da Gaby Hoffmann non riesce più ad aiutarlo. La donna sapeva che Vincent era pieno di problemi quando lo aveva sposato, molti derivanti dalla sua infanzia, ormai  diventati incontrollabili. 

I due litigano in continuazione. A risentirne è il figlio, Edgar, un ragazzino di 9 anni con la passione per lapittura. La sera prima di scomparire, il bambino dà l’idea al padre per un nuovo personaggio, ma l’uomo non l’accetta, anzi la disprezza e inizia a litigare con la moglie. La mattina dopo, troppo impegnato a urlare nuovamente con la madre di suo figlio, lo lascia andare da solo a scuola. Edgar scompare lungo il tragitto.  

Inizia la ricerca del piccolo e viene incaricato il detective Michael Ledroit (McKinley Belcher III). L’uomo si  trova in mezzo a un caso molto più oscuro di quel che sembra; deve difendersi dalla polizia di New York, ambiente maschilista che non accetta gli omosessuali e anche lui combatte con i fantasmi del passato, in particolare soffre per il compagno che sta morendo di Aids. 

La narrazione alterna la storia di Vincent con quella di Michael e le intreccia. 

La ricerca del bambino scomparso scava nella società di New York, nella polizia, in ambienti oscuri diprostituzione minorile e nel mondo sotterraneo dei senzatetto. Tratta i grandi problemi degli anni 90 come razzismo, droga e corruzione, ma soprattutto scava dentro Vincent Anderson.

Più che un thriller è un ottimo dramma psicologico. Il miglior prodotto Netflix dell’ultimo periodo. 

Infine, ma è una piccolezza, mi è piaciuta molto anche perché sono tornata da poco da New York e devo dire che alcuni problemi ci sono ancora. L’incubo della droga è sotto gli occhi di tutti e non mi sembra migliorato, anzi! I senzatetto sono tantissimi e le metropolitane sono veri e propri rifugi dal freddo. Le differenze sociali nella popolazione sono molto forti e anche le dinamiche famigliari non sembrano molto diverse da quelle del film. New York è stupenda, ma ha le sue ombre come tutte le grandi città. Questa serie affronta tanti temi mentre fa passeggiare per la grande mela esattamente come  ho fatto io in lungo e in largo meno di un mese fa. 

Eric è una serie anche commuovente e non scontata. Quando si finisce di guardarla, rimane un solo dubbio: è tratta da una storia vera? Quando la rappresentazione di una serie,  pone chi la guarda di fronte a questa domanda, vuol solo dire che ha centrato il suo obiettivo ed è arrivata al pubblico.

Buona visione! 🎬